CITAZIONE
mi sto appassionando XD
Grazie mille Boss. Ne sono felice *_*
Capitolo 20
Libro, firme e visite 2
Uno dei motivi per cui i ragazzi ad Hogwarts, in genere, cercavano di non andarci troppo pesante coi Serpeverde è che, da decenni, loro organizzavano le feste migliori di tutta Hogwarts. E in un'era di guerra come quella in cui vivevano, in cui ogni giorno si poteva scoprire morto un proprio caro, ogni distrazione era importante.
Le feste dei Serpeverde, oltre ad essere le migliori, erano anche le più esclusive.
Coloro che si dovevano occupare della lista degli invitati lo facevano usando il segreto meglio custodito dagli studenti da sempre: il Libro della Popolarità, frutto del lavoro di generazioni di brillanti studenti, il Libro si auto aggiornava continuamente dando modo a coloro che arrivavano a conquistarsi l’occasione di usarlo di poter lavorare al meglio.
Al pari della Camera dei Segreti, il Libro della Popolarità era considerato una leggenda.
Originariamente era tenuto in una stanza segreta cui potevano accedere solamente un numero molto limitato di studenti con la parola d’ordine, ma poi, in un epoca in cui i Grifondoro erano, per dirla alla Serpeverde, una razza di cavalieri tutto muscoli e onesta ma senza un grammo di cervello, ad Hogwarts si formarono diverse fazioni con linee di pensiero ben distinte sull’uso del Libro. Una fazione sosteneva che mantenere quel segreto con professori, genitori, ecc. fosse sbagliato e che bisognasse confessare tutto, la seconda sosteneva che fosse ingiusto che solo una manciata di persone potesse accedere al Libro, e che la cosa giusta da fare era duplicare l’incantesimo del Libro in modo che almeno in ogni Sala Comune ce ne fosse uno, la terza ed ultima fazione, invece, sosteneva che le cose andavano bene così com’erano e che non ci fosse bisogno di nessun cambiamento.
La lotta interna tra gli studenti assunse dimensioni titaniche, fu in quel periodo che il conflitto tra Grifondoro, a capo della fazione che voleva dire tutto, e Serpeverde, a capo di quella più conservatrice, si rese più pronunciato, come non ce ne furono di eguali ne in passato, ne in futuro ad Hogwarts. Il conflitto si concluse per un soffio a favore della fazione più conservatrice. Da allora i Serpeverde, di fatto, avevano la principale custodia del Libro, pur lasciando che anche alcuni membri delle altre Case ci potessero accedere.
Per chi non aveva idea di come funzionasse, il Libro era vuoto, bianco, ma i pochi che potevano usarlo sapevano come bisognava fare: lo studente si sedeva davanti al libro e lo apriva, poi scriveva con la sua penna il genere di invitati di cui aveva bisogno più una parola di controllo, escogitata nel caso un qualche studente distratto avesse fatto finire il Libro nelle mani di un’insegnante, se la parola era giusta rispetto alla richiesta, il testo scritto dallo studente scompariva ed al suo posto appariva, in ordine di popolarità, una lista di studenti di base che veniva copiata e poi sfoltita o ampliata a seconda della necessità del momento.
E così avevano fatto anche quella volta per selezionare i pochi fortunati appartenenti alle altre tre Case che avrebbero partecipato alla festa di quella sera.
Inutile dire che la festa fu un successo tale che gli studenti più festaioli presenti dichiararono che era la festa migliore mai organizzata quell’anno.
H –Dove dobbiamo firmare?-
C –Qui, qui… e qui- indicò.
Rw –Ok, fatto- disse posando la penna.
C –Bene, siete ufficialmente i tutori di mio figlio- annunciò sorridendo mentre prendeva i documenti appena firmati –non resta altro da fare che spedirli a papà perché li inoltri al Ministero-
H –Bene. Sentite ragazze, visto che ormai faccio parte della famiglia, non credete che sia arrivato il momento per me, di conoscerlo vostro padre?-
Rw –Vuoi dire che…?-
H –Sì, Row, verrò a casa vostra per Natale. Ho deciso di accettare l’invito, a meno che non sia più valido, ovviamente-
C –Ma certo che è ancora valido! Piuttosto, ai tuoi che dirai?-
H –Si arrangeranno, sono abbastanza grandi per fare a meno della balia. Adesso io sono maggiorenne. Posso fare quello che voglio. Se non lo accettano… vorrà dire che finalmente potrò accettare l’invito dei signori Malfoy a passare parte dell’estate a casa loro- rispose scuotendo le spalle.
Rw –Sono contenta. Quasi non ci speravo più. Cosa ti ha fatto cambiare idea?-
H –Il DNA Grifondoro che mi scorre nelle vene immagino. Una volta ogni tanto deve pur servire a qualcosa, o no?- scherzò con mezzo sorriso mentre Rowena gli si sedeva a cavalcioni.
Rw –Già, in questo caso è stato utilissimo- sussurrò baciandolo.
Harry era sul divano della Sala Comune seduto tra Cassandra e Rowena, Draco e Blaise erano sul divano di fronte con a dividerli un tavolino coperto di libri e pergamene.
I ragazzi stavano sfruttando la momentanea quiete post festa per finire i compiti ad un orario decente quando il personaggio di uno dei quadri richiamò la loro attenzione.
? –Scusatemi cortesi signori e gentili dame, l’attuale Capocasa ha mandato a dire che quattro grifoni adulti e un cucciolo parente vostro chiedon di poter umilmente entrare nella sacra dimora dei discepoli di Salazar- riferì con un inchino.
H –Se sono i grifoni che penso io, umilmente non è la parola adatta. Grazie Dichter, ci pensiamo noi-
Rw –A quanto pare sono tornati. Secondo voi, stavolta forniranno qualche pozione per metterci in difficoltà alle altre Case o si accontenteranno di aizzarli contro di noi come l’altra volta?-
C –Row non essere acida, ricordati che stai parlando dei tuoi quasi-suoceri- ricordò alla sorella.
H –Via il dente, via il dolore- commentò passandosi stancamente una mano sugli occhi al di sotto degli occhiali -Guardiana- dopo aver chiamato con voce cortese, una statua della Sala Comune si animò per poi voltarsi verso di loro.
Gu –Smeraldo, perché mi hai svegliata?-
H –Ti prego di scusarmi per il disturbo, ma stanno arrivando dei grifoni per vedermi, e vorrei chiederti di farli entrare-
Gu –E sia. Ricorda però che così ti rendi responsabile per loro- la statua tornò immobile al suo posto.
Pochi secondi dopo, l’entrata si aprì facendo entrare Severus Piton seguito da Lily, James, Remus, Sirius e Josh. Harry posò sul tavolino il libro che aveva in mano, si alzò, ed andò incontro ai visitatori, seguito a pochi secondi distanza dai suoi amici.
H –Mamma, papà, Sir, Rem, Josh, sono contento di vedervi, ma… che ci fate qui?-
Js –Io volevo vedere la tua Sala Comune, nessuno dei miei amici era in grado di dirmi anche solo dov’era-
Sv –Gli adulti sono qui per la loro visita mensile, e a quanto ho capito hanno voluto portarsi dietro anche il cucciolo-
Jm –Ehy Mocciosus, non azzardarti mai più a dire qualcosa su mio figlio!- sbottò l’ex Grifondoro scaldandosi subito.
Prima che il professore di pozioni potesse stuzzicare James ulteriormente, Harry si inserì nella discussione.
H –Ok, abbiamo capito tutti che vi detestate. Posso osare chiedervi di scannarvi in privato?-
Jm –Come mai così scorbutico oggi? Notte in bianco?- chiese con fare malizioso l’ex malandrino.
H –Quasi- ignorando la battuta.
Sr –Come mai?-
H –Perché, la notte, è quasi l’unico momento in cui posso fare i compiti visto che qualche genio a avuto la brillante idea di aizzare la scuola contro di noi- leggermente acido.
L’entrata si aprì facendo passare un ragazzino del secondo anno e un ragazzo del sesto che si diressero senza esitazione verso Harry.
H –Scusatemi un minuto- disse facendo segno ai due di seguirlo mentre si allontanava fuori portata uditiva.
Li –Che succede?- domandò preoccupata.
Rw –Ricordate che il mese scorso vi abbiamo accennato alle responsabilità di Harry?- chiese mentre la sorella prendeva un sorso da una fialetta di pozione.
Rm –Si, ma cosa centra…?-
Sv –Cosa avete fatto?- chiese in tono pacato fulminando i ragazzi con un’occhiata.
Li –Severus, che problema c’è? I ragazzi ci hanno solamente spiegato qualcosa sul loro mondo… il vostro mondo-
C –È stata una decisione di Harry- si intromise chiedendo con lo sguardo al professore di parlarne in seguito.
Nel frattempo, Harry aveva parlato con i due ragazzi, poi aveva tirato fuori un blocchetto di fogli verde smeraldo, aveva recuperato una penna dal tavolino dove poco prima stava facendo i compiti con i suoi amici e aveva scritto qualcosa sul primo foglio per poi staccarlo dal blocchetto e consegnarlo al ragazzo più grande. Si avvicinò al gruppo appena in tempo per notare lo sguardo di Cass e sentire l’ultima frase da lei pronunciata.
Js –Ehy fratellone, cosa intendevi prima dicendo che la notte è praticamente l’unico momento in cui puoi fare i compiti?-
Jm –Giusto, cosa volevi dire?-
H –Vi ricordate quali sono i compiti di una Guida?- domandò pazientemente.
Li –Certo, è un mare di responsabilità per un ragazzo giovane come te-
H –Bene, tenendo a mente i miei compiti, chi credete che venga chiamato quando all’improvviso i ragazzi degli anni inferiori cominciano a diventare vittime di bullismo da parte di ragazzi di altre Case? Oppure quando i ragazzi degli anni superiori vengono coinvolti in risse in cui non hanno alte probabilità di uscire vincitori?- domandò ancora con l’aria di uno che cerca di insegnare che l’acqua è bagnata.
Li –Severus?-
Jm&Sr –Mocciosus?-
Rm –Il preside?-
H –Sbagliato. Devo risolvere io. Organizzo spedizioni punitive per i bulli, preparo pozioni curative e molto altro ancora. Anche con l’aiuto dei miei amici e dei prefetti non faccio in tempo a stare dietro a tutto. Per fortuna nella settimana seguente ad una festa organizzata da noi quelli là si danno una calmata-
Js –Ultimamente me ne sono accorto anch’io che i miei compagni stavano esagerando… però non credevo che la cosa avesse ripercussioni su di te. Mi dispiace Harry-
D –Hai partecipato alla cosa?-
Js –No…-
B –Allora non hai nulla di cui scusarti-
Js –Avrei almeno dovuto dirgli di smetterla- obbiettò.
H –I Grifondoro e le loro paranoie- disse colpendo il fratello sul coppino –tu non centri. Caso chiuso. Se proprio vuoi alleviarti un senso di colpa che non ha motivo di esistere, puoi strappare ai terribili quattro- propose indicando Lily, James, Remus e Sirius – durante le vacanze di natale, la promessa di tenere la bocca chiusa con i tuoi compagni durante la loro prossima visita-
Sr –Perché non ci provi tu?-
H –Perché io durante queste vacanze non sarò con voi. Ho deciso di andare a casa delle gemelle. Il padre di Row le ha giustamente detto di voler conoscere il suo ragazzo, e io ho accettato l’invito a trascorrere da loro le vacanze-
Jm –Come hai accettato? Senza neanche dirci niente? Se Sirius non ti avesse fatto quella domanda avremmo dovuto scoprirlo alla stazione vedendoti andare via con degli sconosciuti?-
H –Ve lo sto dicendo adesso. E se non vi sta bene, farò quello che ha fatto Sir a 16 anni: andrò a stare a casa del mio migliore amico. I signori Malfoy saranno felici che accetti il loro invito dopo tanti rifiuti non dipesi da me...-
Li –Come puoi farci questo?-
H –Non vi sto facendo niente. È davvero così difficile per voi capire che una volta nella vita desideri passare le vacanze circondato da amici?-
Capitolo 21
La crepa, l’anniversario & la rivelazione
H –Che per una volta voglio essere l’adolescente e non l’adulto?-
Rm –Di quest’ultima domanda non ho capito il senso. E non credo di essere l’unico- commentò vedendo le espressioni perplesse sui visi degli Auror presenti mentre su quello di Joshua affiorava la comprensione.
H –Significa, che è una vita che cammino sul filo del rasoio tra il desiderio di rendervi fieri di me e quello di essere me stesso, e significa anche che sono stanco di essere l’unico a fare uno sforzo per tenere insieme questa famiglia. E pensare che dopo tutti questi anni mi sono scoperto ancora tanto ingenuo da credere che facendovi sapere qualcosa del mio mondo avreste capito…- spiegò piatto, la voce pervasa da una traccia di amarezza tale da colpire al cuore -quando vi sentirete pronti a cercare di accettare che il mio mondo è questo mandatemi un gufo. Spero che qualunque cosa decidiate non sia la stessa scelta che ha portato mamma ad escludere il professor Piton dalla sua vita- detto questo, il moro si girò e, seguito dai suoi amici, tornò a fare i compiti come se James, Lily, Sirius e Remus non fossero mai passati.
Harry aveva quasi sempre dato mostra di accettare, anche se con qualche protesta, l’atteggiamento della sua famiglia nei confronti dei suoi amici sebbene non lo digerisse. Ma prima o poi la speranza svanisce e la pazienza si esaurisce, dopo di che tocca agli altri fare una mossa per risolvere la situazione. Quello che aveva detto ad alcune delle persone a cui voleva più bene al mondo, quel pomeriggio, faceva soffrire Harry, ma lo faceva sentire anche più leggero.
La famiglia Potter di questa generazione era sempre rimasta unita nonostante gli ovvi sentimenti di ostilità dei genitori riguardo alla Casa del figlio maggiore e il senso di solitudine di esso provocato da quell’ostilità. Il loro equilibrio familiare era da anni paragonabile ad una passerella di cristallo tra due mondi opposti, ma la decisione di Harry aveva provocato una crepa, una crepa piccola e sottile ma chiaramente percepibile.
Con l’approssimarsi di dicembre, lo stato di Cassandra cominciò a farsi evidente, almeno tra i Serpeverde. Un pomeriggio lei e la sorella se ne stavano nella loro camera a chiacchierare quando di punto in bianco Cassandra chiese:
C –Allora, come festeggerete l’evento?-
Rw –Di cosa parli sorella?- domandò aggrottando la fronte.
C –Ma del vostro anniversario, ovvio. Domani è un anno che state insieme, giusto?- chiese a sua volta alzando un sopracciglio.
Rw –Certo, però non so niente. Harry ha detto di volermi fare una sorpresa-
C –Vedrò di estorcergli qualche dettaglio. Nell’ultima settimana è stato piuttosto misterioso…-
Rw –…e tu adori svelare i misteri- concluse al posto della gemella con un mezzo sorriso.
C –Secondo te centra qualcosa la festa di domani sera? È in programma da mesi ed inoltre mi è stato detto che non ci saranno invitati esterni- ipotizzò pensierosa.
Rw –Lo conosci, una cosa del genere lo porterebbe a stare al centro dell’attenzione per tutto il corso della festa e non è una cosa che Harry ama granché…-
In quel momento qualcuno bussò discretamente alla porta.
Rw –Avanti- la porta si aprì e da essa entrò il moro principe di smeraldo di Serpeverde –si parla del diavolo…-
C -…e spuntano le corna- completò diventando seria all’improvviso.
H –Stavate per caso parlando di me?-
Rw –Certo, ci chiedevamo cosa stai preparando per domani-
C –Harry, posso chiederti una cosa?- l’espressione della ragazza era indecifrabile, fissava il volto dell’amico e contemporaneamente si accarezzava con delicatezza il ventre leggermente gonfio, segno dell’avanzare della gravidanza.
H –Certo Cass, lo sai che puoi chiedermi qualsiasi cosa- rispose facendosi attento allo strano comportamento dell’amica.
C –Puoi vedere se tra cinque mesi starà ancora bene?- chiese indicandosi il ventre.
H –Ci posso provare, ma lo sai che questa mia capacità è molto approssimativa, raramente vedo qualcosa di chiaro o di così distante e spesso sono più sensazioni che altro- detto questo, gli occhi del ragazzo si velarono come se una patina bianca li ricoprisse, lo sguardo era lontano, assente, come concentrato su qualcosa di troppo distante per le sue due coetanee e la sua fronte si imperlò di minuscole gocce di sudore. Dopo alcuni interminabili minuti, la patina si dissolse ed Harry tornò al presente.
H –Nascerà, sarà sano- alle parole del ragazzo la maschera indecifrabile di Cassandra si frantumo e lei getto le braccia al collo dell’amico con le lacrime che le rigavano le pallide guance.
C –Grazie Harry. Non sai quanto è stressante e difficile per me tutta questa situazione. Passo dal desiderare che Andrea sia qui per aiutarmi e sostenermi al darmi dell’idiota per essermi fidata così tanto di qualcuno che è sparito senza darmi più notizie. Mi sento così sola- confessò mentre le forti braccia di Harry si stringevano intorno al suo corpo.
H –Tu non sarai mai sola, mi hai capito? Noi ci saremo sempre per te, per te e per il piccolo. È una promessa- promise, serio come non mai.
C –Perché Harry? Perché tutto questo non poteva succedermi con un ragazzo come te?-
Rw –Perché lui è unico ed è mio. Qualcosa in contrario?- chiese strappando una risatina alla sorella che si stacco da Harry e si asciugò le lacrime con un fazzoletto.
C –Scusatemi ragazzi, è colpa della gravidanza che mi scombina tutti gli ormoni e le emozioni-
Rw –Nessun problema Cass, non c’è nessun problema-
Rw – Cass, hai visto il mio ciondolo?-
C –Se parli di quel ciondolo non l’ho visto da nessuna parte oggi. Sicura di non averlo lasciato nella camera del tuo ragazzo stanotte?-
Rw –è possibile, vado a chiedere ad Harry se l’ha visto- disse uscendo.
Arrivata davanti alla porta di Harry bussò senza ottenere però alcuna risposta.
In seguito Harry fu molto sfuggente, entrava in aula all’ultimo istante, si sedeva leggermente discostato dai suoi amici, e non appena la campanella suonava, spariva fuori dall’aula per poi ricomparire all’ultimo istante alla lezione successiva, senza neanche presentarsi ai pasti. Incuriositi, dopo il termine delle lezioni, Rowena, Draco, Cassandra e Blaise andarono in camera sua per individuarlo sulla Mappa del Malandrino, ma Harry era stato più furbo di loro e se la era portata dietro insieme col Mantello dell’Invisibilità. Blaise ipotizzò che Joshua, in quanto fratello di Harry, potesse sapere qualcosa. Seguendo l'intuizione del moro, intercettarono il Grifondoro mentre rientrava da una lezione di Erbologia e lo presero da parte chiedendogli notizie del fratello.
Js -Mi dispiace ragazzi, e da oggi a pranzo che non ho notizie di mio fratello-
D -È già qualcosa, noi è da ieri sera che non riusciamo a parlargli. Per caso ti ha detto qualcosa?- Chiese.
L'espressione malandrina del ragazzo di quinta era più esplicativa di mille parole.
Js -Harry ha detto che se foste venuti a chiedermi di lui avrei dovuto dirvi: 'Bel tentativo. Non preoccupatevi. Verrò a prendere Row stasera.' È tutto-
Rw -Tu sai dov'è e cosa sta facendo, vero?- chiese sospettosa.
Js -Non sono autorizzato a divulgare questa informazione- di nuovo, l'espressione del ragazzo valeva mille parole.
B - I Grifondoro e la loro mania per le sorprese- imprecò -senza offesa-
Js -Nessuna offesa. Alla prossima ragazzi- rispose tornando dai suoi amici impassibile al disappunto dei Serpeverde.
C –Torniamo in Sala Comune-
D –Ma Cass…-
C –L’hai sentito il messaggio, non c’è bisogno di continuare questo inutile nascondino- sentenziò avviandosi verso i sotterranei.
La festa stava avendo successo.
Per tutta la Sala Comune di Serpeverde c'erano adolescenti in abiti da discoteca impegnati a ballare al ritmo dell'ultimo successo delle Sorelle Stravagarie o a bere Burrobirra in compagnia. Tra questi ultimi c'erano anche Draco, Row, Blaise e Cass, i quattro erano seduti su un divanetto ed ascoltavano la musica parlando quietamente tra loro.
Ad un tratto i ragazzi si accorsero che, musica a parte, era calato il silenzio sulla sala, e che tutti i ragazzi avevano lo sguardo puntato sull’entrata. Voltandosi verso di essa, ne videro il motivo: Harry, fermo sull’entrata, avvolto in un mantello nero, che guardava intensamente la sua ragazza. Il ragazzo tese una mano verso di lei. Rowena si alzò, lo raggiunse e congiunse la sua mano a quella di lui che se la portò alle labbra per posarvi un bacio leggero.
H –Vieni con me- mormorò suadente il bel moretto.
Rowena annuì e si fece condurre fuori dalla Sala Comune.
Poco dopo, mentre la festa riprendeva, Cass si alzò.
C –Muovetevi, alzatevi da quel divano- disse impaziente.
D –Perché dovremmo?- chiese perplesso.
C –Perché dobbiamo raggiungerli razza di idioti. Ad Harry serviremo tra poco-
B –Tu sai dove è sparito tutto il giorno e perché- affermò senza traccia di incertezza.
C –Certo. Mia sorella sarà anche la principessa qua dentro, ma c’è un motivo se sono io la regina, e bambino o no sono ancora in grado di scoprire la maggior parte della cose che succedono in questo castello “soprattutto se il nostro caro re si prende la briga di lasciarmi una traccia da seguire”-
D –Dimmi mia regale cugina, dove dobbiamo andare?- chiese alzandosi insieme all’amico e facendole un ironico inchino.
C –Non c’è tempo, seguitemi, dobbiamo muoverci in fredda se vogliamo arrivare al momento giusto- disse uscendo.
Appena usciti dalla Sala Comune, invece di proseguire verso la loro meta come Rowena si era immaginata, Harry si fermò e tirò fuori una striscia di seta nera.
H –Prima di proseguire ti devo bendare. Non vorrai che la strada che stiamo per fare ti rovini la sorpresa?-
Rw –Va bene, ma se ci becchiamo una punizione o mi fai andare a sbattere da qualche parte te ne farò pentire- lo avvertì scherzando.
H –Ma certo mia signora, da lei non mi potrei aspettare mai niente di meno- rispose in tono finto solenne mentre le legava la benda sugli occhi per poi prenderla per mano e guidarla per i corridoi e per le rampe di scale di Hogwarts. Arrivati al settimo piano Harry aprì una porta situata di fronte all’arazzo di Barnaba il Babbeo e guidò Rowena all’interno della Stanza delle Necessità.
Nel frattempo dall’altra parte del castello, in un aula vuota vicino alla Sala Comune di Grifondoro…
Rn -Perché è stata convocata una riunione? -
Nv -Ho parlato con il preside a proposito del nostro gruppo, e siamo giunti alla conclusione che se vogliamo avere successo come squadra operativa dobbiamo riuscire a creare un'intesa tra tutti i G.F.- disse serio.
G –Mi sembra che tra di noi ci sia sempre stata un’ottima intesa- obbiettò confusa mentre Joshua sbuffava.
Hm –Non è propriamente vero, anche se molto spesso ci fa comodo dimenticarcelo oltre a noi e a Fred, George e Cedric c’è un altro membro nella nostra squadra. E io credo che quello che il preside intendeva dire è che per mandare in porto le missioni che ci assegneranno dovremo essere in grado di lavora come una squadra anche con lui-
Rn –Io mi chiedo come mai Potter faccia parte dei G.F. È uno sporco Serpeverde, ed oltre tutto non si lascia scappare un’occasione per insultarci. Lo sappiamo tutti che il ruolo di vice comandante gli è stato assegnato come contentino per renderlo più collaborativo con noi…- le parole del rosso vennero fermate da Joshua che arrabbiato per gli insulti verso il fratello maggiore gli aveva tirato un pugno nello stomaco facendolo piegare in due dal dolore.
Js –Non ti permetto di parlare di mio fratello in questo modo. Anzi, non lo permetto a nessuno. Harry è vice comandante perché tra di noi è il migliore nel combattimento. Anche di Fred, George e Cedric che pure sono più grandi di tutti noi. Quindi se sperate che io vi aiuti a tenere buono mio fratello solo perché ci assegnino una missione di modo che voi possiate mettervi in mostra e far fare brutta figura a lui perché non ha una buona opinione di voi scordatevelo! Anzi, se è così che stanno le cose ditemelo subito che vado da Silente a dire che me ne lavo le mani di questa squadra!- per tutto il tempo della sfuriata del ragazzo di quinta Hermione, Neville e Ginny erano rimasti ammutoliti mentre Ron era ancora a terra a stringersi lo stomaco dolorante e Luna era intenta a leggere l’ultimo numero del Cavillo.
Hm –Calmati Joshua! È vero, Ron ha esagerato però non c’è motivo di reagire così- lo rimproverò assumendo una posa che la faceva assomigliare in maniera inquietante alla signora Weasley.
Nv –Invece ha ragione Herm. Noi tutti continuiamo a trattare suo fratello come un nemico, e sai bene quanto per i Potter sia importante la famiglia. Francamente mi meraviglio che Josh non sia esploso prima col carattere che si ritrova- obbiettò sorridendo al compagno dai capelli rosso scuro.
Lu –Finalmente qualcuno che dice qualcosa di sensato- cantilenò la biondina con suo solito sorriso sognante alzando gli occhi dal Cavillo.
L’uscita della Corvonero alleggerì la tensione e permise ai ragazzi di concentrarsi sull’argomento principale della loro riunione: come fare perché la squadra funzioni?
Il mattino dopo vide Harry e Rowena entrare in Sala Grande mano nella mano seguiti e affiancati dai loro amici. I cinque Serpeverde sedettero come ogni giorno al loro a tavolo ed iniziarono a fare colazione chiacchierando sommessamente. Con la posta arrivò anche la Gazzetta del Profeta. Cassandra fece appena in tempo a darci un’occhiata che impallidì e il giornale le scivolò di mano.
Rw –Cosa succede Cass?- chiese preoccupata mentre Harry raccoglieva il giornale per vedere cosa aveva turbato tanto la sua amica. In prima pagina c’era una foto di Silente con un ragazzo che a occhio e croce doveva avere poco meno di vent’anni. Sotto di essa l’articolo recitava: Andrew Silente, nipote del preside di Hogwarts, Auror appena diplomato conduce alla vittoria la squadra in un combattimento contro i Mangiamorte.
C –A…Andrea…- balbettò la ragazza sotto choc.
H –Cosa centra lui Cass?- chiese confuso.
C –Andrew Silente… è Andrea-