L'Altra Faccia della Medaglia, Fandom: Harry Potter

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CAT_IMG Posted on 19/6/2011, 12:44
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Fandom: Harry Potter
Pairing: Harry/Nuovo Personaggio
Raiting: giallo
Genere: Generale
Avvertimenti: What if?, OOC, Alternative Universe.
Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldemort, Nuovi Personaggi, Un pò tutti.
Disclaimer: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di J.K. Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright

Introduzione:Immaginate che Lord Voldemort riesca a vedere vent'anni nel futuro.
Che cosa farebbe per impedire che accadano gli avvenimenti descritti nei libri e la sua conseguente sconfitta?
Non tiene conto degli avvenimenti del settimo libro.
Tenete conto che Voldemort durante le sue visitine alla mente di Harry sia venuto a conoscenza della Profezia e della maggior parte degli
avvenimenti descritti da J.K.R.
NdA: I primi capitoli non sono un gran che ma vi assicuro che andando avanti migliora considerevolmente.

L'Altra Faccia della Medaglia
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Capitolo 0 - Il sogno



Harry Potter ormai ventenne, aveva passato gli ultimi tre anni in giro per il mondo a cercare e distruggere gli Horcrux di Voldemort con Ron ed Hermione mentre il Lord Oscuro piano, piano prendeva il controllo del Mondo Magico.
Ma l’attesa era finita, Harry, Ron ed Hermione avevano fatto ritorno ed avevano organizzato un esercito con quello che restava dell’Ordine della Fenice e delle persone che avevano conosciuto a scuola che a loro volta avevano ’arruolato’ altre persone.
Ormai la battaglia finale era agli sgoccioli e il Bambino-Sopravvissuto stava duellando con Lord Voldemort già da diverso tempo mentre intorno a loro i Mangiamorte e quello che era stato definito comunemente l’esercito di Potter stavano combattendo senza posa e lo scontro stava volgendo decisamente per i buoni.
Sia Harry che il Lord erano stanchi e malconci, ma nessuno dei due voleva cedere.
-Sai Harry avresti potuto essere grande al mio fianco se tu avessi deciso di stare dalla mia parte, ma ormai è troppo tardi, la tua fine è segnata!- Esclamo il Lord Oscuro ghignando sinistramente -Sai forse hai ragione, se fossi passato dalla tua parte forse ora sarei molto più potente...- Gli rispose a sorpresa Harry lasciandolo sbigottito per un attimo che quasi gli costo di essere colpito mentre il moretto sorrideva stancamente -...Ma il mio destino è segnato da molto più tempo di quanto tu possa pensare, fin da quando tu uccidesti i miei genitori designandomi come tuo eguale...-
Harry sorrideva in modo strano, mentre diceva queste cose e lo scontro continuava, un sorriso che sapeva di rimpianto e rassegnazione ad un destino impostogli da qualcun altro con due semplici parole... -Addio Tom Riddle- ...Due parole che ora aleggiavano sulle sue stesse labbra... -Avada Kedavra!- L’ultima cosa che Tom Riddle, il signore oscuro più potente di tutti i tempi, vide fu un raggio verde come gli occhi di chi lo aveva scagliato.


-NOO!- Urlo Lord Voldemort mentre spalancava gli occhi e si metteva seduto sul suo letto nella sua camera al Serpeverde Manor.
Il suo respiro era affannoso e mentre piano, piano rilassava i muscoli tesi comincio a ragionare sul sogno premonitore che aveva appena fatto con l’ausilio di una pozione la cui ricetta era stata trovata tra gli appunti segreti del suo antenato Salazar Serpeverde.
La pozione funzionava in maniera tale che ogni goccia bevuta corrispondeva alla vista di un anno, e lui aveva bevuto il quantitativo esatto per assistere alla sua morte: venti gocce per venti anni.
- “Occorre prendere seri provvedimenti se voglio evitare che quello che ho sognato si realizzi, per prima cosa non ucciderò Lily e James Potter, e poi devo trovare la maniera di far passare Harry dalla mia parte, ricordo molto bene che mentre guardavo nella sua mente ho notato quando lui fosse simile a me, però prima devo trasmettergli parte dei miei poteri e ricreare il nostro legame.
Poi mentre aspetto che lui arrivi ad un età in cui posso manipolarlo devo depistare Silente che anche se non sa che adesso conosco per intero la profezia terrà lo stesso d’occhio Harry perché rientra nella sua descrizione.
Dannazione a Sibilla Cooman! Non poteva fare una profezia che coinvolgesse un numero maggiore di persone? Il lato positivo è che mi posso sempre servire di quel Paciock, sarà facile far credere a quel vecchiaccio che lui in quanto purosangue è la persona da me scelta…”-
Mentre faceva tutto questo ragionamento l’oscuro signore si alzò, prese un libricino vuoto e ci scrisse dettagliatamente tutti i punti salienti della visione e quello che si apprestava a fare più o meno nell’ordine in cui avrebbe dovuto svolgerlo.
Chiunque altro sarebbe rimasto sconvolto dalla quantità e dalla complessità dell’impresa in cui si stava per imbarcare, ma lui era Lord Voldemort, il mago oscuro più potente che fosse mai esistito, e quindi aveva tutta la pazienza e il potere necessari per farlo.



Capitolo 1

Il piano



Finalmente era giunto il momento, era arrivato il fatidico 31 ottobre in cui Lord Voldemort sarebbe dovuto scomparire. Ma evidentemente, questa volta il destino aveva altri piani.
Il Lord Oscuro aveva passato l’ultimo anno dalla nascita del piccolo Harry a mettere a punto l’incantesimo che l’avrebbe reso il suo eguale e il piano per depistare Silente.
Per farlo aveva modificato astutamente l’incantesimo per creare gli Horcrux in modo che così, invece di usare un omicidio per strappare la sua anima, avrebbe usato un Horcrux pre-esistente per convogliare alcuni dei suoi poteri e delle sue capacità dentro il bersaglio designato e al tempo stesso avrebbe creato la connessione fra le loro due menti.
Contemporaneamente, aveva riassorbito la sua anima da due dei suoi Horcrux riassumendo così aspetto umano per poi rafforzare le difese intorno ai due rimanenti.
In quel momento, il Lord diede il via ad un attacco verso casa Paciock, dove quella sera erano riuniti molti componenti dell’Ordine della Fenice, poi si smaterializzò a Godric’s Hollow, a casa Potter, nella stanza del piccolo Harry.
La stanza aveva le pareti dipinte di un bel azzurro pastello, accanto alla porta c’era un armadio di legno, sotto la finestra c’era un baule aperto pieno di giocattoli, sullo scaffale li a fianco c’erano allineati una mezza dozzina di pupazzi e al centro della stanza stava la culla dove giaceva addormentato il piccolo Harry.
Voldemort si avvicinò alla culla e all’improvviso il bambino aprì i suoi grandi occhioni verde smeraldo e vide l’uomo avvolto in mantello nero che sostava a poca distanza da lui.
Il Lord Oscuro porto una mano davanti alla bocca facendo segno al bambino di stare in silenzio, poi estrasse la bacchetta e pronunciò l’incantesimo.
Un lampo di luce incolore colpi la fronte del piccolo Harry procurandogli una cicatrice a forma di saetta, nel frattempo il bambino aveva continuato a fissare lo sconosciuto in silenzio per poi grattarsi la sua nuova cicatrice come unica reazione.
V –Ciao Harry, ci rivedremo quando sarai più grande- lo salutò ghignando per poi smaterializzarsi.
Voldemort ricomparve nel pieno dello scontro a casa Paciock e face in modo di farsi notare dal maggior numero di persone possibili senza darlo a vedere mentre si dirigeva verso la stanza in cui stava il piccolo Neville insieme ai suoi genitori.
Quando ebbe raggiunto la stanza uccise Alice e Frank Paciock, mandò un Avada Kedavra contro un pupazzo del bimbo e poi sposta Neville in modo da far sembrare che l’incantesimo fosse stato deviato per miracolo da qualcosa. Poi mandò un segnale verso i suoi Mangiamorte attraverso il marchio nero e scomparvero tutti nel nulla contemporaneamente interrompendo l’attacco.
Il mattino dopo fu un giorno di interrogativi, solo Silente sembrava capirci qualcosa di più dell’attacco che aveva lasciato orfano il piccolo Neville. Per quanto riguarda la cicatrice di Harry, tutti credettero che se la fosse fatta giocando con qualcosa di pericoloso, anche se Lily e James avevano qualche dubbio e tutti ritennero che fosse stato il piccolo Neville a deviare l’Avada dell’Oscuro Signore.
Non si seppe mai come successe, ma la stampa venne a sapere che Lord Voldemort in persona aveva ucciso i coniugi Paciock, e che il loro bambino di appena un anno e quattro mesi era scampato all’attacco perché il Lord non era riuscito ad ucciderlo, gli abitanti del Mondo Magico non fecero altro che discuterne per anni.
 
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free soul
CAT_IMG Posted on 19/6/2011, 12:56




sai, a me non fa impazzire harry potter, perchè ho la testa imbottita di letteratura inglese e francese ottocentesca XD ma leggendo qui sono rimasto davvero colpito, molto bello complimenti!
 
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CAT_IMG Posted on 19/6/2011, 14:24
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CITAZIONE
sai, a me non fa impazzire harry potter, perchè ho la testa imbottita di letteratura inglese e francese ottocentesca XD ma leggendo qui sono rimasto davvero colpito, molto bello complimenti!

Sono felice di aver colpito anche uno sciettico^^. Grazie mille per il complimento Free Soul. Quando viene da un non appassionato vale molto di più che da un Fan.
Come ringraziamento posto subito i successivi due capitoli.


Capitolo 2

Fare i bagagli



Harry entrò con calma nella sua stanza, a casa Potter, a Godric’s Hollow. Guardò lo stendardo di Serpeverde che aveva appeso sei anni prima alla fine del suo primo anno a Hogwarts, poi con estrema calma, prese un cuscino nero da sopra il suo copriletto verde smeraldo bordato d’argento e lo scaglio più forte che poteva contro il muro.
Erano passate due settimane dal rientrò del suo sesto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, e oggi, non era un gran giorno per il principe di smeraldo di Serpeverde. I suoi genitori lo avevano appena informato che per ragioni di sicurezza si sarebbero dovuti trasferire tutti e tre alla sede dell’Ordine della Fenice, che altro non era che la casa del suo padrino, insieme ad un sacco di altra gente tra cui i Weasley, e Hermione Granger, tutta gente che normalmente non sopportava. Ma non poteva di certo farne una colpa ai suoi genitori visto che loro non lo sapevano.
E poi c’erano i Paciock. Neville e sua nonna vivevano alla sede dell’Ordine sin dal giorno in cui 16 anni prima Lord Voldemort aveva ucciso i genitori di Neville per poi essere respinto da lui. Dopo quel fatto molta gente aveva cominciato a pensare che fosse destinato a sconfiggere il Lord Oscuro, il preside Silente in modo particolare sembrava il più convinto.
Harry pensava che Neville fosse un po’ troppo imbranato per aver respinto, quando aveva solo un anno, il più potente mago oscuro mai esistito.
Harry prese il suo baule magico a sette serrature che gli avevano regalato i suoi due migliori amici, Draco Malfoy e Blaise Zabini, per il suo tredicesimo compleanno, questo baule aveva la particolarità di essere molto più spazioso di quanto sembrasse, perché era come avere sette bauli in uno, ognuno aperto da una chiave diversa.
Prese il mazzo delle chiavi da uno scomparto segreto nella scrivania e aprì con la prima chiave la prima serratura, quello scomparto era vuoto e così ci mise dentro tutti i suoi vestiti, da quelli che usava di solito per andare in giro, alle divise di scuola. Poi chiuse bene e aprì con la seconda chiave nella seconda serratura; li mise tutta la sua roba per il Quidditch.
Quando aprì con la terza, mise via tutto il suo materiale scolastico.
Nel quarto scomparto mise gli altri suoi libri.
Poi, invece di proseguire con la quinta chiave, prese la settima e aprì la settima serratura pronunciando a bassa voce una strana formula, lo scomparto si aprì da solo rivelando un ambiente grande il doppio degli altri contenente tutta una serie di libri di magia, da quella convenzionale a quella oscura, da quella semplice che insegnavano a scuola a quella di alto livello. Harry recuperò una mezza dozzina di libri da una mezza dozzina di nascondigli diversi e ve li ripose con cura.
Si guardò intorno per controllare se aveva preso tutto quello che gli sarebbe potuto servire e in un angolo vide un libricino verde smeraldo completamente coperto di polvere, lo prese e lo ripulì, il libricino era chiuso da una serratura magica incantata per riconoscere la magia del proprietario: era il diario che Sirius gli aveva regalato per il suo undicesimo compleanno, lo aprì e lesse la dedica sulla copertina:

Al mio figlioccio Harry,
per il tuo undicesimo compleanno.
Perché tu possa annotare le tue
future malefatte in un diario a
prova di mamma.
Sirius



Harry sfogliò il diario per qualche secondo, poi lo richiuse e lo mise nel quinto scomparto del baule insieme ad un cofanetto intarsiato di legno molto pregiato che al posto della serratura aveva una rientranza con la forma della metà sinistra di un cuore.
Aveva appena chiuso il baule che entrò sua madre.
L -Ti serve una mano Harry?-
H -Ho finito- rispose lui calmo sedendosi sul baule dopo essersi messo le chiavi in tasca.
L -Come?- disse sbalordita -Come hai fatto in due ore ad impacchettare tutto il necessario?- Lily si guardo in torno e notò che in effetti la stanza era praticamente vuota, ma Harry era minorenne, quindi non si spiegava come potesse essere possibile.
H -Magia- disse lui sorridendo, Lily stava per replicare ma lui si affrettò a interromperla -Scherzo mamma, è tutta questione di organizzazione. Pura e semplice organizzazione Serpeverde- la stuzzicò lui continuando a sorridere.
L -Molto spiritoso. Piuttosto, sei sicuro di non aver dimenticato niente?- disse mentre controllava nell’armadio che però trovò vuoto.
H -Si, se devo fare per forza qualcosa almeno la faccio bene- rispose col suo miglior tono da secchione.
L -Credimi, io e tuo padre lo sappiamo che non ti piace l’idea di trasferirti a Grimmauld Place, ma è più sicuro-
H -Mamma, guarda che non mi sto mica lamentando- disse sorridendo con la faccia da angioletto che aveva preso da suo padre e dal suo padrino.
L -Se hai finito, infilati le scarpe che ti aiuto a portare il baule di sotto-
Harry si chinò per afferrare le scarpe e dal colletto della sua camicia bianca con le maniche corte uscì una catenina d’argento con appeso un ciondolo a forma di mezzo cuore con incisa una lettera.
L -Oh, a quanto pare il mio bambino è innamorato. Su, di alla tua mamma chi è la ragazza che ti fa battere il cuore- disse allegramente.
H -Mamma!- Lui arrossi e infilò la catenina di nuovo sotto la camicia.
L -stavo solo scherzando-
Era da quando era tornato da scuola che Lily cercava di scoprire chi era la ragazza di Harry, da quando Sirius si era lasciato sfuggire che gli sarebbe piaciuto sapere chi fosse.
Ma Harry non si era lasciato sfuggire neanche una parola.
Lily incantò il baule in modo da farlo levitare, e poi lo trasportò al piano di sotto dove li attendeva James con le valigie, pronto a partire per il quartier generale dell’Ordine della Fenice.



Capitolo 3

Arrivo a Grimmauld Place, luoghi comuni & diario




Erano le 6 del pomeriggio quando la famiglia Potter suonò il campanello del numero 12 di Grimmauld Place.
Ad aprire la porta fu Molly Weasley, che come prima cosa strinse Harry in uno dei suoi abbracci stritolatori.
M -Harry caro, sono contenta di vederti. Su Lily, James entrate- li condusse silenziosamente nell’ingresso, ma James fece inavvertitamente sbattere la porta svegliando così il ritratto della vecchia signora Black.
Mrs B -COME OSATE VOI, TRADITORI DEL VOSTRO SANGUE INSUDICIARE LA CASA DEI MIEI PADRI!...- gli adulti cercarono di richiudere le tende sul quadro, ma questo continuava a strillare.
Allora Harry sospirò per poi entrare nel campo visivo della signora Black.
H -Buon pomeriggio signora- esordi in tono gentile, appena Mrs Black lo riconobbe smise di urlare.
Mrs B -Oh, il giovane Harry. Cosa ci fai da queste parti?- nessuno sapeva perché, ma Harry era l’unico che la madre di Sirius sembrava apprezzare e l’unico a cui si rivolgesse gentilmente.
H -Mi sto trasferendo nella sua casa, insieme ai miei genitori, per un paio di mesi, se per lei va bene, perché è il posto più sicuro dove stare visto la guerra in corso- le rispose affabile come solo un Serpeverde può essere.
Mrs B -Perché non me l’hai detto subito? Certo che tu... e i tuoi genitori potete vivere qui per un po’! Non sopporterei che potesse accedere qualcosa ad un giovane cortese come te- detto questo le tende si richiusero da sole sopra il quadro.
? -Sai una cosa Harry? Non mi abituerò mai a vederti parlare con mia madre, non l’ho mai vista così gentile con nessuno- a parlare era stato Sirius che aveva assistito alla scena appoggiato al muro di fianco alle scale.
H -Guarda che non è poi così difficile, bisogna solo sapere come prenderla- il moretto attraverso tranquillamente l’ingresso senza preoccuparsi di poter svegliare di nuovo il quadro per andare a salutare il suo padrino.
Si -Ed un giorno ci dirai come fai?- chiese curioso.
H -Solo se riuscirete a comportarvi da veri Serpeverde- rispose assumendo un’espressione malandrina.
Si -Cioè lo dirai al massimo a Piton- concluse mentre James e Lily lo raggiungevano.
H -Chi ti dice che lui non lo sappia già?- rispose con aria furba prima di avviarsi su per le scale con il suo baule.
Harry entrò nella camera che Sirius gli aveva riservato fin dalla prima volta che era stato a dormire li per qualche giorno e deposito il baule ai piedi del letto.
Ad aspettarlo fuori dalla porta c’era Sirius che sbuffando lo condusse in cucina dove erano riuniti tutti gli altri.
Una volta arrivati vicini alla cucina sentirono delle voci che discutevano che si rivelarono essere di Ronald Weasley e Hermione Granger che litigavano come al solito.
La cosa insolita era il tema della discussione.
R -…è assurdo! Non puoi sostenere una cosa del genere!-
Hm -E invece si! Ti ricordi la canzone del Cappello Parlante al primo anno? Il pezzo che diceva
‘O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori,
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori’- disse la riccia calcando il tono sulle ultime parole della seconda riga della strofa.
R -Come fai a ricordarti quella canzone parola per parola?- chiese il rosso basito -Non importa, non lo voglio sapere. Comunque non hai prove che i Serpeverde siano diversi da quello che sembrano- concluse convinto di aver vinto la discussione nonostante le resistenze della sua migliore amica.
Harry era rimasto scioccato da quel frammento di conversazione.
Non appena si fu ripreso notò che ad assistere alla discussione c’erano sia i signori Weasley che i gemelli Fred e George e una sognante Luna Lovegood.
I primi quattro erano divertiti e l’altra non dava neanche segno di star ascoltando.
L -Se è tanto importante perché non chiedete un parere ad un Serpeverde?- chiese con il tono di chi parla del tempo.
R –E dove la troviamo una serpe disposta a parlare con noi di una cosa del genere?- le rispose lui con aria di sufficienza.
L -Potreste chiedere a Harry. È appena arrivato- tutti si voltarono verso l’entrata dove Harry era ancora fermo con sul viso un’espressione impassibile e fissava Hermione come se la stesse rivalutando.
H -Cosa volete sapere esattamente?- nel frattempo erano arrivati anche Lily e James, quando guardarono il loro figlio, che al momento aveva l’espressione fredda ed impassibile tipica dei Serpeverde, rabbrividirono, anche perché al contrario degli studenti li presenti non l’avevano mai visto comportarsi così tanto da Serpeverde.
R -Ma Hermione l’hai visto? È più gelido di un ghiacciolo. E anche se di solito quando siamo qui non si comporta molto come tutti quelli della sua Casa, non puoi essere seria quando sostieni che Loro, sono diversi da come sembrano! Lui è un po’ diverso solo perché è nato una famiglia in cui sono Grifondoro da generazioni!- quando si rese conto di ciò che aveva detto si volto verso la serpe in questione e deglutì mentre un rivolo freddo gli scendeva lungo la schiena.
Harry sembrava la calma fatta persona, ma i suoi occhi erano così gelidi da sembrare due lame molto affilate fatte della pietra preziosa da cui prendevano il colore.
H -Weasley, sei fortunato che non siamo a scuola, perché se fossimo li me l’avresti pagata cara- il moretto aveva sibilato queste parole a voce tanto bassa che solo il suo interlocutore aveva sentito.
R -Scusa Potter-
H -Di niente Weasley, d’altro canto sono abituato a sentire certe cose. I Serpeverde sono arroganti, altezzosi, provocatori, prepotenti, gelidi, indifferenti a qualunque cosa non li riguardi in prima persona, codardi, i Serpeverde non provano sentimenti positivi, i Serpeverde sono quasi tutti malvagi e se non lo sono adesso lo diventeranno…- elencò apparentemente annoiato facendo sentire in colpa tutti i presenti perché era evidente che avessero almeno pensato la maggior parte di quelle cose minimo una volta -e che altro? Beh, penso che sia sufficiente visto che i luoghi comuni su noi Serpeverde vengono imparati ancor prima di cominciare a leggere- finì, leggermente velenoso.
Hm -Allora ho ragione io. È vero che i Serpeverde non sono tutti come sembrano…- la riccia non aveva potuto fare a meno di dirlo.
H -Cosa te lo fa supporre?- il moretto aveva ripreso a squadrarla attentamente.
Hm -In primo luogo siete come isolati dal resto della scuola da tempo immemore, e questo lascia presupporre che siate molto uniti e che il vostro comportamento sprezzate sia una specie di difesa dal mondo esterno. Ma il primo dubbio me lo hai dato tu quando abbiamo cominciato a passare entrambi dei periodi d’estate in questa casa. Vedevo che qui sei un po’ diverso anche se sempre molto riservato. E poi quest’anno, ho visto uno di voi aiutare una ragazzina del primo anno di Serpeverde in un momento in cui pensava di non essere osservato quando invece se mi avesse vista si sarebbe limitato a lanciarle uno sguardo altezzoso, soprattutto perché so per certo che il padre di lei è un babbano- aveva fatto tutto questo discorso tutto d’un fiato e adesso aspettava con impazienza la risposta di Harry.
H -Sai Granger, credo che tu sia la prima a formulare un ipotesi del genere, ma…-
L -Hermione, non lo sai che certe risposte non escono dalla Sala Comune di Serpeverde?- ad interromperlo era stata Luna facendo sobbalzare tutti i presenti che erano stati così presi dalla conversazione da dimenticarsi di lei.
H -Luna, potresti non interrompermi quando parlo?- le chiese gentilmente lui sorprendendo tutti.
L -Ok, Harry. Ma tanto le avresti detto la stessa cosa- rispose col suo solito tono sognante.
H -è vero…-
Hm -Vuol dire che non mi darai una vera risposta?- la Grifondoro sembrava delusa.
H -Solo se ti trasferisci nei sotterranei del castello-
Hm -Cioè no- borbottò delusa.
Dopo di ciò la Signora Weasley li spedì tutti di sopra mentre lei preparava la cena.
Quando fu tutto pronto Luna venne mandata a chiamare Harry.
Lei busso alla porta della stanza, ma non ricevendo risposta entrò e subito sentì il rumore dell’acqua che scorre provenire dal bagno.
Mentre aspettava si guardò in torno notando un diario verde aperto sul pavimento, che aveva l’aria di essere caduto da una pila di libri li di fianco.
Lo raccolse e l’occhio le cadde su quello che c’era scritto alla pagina in cui era rimasto aperto.

Ho finito da poco il mio primo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, e onestamente non so se definirlo l’hanno migliore o peggiore della mia vita. Il primo giorno sono stato smistato a Serpeverde, e durante l’anno ho fatto amicizia con Draco Malfoy e Blaise Zabini che adesso sono i miei migliori amici. Durante le lezioni di volo sono stato così bravo che il professor Piton (il Capo della Casa Serpeverde) mi ha ammesso nella squadra di Quidditch della mia casa. Tutte cose per cui io ero felicissimo. I problemi sono venuti da mamma e papà, entrambi sono stati Grifondoro e quindi si aspettavano che io andassi nella stessa Casa, ma io sono finito a Serpeverde e questo non va bene perché era la Casa di Tu sai chi e li ci vanno solo i maghi malvagi (io ho 11 anni e ho già capito che è uno stupido pregiudizio) i genitori di Draco e Blaise sono presunti Mangiamorte e quindi non vanno bene come amici e per di più ho anche fatto vincere il campionato alla squadra di Serpeverde. A vedere l’espressione di mamma e papà quando abbiamo parlato di tutte queste cose ho sentito un dolore al petto che non riesco a identificare.

In quel momento Luna sentì che Harry stava per aprire la porta e quindi mise giù il diario per poi tornare velocemente vicino alla porta.
In quel momento Harry uscì dalla porta vestito di tutto punto e con i capelli leggermente umidi.
L -è pronta la cena, sbrigati a venire- Harry aveva notato che il diario non era più dove era caduto prima che entrasse in bagno e si maledì per aver dimenticato di chiuderlo.
H -Luna, per favore non dire niente di quello che hai letto-
L -Te lo prometto Harry, non lo dirò a nessuno- detto questo si avvio saltellando verso le scale mentre Harry la seguiva per andare a cena.
 
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CAT_IMG Posted on 20/6/2011, 11:23
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Capitolo 4

Lezioni di Difesa



Luna mantenne la parola e non accennò a quello che aveva letto nemmeno con Harry stesso.
Passò qualche giorno, la sede dell’Ordine era sempre un via vai continuo di gente, in pochi restavano per più di qualche ora o si fermavano a cena.
L’unico ospite fissa della casa, a parte i ragazzi, era Molly Weasley in quanto unica casalinga tra i membri dell’ordine della Fenice. Lily, James e Sirius erano spesso assenti per qualche incarico da Auror, e se non dovevano effettuare una missione per il Ministero, erano in missione per l’Ordine.
Quando Molly non lo metteva a pulire quell’enorme casa, Harry se ne stava in camera sua a leggere qualche libro di magia di alto livello, spesso oscura, anche se lui aveva capito già da tempo che l’etichettatura del Ministero non era sempre giusta e che spesso un incantesimo considerato oscuro, di diverso aveva solo la quantità di potere necessaria alla sua esecuzione e il grado di difficoltà.
Un giorno, il professor Silente venne alla sede dell’Ordine per parlare con i ragazzi.
Sl -Visto i tempi bui in cui viviamo ho deciso che d’ora in poi prenderete delle lezioni extra di duello per prepararvi meglio ad affrontare la situazione e per darvi i mezzi per difendervi in caso di bisogno. Ho fatto attrezzare una stanza di questa casa apposta per queste lezioni che vi verranno date a turno da diversi dei vostri insegnanti e dagli Auror che fanno parte dell’Ordine- mentre parlava guardava i ragazzi davanti a lui: Neville, Hermione, Ron, Fred e George, Ginny, Luna, Cedric Diggory ed Harry. Tutti avevano in volto delle espressioni determinate, tutti tranne Harry che sembrava annoiato.
R –Vuole farci fare delle lezioni di duello come a scuola?- chiese incredulo.
In effetti da qualche hanno a quella parte, il preside aveva indetto un Club dei Duellanti per preparare i suoi studenti ai pericoli della guerra.
E per invogliarli ad impegnarsi per davvero aveva anche messo dei livelli di competenza che una volta raggiunti assegnavano punti alla Casa di appartenenza dell’alunno in proporzione alla bravura dimostrata nella prova per salire di livello.
I livelli erano: Principiante, Praticante Debole, Praticante Medio, Praticante Forte, Professionista e Maestro di Duello. I ragazzi li presenti avevano attenuto il livello di: Praticante Medio per Hermione, Ron, Luna, Ginny e Neville, e Praticante Forte per Harry.
Cedric, Fred e Geoge erano arrivati allo stesso livello di Harry prima di diplomarsi.
Sl -Si, più o meno come a scuola…- li condusse su per le scale fino alla soffitta della casa.
I ragazzi si guardarono l’un l’altro perplessi, poi Silente aprì la porta e i nove ragazzi rimasero a bocca aperta di fronte alla gigantesca sala da duello super attrezzata che era diventata la polverosa soffitta di Grimmauld Place.
In particolare, a Harry brillavano gli occhi, perché lui semplicemente adorava duellare, era l’unico momento in cui si permetteva di lasciarsi andare completamente senza nessuna maschera tra lui e il mondo.
Anche quando le regole del duello gli imponevano di non usare niente di più potente di uno schiantesimo, se il suo avversario era in grado di tenergli testa si sentiva libero.
Mentre loro erano distratti il Professor Piton e l’ex Auror Malocchio Moody erano entrati nella stanza.
Sl -Sono contento che la Sala d’Allenamento vi piaccia. Per la vostra prima lezione, come insegnanti avrete il professor Piton e Alastor Moody. Divertitevi- detto questo, il preside lasciò la stanza mentre Piton e Harry ghignavano da perfetti Serpeverde quali erano sicuri che di li a poco ci sarebbe stato davvero da divertirsi.
I Grifondoro erano un filino spaventati dagli inquietanti ghigni delle due serpi a cui si era unito anche Malocchio aumentando la loro paura di finire a pezzettini.
Luna come al solito era persa in un mondo tutto suo e non sembrava minimamente preoccupata.
Piton e Malocchio si misero a confabulare tra di loro e ad un certo punto Harry si inserì nella conversazione con il risultato che sui volti dei due insegnanti comparve un ghigno perfido imitato dopo pochi secondi dallo studente accanto a loro.
P -Bene, iniziamo- disse l’arcigno professore mentre Harry assentiva per poi sistemarsi in mezzo alla stanza.
Tre ore dopo 8 ragazzi doloranti e uno molto stanco si accasciarono sulle poltrone del salotto di casa Black.
Era stata la sessione di allenamento più dura che ognuno di loro avesse mai sostenuto. Mezz’ora dopo:
M -Ragazzi! La cena è pronta. Scendete che gli altri stanno aspettando solo voi- si voltò e tornò in cucina senza dare il tempo di rispondere a nessuno.
Lu -Forza ragazzi. È meglio che andiamo- disse la biondina alzandosi dalla poltrona su cui era sprofondata.
Si alzarono tutti di malavoglia e scesero le scale brontolando fino ad arrivare in cucina dove li aspettavano Molly e Arthur Weasley, Sirius e Lily e James Potter.
A vedere l’aspetto distrutto e malconcio della maggior parte dei ragazzi gli adulti ridacchiarono.
Sr -Cos’è successo ragazzi? Mocciosus ci è andato con la mano pesante?-
R -Puoi dirlo forte! Mi fanno male posti che non sapevo neanche di avere- rispose il rosso mentre si sedeva su di una sedia in maniera piuttosto impacciata perché ancora dolorante e quasi tutti assentirono imitandolo.
H -tutt’altro, per i suoi standard ci è andato anche leggero. Non è colpa sua se avete i riflessi di una statua- lo contraddisse sedendosi normalmente.
R -Cosa? E quella secondo te sarebbe andarci leggero?- chiese allucinato.
H -Sennò come te lo spieghi che io sono solo un po’ stanco e che nessun incantesimo mi ha colpito direttamente?- chiese beffardo.
P -La verità è che siete pericolosamente impreparati. Da Paciock, Lovegood, Granger e i due Weasley minori me lo aspettavo, ma da voi tre ex frequentatori del livello Praticante Forte del corso scolastico mi aspettavo di meglio...- disse Piton perfidamente mentre entrava nella stanza per salutare prima di andarsene -e tu Harry- disse raggelando il diretto interessato col solo tono della voce -non hai fatto un allenamento così scarso da quando eri al livello Praticante Debole. D’ora in poi ti allenerai per un’ora tutte le mattine fino a che non tornerai ad un livello più consono alle tue capacità-
H –Si signore. Le assicuro che mi impegnerò di più- il moretto seppur raggelato rimase impassibile senza mostrare alcun segno esteriore di disagio.
P -E un'altra cosa, me ne sono accorto che sei giù di tono. È inutile che cerchi di darla a bere a tutti. Prendi un po’ di questa pozione ogni giorno e tornerai come nuovo in una settimana- mentre diceva questo gli lanciò una boccetta di pozione che Harry afferrò quasi meccanicamente.
H -Si signore “accidenti! Sono queste le occasioni in cui detesto che il mio Capo Casa sia un Serpeverde! Lo ha fatto apposta a dirlo davanti a tutti sia per assicurarsi che prenda la sua stramaledetta pozione sia per gettare un po’ di scompiglio perché è certo che gli altri non se ne erano accorti...”- mentre pensava questo Harry non aveva fatto una piega.
Il professor Piton salutò tutti e se ne andò.
Harry mise ha tacere i presenti dicendo che Piton si era solo preso gioco di loro e tutti tornarono alla squisita cena che Molly aveva appena messo in tavola.
Nonostante quello che aveva detto agli altri, Harry prese ad allenarsi per un’ora tutte le mattine e un paio di volte Luna lo vide prendere la pozione del professor Piton.
A una settimana dall’inizio del corso supplementare avevano avuto lezione con una mezza dozzina di professori e di Auror diversi, e tutti i ragazzi riscontarono dei miglioramenti, non che gli insegnanti improvvisati facessero grandi complimenti o si sbilanciassero più di tanto.
Ma quando una sera i ragazzi si accorsero di essere meno doloranti del solito compresero che forse stavano migliorando un pochino, nel frattempo Harry aveva cominciato ad impegnarsi un po’ di più, almeno quando la lezione era tenuta da Piton.
Ad un mese dall’inizio del corso persino Piton dovette ammettere che erano migliorati.
Un giorno entrando nella stanza d’allenamento trovarono ad attenderli Lily e James Potter.
H -Mamma, Papà, che ci fate qui?-
J -avevamo un po’ di tempo libero, e così abbiamo deciso di venire a vedere a che livello siete e magari strapazzarvi un po’- disse l’uomo con sorriso malandrino mentre i ragazzi deglutivano e Harry sbuffava.
Li -James!- lo rimprovero la moglie.
H -Molto divertente papà, vuoi spaventare ‘sti ragazzini ancora per molto o vuoi metterci alla prova?- chiese con uno sguardo a metà tra il malandrino e uno sguardo di sfida.
I ‘ragazzini’ guardarono male prima James e poi Harry.
J -Se siete pronti allora cominciamo! Però prima voglio vedere come siete messi. Chi è il primo a farsi avanti? Harry? Vieni tu?- chiese allegramente col tono che si usa quando si sta andando a una festa.
H -Va bene- si mise al centro della stanza dei duelli subito seguito dal padre.
Fecero l’inchino, e una frazione di secondo dopo un raggio di luce rosso si diresse verso Harry che lo schivo agilmente.
Padre e figlio si misero a lanciarsi addosso i più sparuti incantesimi e a saltare e a gettarsi a terra per schivarli.
Dopo cinque minuti Harry fece una finta per poi usare un incantesimo non verbale.
H -“Levicorpus” con i complimenti del professor Piton- disse ghignando mentre suo padre lo guardava stando a testa in giù appeso per le caviglie.
Li -Bene, complimenti Harry. Su forza, chi è il prossimo?-
J -Hei! Tiratemi subito giù di qui!- disse lui mentre tutti gli altri sghignazzavano.
H -Perché? Non stai comodo?- chiese con aria innocente suo figlio mentre raccoglieva la bacchetta del padre.
J -No! E adesso fammi scendere o finche siamo qua ti proibisco di mettere qualsiasi cosa che non sia rosso-oro! Anche per uscire!- la risposta a questa minaccia fu istantanea.
H -“Liberacorpus”- e James cadde sul pavimento tra le risate dei presenti.
J -Molto divertente! E si può sapere dove ti è venuta l’idea di usare quel vecchio incantesimo?- chiese rivolto a suo figlio.
H -Il mese scorso il professor Piton mi ha fatto promettere di usare questo incantesimo con te al primo allenamento- ghignò il moretto -e poi tu glielo hai fatto tante di quelle volte che non hai motivo di arrabbiarti. E poi...-
J -E poi cosa? Cosa si è inventato Mocciosus per convincerti a farmi uno scherzetto simile?-
H -Diciamo solo che mi ha assicurato che per l’inizio della scuola avrò un’altra spilletta...- fece lui vago.
J -Una spilletta? I Serpeverde, chi li capisce è bravo- detto ciò, ridendo e scherzando ripresero ad allenarsi.




Capitolo 5

Compleanno & Diagon Alley



Senza che neanche se ne accorgessero arrivo la fine di luglio, e con essa anche il compleanno di Harry.
In onore dell’evento, e con estremo disgusto dei grifoni presenti, quella sera la sala da pranzo della grande casa venne decorata in verde e argento.
La festa inizio verso le sette di sera con le musiche preferite del Serpeverde, e come partecipanti vi erano, oltre ai suoi genitori, gli insegnanti di Hogwarts e i membri dell’Ordine che lo conoscevano più da vicino, oltre agli amici più intimi dei genitori: Sirius, Remus e Peter Minus.
Ovviamente non sarebbe stata una festa organizzata da dei Grifondoro se non fosse stata una festa a sorpresa.
Quando Harry si era visto accendere le luci all’improvviso e saltare fuori da ogni nascondiglio possibile ed immaginabile la maggior parte dei membri dell’Ordine che conosceva era rimasto sconcertato per diversi secondi, mentre quei Malandrini che erano suo padre e i suoi amici si sfregavano le mani soddisfatti.
Se c’era una cosa difficile da fare era prendere di sorpresa Harry, perché sembrava che sapesse sempre tutto prima di chiunque altro, neanche avesse attaccato microspie magiche ovunque.
Ma la sorpresa non durò a lungo, entrò una manciata di secondi, Harry si era ripreso e guardava tutta quella gente con un sopracciglio inarcato e lo sguardo interrogativo.
H -Si può sapere cosa sta succedendo?- chiese ignorando lo striscione grigio con su scritto a lettere cubitali verde smeraldo ‘Buon compleanno Harry!’.
Lu -Ti hanno organizzato una festa di compleanno a sorpresa- rispose la biondina con il suo solito sguardo perso.
H -Ok. Però non ho mai visto una festa più silenziosa. Lo sapevo io che voi grifoni non sapete come divertirvi- mentre tutti stavano in silenzio ad aspettare la sua reazione.
Sr -Hei! Come ti permetti razza di moccioso...- scoppiò Sirius mentre Harry sorrideva malandrino perché li aveva giocati tutti in colpo solo.
E da quel momento la festa iniziò.
Harry si stava divertendo tantissimo, ed era felice perché i suoi impegnatissimi genitori avevano preso un permesso al Ministero solo per essere alla sua festa di compleanno.
Ma ancora non sapeva che le sorprese per quella serata non erano ancora finite.
Verso le 9, senza che Harry se ne accorgesse, Lily e James sparirono dalla sala da pranzo per alcuni minuti per poi ricomparire vicino alla porta.
Li -Harry, abbiamo una sorpresa per te. Indovina chi è tornato per il tuo compleanno?- la rossa si sposta e da dietro di lei usci un ragazzino che doveva avere un anno o due meno di Harry, il ragazzo aveva i capelli rosso scuro come quelli della madre e gli occhi nocciola come quelli del padre mentre il viso era un misto tra i due.
Era Joshua Rey Potter, il fratello minore di Harry.
Js -Ciao fratellone! Buon compleanno- disse allegramente il più giovane fra i Potter.
H -Come stai Josh? È dalle vacanze di natale che non ti vedevo- in quel momento gli altri ragazzi si accorsero di lui e Ron ed Hermione corsero subito a salutarlo col risultato che si ritrovò travolto.
Js -Herm, Ron mi state soffocando- scherzo lui.
Hm -Josh, quando sei tornato? Come ti vanno le cose alla scuola babbana?- cominciò a bombardarlo la riccia.
Js -Bene, ma quest’anno ho deciso che verrò ad Hogwarts con voi e il mio fratellone. Non siete contenti?- disse sfoderando un sorriso a 32 denti invidiabile.
Subito i ragazzi cominciarono ad esultare, tutti tranne Harry che era più contenuto nelle sue reazioni.
Dopo qualche minuto la festa riprese come e anche meglio di prima, e Joshua ne approfitto per prendere da parte il festeggiato.
Js -Senti Harry, come mai hai smesso di chiamarmi JR? mi hai sempre chiamato così fin da quando la mamma ci ha iscritto a quella scuola babbana a sei anni. Però hai smesso da un giorno all’altro, anche se non ricordo precisamente quando...- gli chiese sottovoce.
H -Davvero? Devo essermene dimenticato. Sai, non ci vediamo per quasi 9 mesi l’anno, dei nomignoli ci si dimentica- disse indifferente -piuttosto, come mai hai deciso all’improvviso di venire a Hogwarts?- disse alzando la voce.
Js -A parte il fatto che papà insiste da cinque anni...-cominciò a spiegare lanciando un’occhiata a suo padre che improvvisamente aveva assunto un’aria da angioletto niente affatto convincente -...ho deciso che voglio provare ad andare a scuola con ragazzi come me e ha cui non devo mentire sul lavoro dei miei genitori, o su dove va a scuola mio fratello o a cui non devo nascondere i libri di magia- finì malinconicamente.
Pochi secondo dopo, Hermione prese a cercare di distrarlo parlando a raffica di Hogwarts, degli insegnanti e di tutto il resto.
Il resto della serata passo in maniera abbastanza tranquilla e serena.
Il giorno dopo arrivarono le lettere da Hogwarts per Ron, Hermione, Luna, Neville, Harry e Joshua.
Da quelle di Harry ed Hermione uscirono le spille da Caposcuola.
Appena vide la sua, la riccia comincio ad esultare e quando chiese ad Harry perché lui non sembrasse contento rispose:
H -Ma io sono contento, solo che non lo do a vedere. Ed inoltre lo sapevo già da un pezzo- mentre guardava in modo strano suo padre, a cui venne un’illuminazione improvvisa.
Jm -Ho capito! È quella la spilletta che ti ha promesso Mocciosus se tu fossi riuscito ad usare il Levicorpus su di me-
H -Si papà-
Li -E smettila con questa storia James! Piuttosto, oggi andremo a Diagon Alley per andare a comprare tutto il materiale per i ragazzi. E visto che Josh ha bisogno di fare il giro completo, visto che gli manca tutto tranne la bacchetta, ti ci faccio andare te da solo se non la smetti- lo minaccio la moglie facendolo diventare un agnellino sotto gli occhi divertiti dei figli.
Così in un ora era tutto pronto per andare a Diagon Alley, ai Potter si unirono i Weasley, Luna, Neville e il professor Silente, che veniva più che per accompagnare il suo pupillo ed assicurarsi che non gli succedesse niente (sfido io, quello è un pericolo anche per se stesso NdA).
Stavano uscendo dal ghirigoro chiacchierando allegramente quando sentirono delle voci chiamare poco distante:
? -Harry!- le voci proveniva da un ragazzo biondo e uno moro che si precipitarono subito dal moretto abbracciandolo.
H -Dra, Blay, sono felice di rivedervi- disse salutandoli contento mentre il resto della comitiva li osservava ostile -siete qui da soli? Dra come hai fatto a convincere tua madre?- chiese sbalordito per la mancanza dei genitori dell’amico biondo e ignorando l’ostilità dei suoi.
D -Non l’ho fatto. Lo sai com’è fatta. sta arrivando insieme a mio padre. A proposito, i miei volevano invitarti qualche giorno da noi, ma gli ho detto che non era il caso. Non mi sembrava il caso di fargli leggere una risposta da parte dei tuoi genitori visto che so benissimo come la pensano- frecciò verso gli adulti in questione che si erano spostati a portata di udito.
James e Lily accentuarono l’espressione ostile.
H -Mi dispiace Draco- rispose ferito dall’atteggiamento dei suoi genitori ma senza darlo a vedere.
D -Lo sai che non fa niente- disse muovendo la mano come per scacciare una mosca -piuttosto come stai?- chiese abbassando il tono con un filo di preoccupazione nella voce.
H -Benissimo- rispose con un sorriso tirato -Avete notizie di Row e Cass?- cambiò argomento.
B -Si, le gemelle sono andate in vacanza in Italia, nelle loro lettere si alternavano a dire quando si stessero divertendo e di quanto adorano la cucina del posto- disse divertito dall’entusiasmo delle sue amiche.
D -Mentre Pansy è andata in Francia a fare strage di vestiti, come se non ne avesse già abbastanza. E sapessi le lettere melense che mi manda!- aggiunse disgustato.
H -Dracuccio a quanto pare la cara Pansy non demorde- lo prese in giro divertito.
D -Non fai per niente ridere Sfre, guarda che ci metto un secondo a dire alla cara Daphne che hai una cotta per lei e che non ti fai avanti solo perché sei timido- ribatte perfidamente facendo sbiancare Harry.
H -No, la Greengrass no! Tutte ma non lei! Se lo fai dico a tua madre quello che ha fatto il suo Dracuccio alla festa di fine anno- lo minacciò sotto gli occhi sbalorditi ma compiaciuti dei suoi genitori e a quelli confusi di suo fratello.
B -Questo è davvero un colpo basso- commento l’altro moretto mentre Draco riduceva gli occhi a due fessure.
D -Decisamente... Mi sei mancato Harry!- disse a sorpresa facendo uno dei suoi rari e calorosi sorrisi e dando una pacca sulla spalla di Harry insieme a Blaise.
H -Anche voi- disse per nulla sorpreso sorridendo allo stesso modo ai suoi migliori amici.
In quel momento, da dietro un angolo sbucarono i signori Malfoy che raggiunsero il figlio.
N -Harry, che piacere vederti! È un mese che dico a quell’antipatico di mio figlio di invitarti da noi e lui non mi da ascolto- lo saluto cordiale.
Lc -Harry- l’uomo si limito ad un cenno del capo mentre la moglie abbracciava calorosamente uno dei più cari amici di suo figlio.
H -Signori Malfoy...- inizio arrossendo, ma venne subito interrotto.
N -Harry, quante volte te lo dobbiamo dire di darci del tu e di chiamarci per nome?- lo rimproverò affettuosamente sotto gli sguardi disgustati dei grifoni e a quello infuriato di Lily.
H -Va bene Narcissa- le rispose sorridendo -comunque sono spiacente ma non posso accettare il vostro invito, è appena tornato mio fratello e voglio passare un po’ di tempo con lui- disse declinando gentilmente l’invito.
D -Vuoi dire che...?- si voltò e individuò Joshua che al momento era parecchio confuso per essere stato tirato dentro alla conversazione.
H -Si, quest’anno verrà a Hogwarts- disse senza nessun apparente nesso logico.
Lc -Non sapevo che tu avessi un fratello. Vuol dire ci sarà un nuovo Serpeverde quest’anno?- chiese interessato.
H -No, mio fratello è molto diverso da me. Sarà un perfetto Grifondoro-
Lc -Capisco. Come mai non è mai venuto a scuola con voi?-
H -Essendo una nata babbana, mia madre ci ha iscritti entrambi ad una scuola babbana non appena abbiamo compiuto 6 anni. Quando è arrivato il momento di andare a Hogwarts, Josh ha preferito continuare la scuola babbana e studiare la magia a casa- spiegò velocemente scambiando uno sguardo con altri Serpeverde che risultò incomprensibile al gruppo di grifoni.
Jm -Andiamo Harry! Abbiamo un sacco di commissioni da fare, coi tuoi amici ci parlerai un’altra volta- lo richiamò calcando sulla parola amici come se fosse un insulto, ferendo e deludendo Harry senza accorgersene.
H -Scusate, ci rivedremo il primo settembre. Lucius, Narcissa, Blaise, Draco- salutò scusandosi per suo padre sembrando così indifferente da sbalordire James e rendere orgogliosi i Malfoy per un così magistrale usò di una delle principali caratteristiche della Casa di Salazar.
A quel punto i grifoni trascinarono via Harry con Lily, James e Sirius che sembravano molto arrabbiati e Remus che aveva la sua solita aria pacifica anche se sembrava turbato.
H -“Perché sono arrabbiati adesso? Se è per Draco e Blaise giuro che stavolta mi arrabbio sul serio”-pensò mentre metà di loro si dirigeva verso Madama McLan per comprare le divise nuove e l’altra metà andava alla farmacia magica per prendere il necessario per le pozioni.
Harry, Josh, i loro genitori e i loro padrini (Remus è padrino di Joshua) andarono a prendere le divise.
Visto che Josh era l’unico a non essere mai venuto per la divisa, Madama McLan lo prese da parte per prendergli le misure e accorciare la divisa mentre gli altri ne approfittavano per dare un’occhiata agli ultimi arrivi nel negozio, ad un certo punto:
Jm -Harry, dobbiamo parlare-
 
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CAT_IMG Posted on 21/6/2011, 10:22
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Capitolo 6

Discussioni, sogni e risate



Harry annuì e seguì gli adulti su un divano che Madama McLan aveva messo nel suo negozio per creare una specie di sala d’attesa dove gli accompagnatori potessero aspettare comodamente la fine della prova dell’abito.
Harry si sedette al centro del divano con Lily alla sua sinistra e Remus alla sua destra, mentre gli altri due uomini restarono in piedi di fronte a lui.
Tutti e quattro gli adulti avevano in volto un espressione scura, persino Remus che in genere era il più calmo e accomodante.
Lily fece comparire 5 burrobirre e le offrì agli altri mentre lei e i 3 uomini raccoglievano le idee.
A un tratto, James si mise dritto davanti al figlio e cominciò:
Jm -Harry, stammi bene a sentire. Non voglio che tu abbia più niente a che fare con quei due ragazzi e le loro famiglie-
H -Ma papà, ne abbiamo già parlato altre volte. Draco e Blaise sono i miei migliori amici!- protesto calmo il moretto.
Li -Ascolta tuo padre, Harry!-
Sr -I Malfoy e gli Zabini sono tutti dei Mangiamorte al servizio di tu sai chi. Ti rendi conto che potrebbero manipolarti?-
H -Mamma! Sirius! Vi ci mettete anche voi adesso? Sono consapevole che c’è chi li sospetta di questo, ma se ci fossero delle prove, adesso loro sarebbero ad Azkaban, e non a fare compere coi figli! E a me non interessa se sono accusati di fare parte dei seguaci di Voldemort!- il ragazzo stava cominciando a scaldarsi come non gli succedeva da molto tempo: da quella volta che aveva aizzato un Boa Constrictor contro il suo cugino babbano a dieci anni.
Jm -Come non ti interessa? Quelli si divertono a torturare i babbani e i maghi che ne hanno in famiglia e non ti interessa?- era incredulo che suo figlio potesse dire una cosa del genere pensandola davvero.
Rm -Calmiamoci tutti un momento! Aggredirci a vicenda non porterà a niente di positivo-
H -No! Adesso basta! Ma vi sentite quando parlate? Voi che siete Auror dovreste essere le ultime persone ad accusare qualcuno solo per dei vaghi sospetti! E poi io frequento Draco e Blaise da sei anni e in tutte le volte che ho incontrato i loro genitori non mi hanno mai detto una sola parola a favore di Voldemort o contro Silente, ne hanno cercato di convincermi che i loro ideali sono migliori dei vostri perché loro rispettano che abbiate delle convinzioni diverse, al contrario di voi che non fate altro che vomitare insulti su di loro!- il ragazzo era furioso, furioso come non lo avevano mai visto.
I suoi occhi ardevano di un fuoco sconosciuto e la sua voce era dura e gelida come non l’avevano mai sentita e come mai avrebbero pensato che potesse appartenergli.
Sembrava un'altra persona, non più il solito ragazzo riservato ma allegro, taciturno e un po’ secchione, era determinato ad andare contro tutto e tutti indipendentemente da quanto gli sarebbe costato.
Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, lui si era già alzato ed era uscito di corsa dal negozio.
Lo ritrovarono mezz’ora dopo seduto ad uno dei tavolini fuori dalla gelateria di Florian Fortebraccio che mangiava una gigantesca coppa di gelato mentre leggeva un libro.
La cosa fece capire agli adulti quanto fosse turbato il ragazzo, perché in genere Harry evitava i dolci tranne che in occasioni particolari.
Joshua, che non sapeva niente del litigio, si avvicinò tranquillamente al fratello e si sedette sulla sedia vicino a lui.
Js -Ehi, fratellone! Come mai sei sparito così all’improvviso?- chiese allegramente dissimulando la curiosità per la stranezza di veder Harry mangiare qualcosa di dolce come un gelato.
H -Niente di particolare. Avevo solo bisogno di starmene per un po’ da solo- rispose chiudendo il libro che stava leggendo.
Js -Senti, ti dispiace se ti aiuto a mangiare quel gelato gigantesco?- chiese lui che, al pari di Ron, era molto goloso.
H -No, anzi. Finiscilo pure tutto, io non ne ho più voglia- disse, cosa che fece tirare un sospiro di sollievo agli adulti perché stava a significare che non era poi così arrabbiato con loro.
Con le borse contenenti delle divise nuove si diressero ad incontrare gli altri, Josh era corso avanti per parlare con Ron.
Harry, mentre camminava tranquillamente insieme ai suoi genitori, il suo padrino e Remus, era più silenzioso del solito e sembrava perso nei suoi pensieri.
Il ragazzo rimase in quello stato per tutto il giorno anche dopo che furono tornati a Grimmauld Place e la sera andò a letto presto.

Dopo che si fu addormentato si ritrovò in piedi in un elegante stanza a metà tra una biblioteca e un confortevole salotto.
Lo percorse tranquillamente come se lo conoscesse a menadito e si avvicinò ad una poltrona davanti al camino occupata da un uomo moro di circa 35 anni intento a leggere un grosso tomo.
Non appena Harry arrivò ad un metro da lui, l'uomo, sollevò lo sguardo posando i suoi occhi color onice sul ragazzo e gli sorrise indicandogli di accomodarsi sulla poltrona di fronte a lui. Harry sorrise per poi fare quanto suggeritogli.
? -Ciao Harry, come è andata la giornata?-
H -Bene, Tom...- disse con sarcasmo –...ho litigato coi miei genitori e il mio padrino-
T -Posso chiederti il motivo della discussione? Deve essere una cosa seria visto quanto ti ha turbato-
H -Niente di nuovo, semplicemente non gli vanno a genio i miei amici e le loro famiglie- minimizzo.
T -Capisco, loro pensano che i genitori dei tuoi amici non siano brave persone, e hanno paura che frequentando persone del genere ti possa succedere qualcosa di spiacevole o che ti allontanino da loro-
H -Si, immagino che sia così...- rispose stancamente il moretto -...senti Tom, mi insegneresti quell’incantesimo di cui mi hai parlato ieri poco prima che mi svegliassi?- cambiò argomento e Tom lo assecondò iniziando a spiegare l’incantesimo che interessava a Harry.
Qualche ora dopo, erano entrambi seduti su di una delle poltrone davanti al camino mentre sorseggiavano una tazza di thè.
T -A cosa stai pensando?-chiese l’uomo vedendolo assorto nei suoi pensieri.
H -Stavo pensando alla prima volta che mi sono ritrovato qui, ti ricordi?-

*Inizio Flash-Back*
Quel giorno Harry aveva compiuto 11 anni ed aveva passato la giornata a Diagon Alley a prendere le cose per il suo primo anno ad Hogwarts coi suoi genitori, quella sera, dopo che si fu addormentato, si ritrovò in una stanza piuttosto elegante che da un lato era occupata da delle librerie colme di libri che sembravano non finire mai, nell’altro angolo c’era un confortevole salotto: un bel caminetto di pietra con la facciata in marmo nero delicatamente scolpita in un ramo fiorito stava al centro della parete, davanti c’era un tavolino con ai lati due poltrone imbottite di colori diversi, una rossa e una verde scuro, sul pavimento c’era un bel tappeto dal disegno orientale.
Sulla poltrona rossa era seduto un’affascinante uomo dalla pelle pallida coi capelli neri come l’inchiostro e gli occhi color onice.
Quando lo vide l’uomo sorrise e lo invitò a sedersi sulla poltrona verde ed Harry lo fece.
T -Ciao Harry, io sono Tom. È un piacere conoscerti- esordì in tono gentile.
H -Ciao, ma come fai a sapere il mio nome? Siamo in un sogno?- chiese spaesato il bambino.
T -Diciamo che era tanto che volevo conoscerti. La risposta alla tua seconda domanda è si e no, è vero che tu stai dormendo, ma questo non è propriamente un sogno, è più che altro un modo di comunicare-
H -E come è possibile?- chiese ancora sgranando gli occhi.
T -Se tu vorrai continuare ad incontrarmi, quando sarai più grande te lo spiegherò. Ma adesso dimmi, ti è successo qualcosa che ti va di raccontarmi oggi?-
H -Beh, oggi è il mio compleanno, e mamma e papà mi hanno portato a comprare le cose per la scuola e io mi sono divertito tantissimo. Però quando siamo stati da Olivander...-
T -Cosa Harry? A me puoi dirlo, non lo dirò a nessuno-
H -...mi ha scelto la bacchetta gemella di quella di Voldemort e mamma e papà hanno avuto un mezzo collasso quando Olivander glielo ha detto-
T -E tu? Non ti ha sconvolto avere la bacchetta gemella del mago più malvagio mai esistito?- chiese piacevolmente sorpreso che un bambino avesse il coraggio di pronunciare quel nome.
H -E perché avrebbe dovuto? Secondo me non è una tragedia. Ma i miei genitori ne hanno fatto un affare di stato e mi hanno fatto provare tutte le bacchette del negozio prima di arrendersi- rispose divertito.
T -In effetti deve essere stato piuttosto buffo, ma lo fanno perché ti vogliono bene. Senti, ti farebbe piacere se io ti insegnassi degli incantesimi? Con me potresti imparare cose che ad Hogwarts non si sognano nemmeno. Ed inoltre in questo luogo il ministero non può rintracciare la magia minorile-
H -Davvero?- chiese stupito.
T -Certo, ed inoltre ti insegnerò una tecnica chiamata Occlumanzia che se vorrai ti permetterà di interrompere questi incontri-
H -Va bene. Quando cominciamo?- chiese entusiasta.
T -Anche subito, se vuoi- rispose ghignando.

*Fine Flash-Back*

H -A pensarci adesso non ci credo che ero io quel bambino...-
T -In effetti da allora sei molto cambiato-
H -Ora che ci penso, poi mi sono sempre scordato di chiederti come è possibile che due persone in due luoghi diversi e molto lontani riescano a comunicare in questo modo-
T -Ascolta attentamente, non è una cosa che tutti riescono a comprendere fino in fondo, fra me e te esiste una connessione data dalla tua cicatrice...- cominciò a spiegare con voce pacata.
H -La mia cicatrice?- chiese portandosi la mano alla saetta che aveva sulla fronte da quando aveva poco più di un anno.
T -Si, devi sapere che cicatrici come quella si formano quando particolari persone vengono colpite da un incantesimo molto potente, in questo modo una parte del potere di colui che ha scagliato l’incantesimo viene duplicato e dato alla persona che subisce l’incantesimo. Questa procedura oltre ad aumentare il potere potenziale dell’individuo colpito lo rende particolarmente ricettivo a livello mentale rendendolo un ottimo Legilimens ed inoltre all’individuo in questione sarà particolarmente facile decifrare gli stati d’animo delle persone che lo circondano. Come tu sai io sono un mago molto potente. Quando sette anni fa ho cercato di contattarti ho sfruttato questa particolare ricettività della tua mente per poterti conoscere, e le nostre menti hanno creato un ambiente che andasse a genio a tutti e due, e questo è il risultato- finì facendo un gesto con la mano indicando la grande stanza. Harry riflette per alcuni minuti su tutte le informazioni ricevute.
H -Penso di aver capito. Non è un concetto facile da capire, molti fraintenderebbero. Adesso mi spiego come mai ho imparato la legimanzia così presto e in così poco tempo e perché mi hai fatto imparare subito l’occlumanzia...- disse concentrato.
T -Ormai è ora di alzarsi, continueremo il discorso domani-
H -Ok, a domani- lo salutò per poi sparire.

Il giorno dopo, Harry si comportava come se il litigio non fosse mai avvenuto.
Gli impegni degli abitanti di Grimmauld Place ripresero seguendo la routine che si era formata nel corso dell’estate con l’unica novità dell’aggiunta di Josh alle lezioni.
Il quindicenne era un po’ indietro con il programma scolastico, ma con la supervisione di Harry, che quando voleva era veramente bravo a spiegare, arrivò presto al livello degli altri ragazzi che al momento abitavano la casa.
Tra una cosa e l’altra l’estate finì e arrivò all’ultimo giorno di vacanza.

Quella mattina i ragazzi stavano facendo colazione insieme ai loro e genitori e al professor Silente.
In quel momento Fred e Geoge si stavano alternando a raccontare una delle loro ‘prodezze’ ai danni di Gazza mentre gli ex malandrini ascoltavano divertiti.
F -...e così abbiamo mezzo un incantesimo per ritardare lo scoppio... -
G -...dieci minuti dopo Gazza entra nel suo ufficio e si sente uno scoppio... -
F -...andiamo a vedere fingendo di essere passati di li per sbaglio e vediamo...-
G -...l’intero ufficio e il suo proprietario tutti inzaccherati di caccabombe...-
F -...e mou masticate ed appiccicose- i quattro ex malandrini scoppiarono a ridere mentre Silente sorrideva indulgente.
Sl -Credo che i vostri sette anni a Hogwarts siano stati i peggiori per il povero Gazza. Ormai sarebbe ora di lasciarlo stare ma chissà come mai da decenni è il bersaglio preferito degli studenti. Anche se non tutti gli scherzi sono a suo danno...- disse guardando nella direzione di Harry che stava bevendo tranquillamente il suo caffé.
Jm -Perché? Cosa ha combinato mio figlio?- tutti guardavano alternativamente Harry e Silente anche perché il moretto si comportava quasi sempre come il classico secchione.
H -Niente- disse impassibile.
Sl -Sarà così, ma negli ultimi sei anni sono successe molte cose strane: eruzioni cutanee inspiegabili e stranissime illusioni che appaiono all’improvviso nei corridoi, porte che scompaiono, quadri che erano sempre stati vicino alla Sala Grande all’improvviso si ritrovano spostati dall’altra parte del castello, studenti terrorizzati che scappano al passaggio di Harry e dei suoi amici, e come dimenticarsi di quella volta in cui Ron è sceso in Sala Grande e misteriosamente la sua divisa è diventata rosa confetto... e la lista è ancora lunga...- tutti scoppiarono a ridere, soprattutto quelli presenti alla scena, tranne il diretto interessato che era diventato rosso di imbarazzo.
Harry cercava di nascondere il sorriso malandrino che gli stava spuntando in viso, per quanto tutti quegli scherzi fossero opera sua e dei suoi compagni non c’era mai stata una prova o una testimonianza che lo provasse, tanto che nello schedario di Gazza, negli ultimi sei anni, non c’era stato annotato un singolo appartenente alla Casata verde-argento.
G -Harry, d-dimmi che hai una f-foto, ti p-prego...- disse mentre lui e il gemello erano ancora scossi dalle risate, tanto che Harry non resistette e mostrò il suo miglior sorriso malandrino mentre correva di sopra per poi tornare giù dopo una manciata di minuti con una mezza dozzina di foto che passo ai gemelli.
F&G -Grazie amico, ti dobbiamo un favore!- dissero all’unisono.
H -Non c’è di che- disse facendo un ironico ed aggraziato inchino.
Jm -Meno male, ero terrorizzato dall’idea che uno dei miei figli fosse un perfettino- disse sospirando di sollievo con ancora qualche strascico della risata.
Li -James Potter!-
Jm -Si, cara?- con la faccia da angioletto.
Li -Tu non farai dei nostri figli dei delinquenti. Sono stata chiara?!- disse mentre i suoi occhi dello stesso bel color smeraldo del figlio si accendevano di rabbia.
Jm -Cristallina Amore- assicurò mentre i suoi amici si sganasciavano dalle risate.



Capitolo 7

GF e il treno per Hogwarts



Quella sera, come in molte altre, alle 18 iniziò una riunione dell’Ordine della Fenice, e come al solito Fred e Gorge fecero i diavoli a quattro perché nonostante i loro 18 anni non gli permettevano ancora di far parte dell’Ordine.
Fra i membri che di solito prendevano parte alle riunioni mancavano Lily e James, che erano usciti per portare Joshua al Serraglio Stregato perché gli avevano promesso che se avesse recuperato in tutte le materie prima dell’inizio delle lezioni gli avrebbero preso un animaletto da compagnia.
Come ogni altra sera, Molly cacciò di sopra Fred e George insieme agli altri ragazzi per poi mettere sulla stanza della riunione ogni genere di incantesimo imperturbabile per impedire eventuali origliamenti da parte dei gemelli per mezzo delle loro orecchie oblunghe.
Ma, stranamente, quella sera, un’ora dopo l’inizio della riunione, Molly venne mandata a chiamare i ragazzi.
Una volta arrivati in cucina vennero fatti sedere da un lato del tavolo mentre i membri dell’Ordine sedevano dall’altro.
Sl -Neville, Harry, Hermione, Ron, Cedric, Ginny, Fred, George, Luna, vi abbiamo fatti chiamare perchè dobbiamo dirvi una cosa molto importante. La riunione di oggi, cosa insolita ha avuto come argomento le continue insistenze di alcuni di voi per entrare nell’Ordine...- sette teste si girarono verso i gemelli -...non sto qui a dirvi cosa i vari membri abbiano detto perché ci vorrebbe troppo tempo, ed inoltre non sareste contenti di alcuni commenti che sono stati fatti al vostro indirizzo...- disse birichino guardando gli uomini e le donne seduti ai suoi lati, alcuni dei quali guardarono da un’altra parte con noncuranza -...vi basti sapere che alla fine abbiamo deciso di creare una nuova sezione dell’Ordine che chiameremo GF: Giovani Fenici di cui faranno parte tutti i ragazzi che vogliono prendere parte alla lotta contro Lord Voldemort e che verranno ritenuti pronti, visto che vi abbiamo convocato immagino che abbiate capito che siete stati tutti ritenuti degni di far parte di questo nuovo progetto...- fece a mala pena in tempo a finire che subito i ragazzi Weasley cominciarono ad esultare seguiti un istante dopo dagli altri.
H -“Grande!”- pensò ironicamente fingendo di sorridere entusiasta -“certo che questi qua sono proprio dei babbei. Come fanno ha non capire che questo e solo un contentino per impedire che i più scatenati di noi facciano di testa propria? Già che ce lo abbiano detto proprio il giorno prima del rientro a Hogwarts è dovuto al fatto che così noi che andiamo ancora a scuola non potremo pretendere in alcun modo di essere mandati in missione. Come se mi potesse mai passare un pensiero simile per la testa... e comunque, sarà già tanto se Cedric e i gemelli verranno mandati nelle missioni più semplici...”- i pensieri del giovane Serpeverde continuarono su questo binario mentre i vari membri si congratulavano con tutti loro, naturalmente Joshua era l’unico del loro ‘gruppo’ a non essere presente perché ancora troppo piccolo per entrare nell’Ordine.
Dopo un paio di minuti il preside chiese il silenzio per poi prendere in mano quello che sembrava un astuccio da gioielleria basso e lungo color porpora senza scritte di sorta.
Lo aprì, e i ragazzi videro che all’interno c’erano una decina di squisiti ciondoli a forma di fenice grandi il doppio di un pollice infilati ognuno in una catenina d’argento, negli occhi di ogni fenice erano incastonate due minuscole pietre preziose.
Sl -Quando qualcuno viene ammesso nell’Ordine, è diventata usanza che gli venga consegnato un segno di riconoscimento, visto che la vostra è una sezione nuova, ne abbiamo fatti fare di nuovi leggermente diversi, su alzatevi- dopo che si furono alzati il preside mise personalmente al collo di ognuno di loro uno dei ciondoli.
A Harry diede quello con gli Smeraldi, a Neville con i Rubini, a Hermione con il Quarzo, a Ron coi Lapislazzuli, a Ginny con gli Opali, a Luna con la Pietra di Luna, a Cedric col Topazio, a Fred con l’Ambra e a George con l’Agata.
Sl -Questi ciondoli hanno delle particolarità, in primo luogo, una volta indossati possono essere visti solo da chi ne porta uno a sua volta, come potete vedere, quelli dei membri dell’Ordine sono un po’ più grandi e hanno un aspetto meno delicato, ma hanno le stesse identiche funzioni, inoltre invece delle pietre incastonate hanno incise le iniziali del proprietario. I vostri in più si scaldano quando ho bisogno di parlarvi, ma la proprietà più interessante di essi è che sono delle passaporte, in caso di emergenza li potrete attivare e vi porteranno in un posto sicuro prestabilito- finì di spiegare il preside mentre i ragazzi ammiravano la propria piccola fenice.
Sl -Direi che adesso rimane da dire solamente due cose: la prima è che Neville sarà il vostro capitano e l’altra benvenuti nell’Ordine- disse col suo solito sorriso sereno mentre Molly metteva sul tavolo il cibo e le bevande per la cena.
Dopo pochi minuti arrivarono anche James, Lily e Josh che reggeva una gabbia contenente un cucciolo di beagle che le ragazze presero subito d’assalto per coccolarlo e distraendo inavvertitamente il ragazzo dando così modo ai signori Potter di prendere da parte il figlio primogenito.
Jm -Harry, facci vedere la tua fenice- il moretto tirò fuori il ciondolo da sotto la maglia mentre i suoi genitori facevano lo stesso.
Notò così che la sua era davvero differente da quella dei genitori, le loro oltre ad essere più grandi avevano una forma leggermente più rozza, e le fenici erano rappresentate come se fossero appollaiate sul loro trespolo, mentre la sua era immobile nell’atto di spiccare il volo.
Li -Sono così orgogliosa del mio bambino- disse con gli occhi lucidi.
Jm -Congratulazioni figliolo!- anche lui aveva gli occhi lucidi come la moglie ma cercava di nasconderli.
La cena procedette tra congratulazioni e risate e i borbottii di Josh che voleva far parte anche lui del GF.
Il mattino dopo, al numero 12 di Grimmauld Place c’era un gran casino tra gente che correva su e giù per recuperare le ultime cose da mettere nei bauli e preparativi dell’ultimo minuto.
In mezzo a tutto quel caos, Harry scese tranquillamente le scale col baule che gli levitava davanti, attento a non colpire nessuno.
Una volta che il baule fu posizionato davanti all’entrata Harry si mise ad aspettare pazientemente come ogni anno che tutti fossero pronti per andare alla stazione, e nel frattempo chiacchierava amichevolmente col quadro della vecchia signora Black.
Ad un certo punto, quando ormai tutti erano quasi pronti, Lily scese le scale ed individuato Harry, lo raggiunse.
Li -Harry, ti devo chiedere una cosa, con la signora Black ci parlerai dopo-
H -Ok, va bene. Signora Black, se mi vuole scusare qualche minuto finiremo più tardi- le disse cortesemente.
Mrs B -Ma certo caro, non c’è bisogno che ti scusi, sei un giovane così educato...- disse fulminando Lily con lo sguardo per poi farsi richiudere le tende da Harry.
La rossa non fece commenti e condusse Harry su un divano per poi sedersi accanto a lui.
Li -Harry, volevo chiederti di passare un po’ di tempo con Ron, Ginny, Neville e Luna quest’anno. In fondo siete una squadra adesso, e essere separati per tanto tempo di certo non aiuta l’affiatamento tra i componenti-
H -Con Luna e Neville non ho problemi, ma con la donnola e la piattola non esiste nella maniera più assoluta- disse con tono deciso e un lampo di qualcosa nello sguardo che quando si era riferito a Ginny era sembrato a Lily che fosse una via di mezzo tra il dolore e la collera, ma era passato così velocemente che la donna pensò di esserselo immaginato.
Li -Sapevo che avresti risposto così. Ma dovevo fare un tentativo, e pensare che quando eravate piccoli andavate tutti così d’accordo...-
H -Beh, è passato. Ed adesso muoviamoci a caricare i bauli che finalmente sono tutti pronti- si alzò e tornò dal quadro della signora Black e le scosto le tende.
H -Mi dispiace signora, adesso debbiando andare altrimenti perdiamo il treno-
Mrs B -Non fa niente Harry, parleremo dell’incanto barputus al la prossima volta che mi vieni a trovare-
H -Va bene signora Black- la salutò e richiuse le tende per poi dirigersi fuori dove stavano ad attenderli due macchine del ministero.
H -“Fortuna che le macchine dei maghi sono molto più spaziose e capienti di quelle dei babbani, sennò col cavolo che ci saremmo stati tutti su di una macchina!”- caricò il baule nella seconda per poi salire e sedersi di fianco a Luna.
Arrivarono alla stazione alle 10:30, mezz’ora prima della partenza del treno.
Attraversarono la barriera due per volta, e una volta dentro si ritrovarono nel caos creato da un centinaio di ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ammassati sul binario insieme hai genitori.
Il moretto stava parlando con il signor Weasley quando si senti chiamare:
? -Harry!- si volto e vide quattro persone che si stavano avvicinando velocemente a lui, uno era un ragazzo biondo dalla pelle candida e gli occhi argentei, indossava una camicia bianca con i primi bottoni lasciati slacciati sopra dei jeans scuri molto aderenti, l’altro era un ragazzo moro leggermente abbronzato con gli occhi di un profondo color zaffiro che indossava una maglia con le maniche a tre quarti blu sopra dei jeans chiari, le ultime due erano ragazze, la prima aveva un fisico snello e slanciato, era alta poco più di un metro e 60 cm, la sua pelle era chiara, i suoi bellissimi capelli erano castano scuro e le arrivavano lisci fino quasi alla vita, i suoi occhi erano particolari: di un bel marrone chiaro striato di verde, indossava una maglia a maniche lunghe verde scuro leggermente scollata e un’aderente gonna nera che le arrivava appena sopra al ginocchio, ai piedi calzava un paio di eleganti stivaletti neri coi bordi verde scuro e con qualche cm di tacco, l’atra ragazza era praticamente identica alla prima, l’unica differenza erano i capelli acconciati in morbidi boccoli, indossava una camicetta viola e una gonna come quella della sorella, ai piedi calzava anche lei degli stivaletti ma di foggia diversa.
Quando i quattro lo raggiunsero, Harry si ritrovo travolto da due masse di capelli castano scuro sotto gli sguardi diffidenti del gruppo.
H -Hei! Row, Cass, mi state soffocando! E poi se non mi mollate come saluto quei due stoccafissi alle vostre spalle?- disse con il sorriso sulle labbra, i genitori erano sconcertati, in genere, se qualcuno provava ad abbracciarlo, lui si irrigidiva come un’asse di legno, a meno quel qualcuno non fossero loro due o al massimo Sirius e Remus, ma invece adesso, mentre veniva abbracciato da quelle due ragazze che non conoscevano Harry sembrava perfettamente rilassato.
Un’ondata di gelosia materna spinse Lily ad interrompere i saluti.
Li -Harry, ci presenteresti le tue amiche?- i presenti la guardarono con tanto d’occhi visto che quelle due ragazze sembrava che avessero scritto Serpeverde in fronte a caratteri cubitali.
H -Certo mamma, nessun problema. Queste sono Rowena e Cassandra Butterbeer, sono mie compagne d’anno a Serpeverde- le presentò senza fare una piega, indicando prima quella col maglioncino verde e poi quella con la camicetta viola.
Lily prese un attimo da parte il figlio maggiore per poi dirgli:
Li -Harry, io e tuo padre te lo avevamo già detto, non vogliamo che tu frequenti dei figli di Mangiamorte, neanche se sono ragazze- a quelle parole il viso di Harry si indurì.
H -Non ci posso credere mamma, credevo che almeno tu che quando andavi ad Hogwarts consideravi Severus il tuo migliore amico avresti capito. E trovo ironico che tu pensi che sono figlie di Mangiamorte solo perché stanno a Serpeverde, secondo questa logica anche io dovrei esserlo...- le disse gelido mentre tutti erano in ascolto, persino i Serpeverde –...e poi, se proprio vuoi saperlo, la loro madre è morta durante uno scontro di questa guerra maledetta anni fa- disse dirigendosi a passo svelto dai suoi amici per poi andare verso il treno fermandosi a mala pena per fare un gesto al gruppo, che adesso sembrava mortificato.
I Serpeverde andarono a sistemarsi in uno scompartimento, non appena ebbero sistemato i bagagli Harry si accascio stancamente sul suo sedile mettendosi un braccio sugli occhi.
H -Scusate ragazze, lo so che non avrei dovuto dire i fatti vostri senza chiedervelo, ma è tutta l’estate che mi pressano con questa storia e non ce l’ho più fatta- si scusò mentre le ragazze gli si sedevano ai lati con Draco e Blaise di fronte.
C -Non fa niente Harry, anzi, Draco e Blaise ci avevano raccontato ‘dell’incontro’ avvenuto quest’estate e ci chiedevamo tutti quando saresti scoppiato-
R -Si, lo sai che ti fa male tenerti tutto dentro. Almeno con noi ti devi sfogare un po’. E non tollero obbiezioni!- disse con tono severo.
H -Dra, Blay, voi non dite niente?-
B -E cosa dovremmo dire?-
D -Siamo d’accordo con loro, quindi adesso rilassati e raccontaci tutto, dopo ti sentirai meglio-
H -Ok ok, mi arrendo! Però vi annoierete a morte vi avverto- sorrise grato il moretto.
R&C -Correremo il rischio- risposero decise mentre il moro cominciava a raccontare.
 
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CAT_IMG Posted on 22/6/2011, 08:52
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Capitolo 8

Pranzo & profezia



H -...e con questo ho finito- concluse mentre Rowena gli prendeva un mano tra le sue.
R -Oh Harry. Mi dispiace che tu abbia dovuto sopportare tanto per causa nostra- disse serrando la presa sulla mano di lui.
C -Comunque guai a te se provi, di nuovo, a scusarti per l’atteggiamento dei tuoi genitori nei nostri confronti. Lo sai benissimo che il loro giudizio negativo non ci tocca minimamente- disse mentre si alzava per frugare nel suo baule alla ricerca di qualcosa.
B -Che ne dite se adesso mettiamo da parte certi argomenti e pranziamo? A furia di parlare si è fatto mezzogiorno- cambiò argomento pregustando le prelibatezze che avrebbero gustato entro poco.
D -Ottima idea- disse concordando col moretto dagli occhi di zaffiro.
C -Row mi devi un libro- affermò sorridendo mentre tirava fuori un cestino di vimini.
R -Ok Cass, avevi ragione tu- rispose scocciata imitando la sorella.
D -Ci spiegate di cosa state parlando?- chiese alzando un sopracciglio.
H -Te lo dico io. La nostra Cassie aveva scommesso con Row che neanche due minuti dopo che io avessi finito di parlare della mia estate voi due avreste voluto pranzare- spiegò divertito.
B -E tu come facevi a saperlo?- chiese senza riflettere.
H -Nel solito modo- rispose toccandosi la fronte.
B -Me ne ero scordato di quello- disse imbarazzato mentre tre paia di occhi lo guardavano increduli e il quarto assisteva alla scena noncurante.
D -Blaise, sei un caso disperato. Piuttosto, ci dobbiamo aspettare qualche sorpresa da parte del vecchiaccio quest’anno?- chiese guardando Harry.
Lo sguardo del moretto si appannò per qualche secondo per poi tornare limpido.
H -Si, e non sarà per niente divertente- rispose sicuro.
R -Che scherzetto ci ha preparato per quest’anno?- mentre parlava aveva tirato fuori dal cestino diversi pacchetti che distribuì ai ragazzi.
H -Non lo so, lo sapete che questo metodo non è sempre preciso. Per questa volta vi dovrete accontentare- disse prendendo quanto portogli dalla ragazza e distribuendo a sua volta delle bibite e dei bicchieri.
C -Uffa, non mi piace essere impreparata alle pensate del vecchiaccio, l’ultima volta ci ha incastrati col dare ripetizioni ai Tassorosso- disse scocciata mentre distribuiva delle posate avvolte in dei tovaglioli.
D -neanche io sono entusiasta della cosa, ma ormai dovresti esserti rassegnata anche tu al fatto che Silente è assolutamente imprevedibile nonostante il piccolo vantaggio di Harry- disse aprendo il suo pacchetto che rivelo essere uno strano piatto contenente della pasta e un incantesimo per mantenere le vivande come appena cotte.
B -E questa che roba è?-chiese guardando il suo pacchetto che conteneva la stessa cosa di quello di Draco.
C -Sono fusilli al ragù, vi assicuro che sono buonissimi-
R -Abbiamo imparato la ricetta quest’estate in Italia-
C -E poi conoscete le regole, noi portiamo il primo, Harry porta da bere, mentre voi due portate il secondo e il dolce. Ed è vietato far preparare qualcosa dai propri elfi domestici. Quindi mangia e chiudi il becco- gli ricordo la ragazza.
Harry e Draco, avevano cominciato a mangiare con gusto il piatto preparato dalle bravissime gemelle, mantenendo la classe che un Serpeverde deve avere in qualsiasi momento, mentre nel frattempo, assistevano divertititi a come Cassandra rimetteva a posto quel pignolo di Blaise.
Dopo che tutti ebbero finito, Cassandra fece evanescere i piatti sporchi mentre Draco tirava fuori dei pacchetti dal suo baule per poi distribuirli come avevano fatto le gemelle.
I suoi pacchetti si rivelarono contenere delle bistecche dall’aria gustosa.
D -Lo sapete che non sono capace di cucinare, da parte mia questo è il massimo- si giustificò l’erede della casata Malfoy.
H -Certo che lo sappiamo, e in previsione di questo mi sono preso la liberta di portare il contorno- aggiunse prendendo dal suo baule una scatola contenente un gigantesco piatto di patate arrosto fumanti con tanto di clips per servirsi.
D -Sei davvero molto gentile Harry- disse fulminandolo con un occhiata.
H -Lo so, comunque non ho barato, io neanche li ho gli elfi domestici- gli rispose impassibile mentre si serviva una generosa porzione di patate.
Quando si arrivò al momento del dolce, Blaise tirò fuori una vaschetta di gelato, delle coppette e dei cucchiaini mentre Draco fulminava anche lui con un’occhiataccia.
B -Che c’è? Non l’hanno fatto gli elfi domestici. Oggi prima di venire alla stazione sono passato da Florian Fortebraccio e ho comprato personalmente questo gelato- gli disse con un ghigno perfido sul viso. Draco sbuffo borbottando di amici imbroglioni mentre cominciava a mangiare la sua porzione di gelato.
H -Io passo- rifiutò il moretto mentre tirava fuori dal baule un termos per il caffé, delle tazzine e dello zucchero.
R -Come sempre. Non ho mai capito questa tua fissazione nel non mangiare i dolci, di certo non è perché non ti piacciano visto che le poche volte che ti ho visto mangiarne non sembravano dispiacerti più di tanto...-riflette ad alta voce mentre Harry si stringeva nelle spalle.
Finito il gelato Harry servì il caffé agli altri già con la giusta quantità di zucchero dentro e tutti insieme lo sorbirono in silenzio.
Una volta finito fecero evanescere anche le tazzine e tutto quello che era rimasto del loro pranzo.
D -Ehi, che ne dite di fare un salutino a lenticchia e co.?- propose mentre si alzava subito seguito dagli amici.
R -Solo un secondo- si avvicinò a Harry e gli tolse il nastro verde scuro dai capelli neri come l’inchiostro sciogliendoli per poi passarci in mezzo una mano per sistemarli e fargli perdere la forma precedente -adesso possiamo andare-
Uscirono dallo scompartimento e cominciarono il solito giro di sbeffeggiamenti fino a che non arrivarono nel vagone occupato da Neville, Ron, Hermione, Joshua, Luna e Ginny.
Entrarono rumorosamente per poi squadrare tutti dall’alto in basso.
Lu -Harry, Rowena, Draco, Cassandra, Blaise è un piacere rivedervi tutti insieme- disse con suo solito tono sognante sconcertando quattro serpi su cinque e guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Ron.
Rn -Per noi più che altro è un dispiacere-
D -Neanche noi siamo contenti di vedere la tua brutta faccia Weasel*- rispose il biondino con tono velenoso (*significa donnola ndA).
Hm -Ragazzi! Non cominciate a litigare!-
C -Giusto, è troppo presto anche per voi- disse guadagnandosi gli sguardi scioccati dei grifoni e gli sbuffi seccati dei suoi amici.
G -Perché non andate a dar fastidio a qualcun altro?- chiese la rossa fissando Rowena con sguardo truce.
H -Non siamo venuti qui per litigare, volevo solo presentare Josh ai miei amici- disse come se Ginny non avesse parlato, esortando il fratello ad avvicinarsi.
Josh non era abituato al modo di interagire che avevano i suoi amici grifoni con suo fratello e questi ragazzi di cui sapeva solo che cosa erano i genitori.
Joshua si avvicinò incerto, frenato da tutto quello che gli avevano detto i suoi genitori e i suoi amici sul conto degli amici di suo fratello, che nonostante tutto continuava a frequentarli.
H -Ragazzi, vi presento l’ultima recluta del quinto di Grifondoro, mio fratello Joshua Rey Potter. Josh, ti presento l’elite della Casa di Serpeverde, i miei amici: Draco Lucius Malfoy, Blaise Astor Zabini e Rowena e Cassandra Butterbeer- presentò in tono formale mentre i suoi amici mantenevano l’aria altera e distante che li caratterizzava quando non erano tra di loro e Josh guardava il fratello con la fronte corrucciata perché in quel modo di comportarsi, suo fratello gli sembrava diverso ma pur sempre uguale, come se quello fosse il suo comportamento normale e quello rilassato a Grimmaund Place fosse stata una finta.
E questo lui non se lo spiegava, era come quando si vede o si sente qualcosa che ti fa ricordare una cosa dimenticata da lungo tempo.
Js -Piacere di conoscervi- rispose automaticamente, ancora frastornato dall’impressione avuta poco prima -Harry, guarda che non è detto che finisca a Grifondoro, magari finisco nella tua stessa casa- a quell’uscita, successe una cosa che, dal punto di vista dei grifoni presenti, non aveva precedenti: Harry cominciò a ridere di gusto, dapprima piano, poi sempre più forte, illuminandosi in viso, finche non gli uscirono alcune lacrime dagli occhi.
H -Sei davvero gentile fratellino, ma se anche tu finissi a Serpeverde i nostri genitori non reggerebbero il colpo, una pecora nera in famiglia basta e avanza. E poi sei troppo buono per finire insieme a noi terribili serpi. Dai retta a me, sarai un perfetto grifone, sono pronto scommetterci qualsiasi cosa- disse mentre la risata scemava fino a lasciarlo calmo e composto come era prima ma con gli occhi che ancora brillavano.
R -Adesso però è meglio che ce andiamo prima che a lenticchia venga in mente di provare a fare a botte con Harry- disse con tono ironico facendo sghignazzare gli amici come se fosse molto divertente un avvenimento simile.
N -Aspetta Harry, puoi rimanere qui per qualche minuto? Ti devo dire una cosa- disse parlando per la prima volta da che le serpi erano entrate mentre tirava senza farsi notare la catenella della sua fenice in un chiaro segno sull'argomento della conversazione.
H -Va bene, intanto che ne dite ragazzi di far fare a Josh il giro del treno?- rispose sbigottendo i presenti.
B -Cosa?-
H -Fate fare a Josh il giro del treno- ripete scandendo bene le parole mentre mandava un chiaro messaggio con lo sguardo: fatelo e basta.
I Serpeverde se ne andarono portandosi dietro Josh senza ulteriori discussioni.
Harry si accomodò nel posto lasciato libero dal fratello per poi rivolgersi a Neville.
H -Bene, cosa mi devi dire?- disse distaccato.
N -A dire il vero è una cosa che voglio raccontare a tutti voi, dato che siete la mia squadra. Vi siete mai chiesti come mai voi sapete chi uccise i miei genitori 16 anni fa e perché mi chiamano il Prescelto?- cominciò in con un tono serio e deciso che raramente gli avevano sentito.
Hm -Beh, ti chiamano il Prescelto perché tu sai chi ha tentato di ucciderti ma non ci è riuscito. Però le motivazioni di quell’attacco non si sono mai sapute...- cominciò a parlare a razzo la riccia, che però venne prontamente interrotta da Ron.
Rn -Dai Herm, fallo parlare-
N -Grazie Ron. Quel giorno attaccò con l’obbiettivo di uccidermi a causa di una profezia... Herm non interrompermi, lo so che non ci credi a queste cose ma le vere profezie esistono e si compiono...- la fermò appena prima che cominciasse a protestare -...Diciotto anni fa, durante il suo colloquio per ottenere la cattedra di Divinazione, la professoressa Cooman pronunciò la sua prima e unica vera profezia. È per questo che il professor Silente l’ha assunta. La profezia dice così: Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto... e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive... me lo ha detto il professor Silente alla fine dell’anno scorso, e visto che adesso siamo una squadra ho pensato che fosse giusto che voi lo sappiate- raccontò.
Hm -Oh Neville- disse la riccia con le lacrime agli occhi.
Lu -Lo sapete che c’è un altro bambino che corrispondeva alla descrizione?- disse la biondina con il suo solito tono sognante dimostrando ancora una volta il motivo del suo smistamento a Corvonero.
Rn -Davvero? E chi è?- disse Ron confuso mentre Harry sbuffava.
N -Si, c’era un altro bambino che poteva finire al mio posto. Ed era...- il ragazzo non aveva il coraggio di dirlo ad alta voce.
H -Forza Paciock, dillo. Se ci sono arrivato io ci saranno arrivate anche la Granger e la Lovergood- lo esortò impassibile.
G -Allora, chi è?- chiese impaziente la rossa mentre a Hermione si accendeva la lampadina.
N -era...-
Rn -Insomma Neville, ce lo vuoi dire, si o no?-
Lu -Ma ancora non ci siete arrivati? È così semplice- disse da dietro un numero del Cavillo -l’altro bambino è...-
H -Io-



Capitolo 9

Vice Comandante, svenimento & annunci a sorpresa



Tre dei quattro grifoni erano ammutoliti ed increduli, anche Hermione, che era arrivata alla stessa conclusione pochi secondi prima che Harry lo confermasse ad alta voce.
Neville guardava di sottecchi le reazioni dei suoi compagni, Luna continuava a leggere la sua rivista come se niente fosse mentre Harry rimaneva impassibile, come se la notizia non lo riguardasse. Sorprendentemente, il primo a riscuotersi fu Ron.
Rn -C-come è possibile?- chiese incredulo.
Hm -Pensaci un attimo Ron. Dai racconti dei signori Potter si capisce che prima della nascita del loro primo figlio avevano già sfidato tu sai chi tre volte. In più, sia Neville che Harry sono nati alla fine di luglio...- Harry inarco un sopracciglio sentendo Hermione che lo chiamava per nome, ma mise da parte la cosa perché sicuramente lei non se ne era neanche accorta, tanto era presa dal suo ragionamento -...è ovvio che con l’attacco alla famiglia di Neville lo ha designato come suo eguale, ma non capisco quale possa essere il potere sconosciuto a voi sapete chi...- la riccia era talmente agitata che aveva cominciato a blaterare.
Lu -Sai Mione, se continui a parlare in questo modo i Citrilli verranno a prenderti le corde vocali- la interruppe col suo solito tono sognante, facendola ritornare alla realtà.
G -I cosa?-
Lu -I Citrilli. A loro piace rubare le corde vocali delle persone che parlano troppo in preda all’agitazione. Lo considerano divertente-
Rn -Come mai a te la notizia non ha destato nessuna reazione?- chiese con sguardo duro e sospettoso il rosso, guardano il Serpeverde di fronte a lui.
H -E che cosa avrei dovuto fare? Imbambolarmi come voi? No, grazie. A me sapere che rientravo nella rosa delle possibilità di quella profezia non mi fa ne caldo ne freddo...- disse per poi venire interrotto da un adirato Ron.
Rn -Cos’è, Potter, pensi che Neville stia mentendo? Oppure non credi che le profezie si possano avverare?- disse mentre il moretto lo guardava come se avesse detto la cosa più stupida mai sentita.
H -No, Weasley, non penso che Paciock stia mentendo... e comunque, lo so che per te non è facile, ma fai uno sforzo e metti in moto il cervello. Chi è il miglior alunno di Divinazione?-
Rn -...- era diventato tutto rosso di rabbia per gli insulti rivoltigli dal compagno Serpeverde.
H -Se non ci arrivi i rinfrescherò la memoria. Sono io. E se proprio lo vuoi sapere non mi fa ne caldo ne freddo quello che ha detto Paciock, per quanto mi riguarda Lord Voldemort ha fatto la scelta migliore 16 anni fa quando ha deciso chi avrebbe dovuto essere il suo eguale...- quell’affermazione aveva lasciato tutti di sasso, persino Luna aveva sgranato leggermente gli occhi.
Il rosso non fece in tempo a rispondergli che la porta si riaprì facendo passare un gruppo di Serpeverde del sesto anno.
I ragazzi si arrestarono alla vista di Harry insieme a quei grifoni mentre il moretto li squadrava coi suoi occhi freddi come il ghiaccio.
Il Serpeverde che apparentemente comandava il gruppetto si fece avanti.
? -Scusaci Harry, non pensavamo di trovarti con... questi- disse parlando con rispetto allo studente più grande e sputando l’ultima parola come se fosse un insulto.
H -Non ti preoccupare Edmund, ritornate più tardi- disse con tono che poteva sembrare una richiesta, ma che se guardavi negli occhi il mittente, capivi essere un ordine.
E -Sì, Harry- i ragazzi di Serpeverde se ne andarono all’istante senza neanche la protesta che i grifoni si sarebbero aspettati.
N -Pot... Harry, il professor Silente mi ha chiesto di scegliere uno di voi che sarà il secondo in comando, visto che tra di noi sei il più bravo a duello, ho pensato di chiederlo a te. Se accetti, stasera lo dirò al preside, se la tua risposta invece è no, non gli dirò niente- Harry, anche se non lo dava a vedere, era rimasto colpito da quest’ultima uscita di Neville.
Non era da tutti ingoiare l’orgoglio della propria Casa e chiedere, per il bene della squadra, ad un supposto nemico una cosa simile.
Neanche se non è un vero e proprio nemico in quando membro della squadra di cui si è al comando.
Anche se non se ne rendeva conto, con quella semplice richiesta Neville aveva guadagnato qualche punto agli occhi di Harry che gli sorrise accettando.
Non un ghigno o una delle sue solite espressioni da serpe, un vero sorriso, per quanto piccolo.
A quel punto gli choc per Ron erano stati troppi.
Il rosso si accascio svenuto sul pavimento.
Mentre Ron si riprendeva, Harry disse:
H -Direi che è arrivato il momento di tornare nel mio scompartimento. Non preoccupatevi per Josh, sarà qui tra un secondo- disse mentre si alzava e si avvicinava alla porta, quando l’aprì, dietro trovò suo fratello col braccio sollevato per aprirla.
Josh e gli amici di Harry entrarono di nuovo nello scompartimento.
Hm -Come facevi a saperlo?-
Js -Sapere cosa?-
Rn -Come faceva tuo fratello a sapere che eri fuori dalla porta-
Js -Ah, quello- disse ridacchiando -non fateci caso, lo fa sin da quando eravamo piccoli perché lo diverte l’espressione che fanno i presenti quando ci azzecca-
D -Il piccoletto ha ragione. Possibile che nessuno di voi se ne sia mai accorto?- disse con tono beffardo.
Lu -–Io lo sapevo- mentre chiudeva il suo numero del Cavillo e posava i suoi occhi vacui su di Harry che non sembrava per niente stupito.
C –Adesso però è veramente il momento di andare. Tra non molto arriveremo in vista della stazione di Hogsmeade e quando saremo arrivati li dovremo esserci già cambiati- disse sospingendo i compagni con un’occhiata a dirigersi verso la porta.
I Serpeverde si concessero qualche battuta ai danni dei grifoni per poi uscire ed incamminarsi con calma verso il loro scompartimento dove prima si cambiarono le gemelle e poi i ragazzi.
Quando scesero sul binario del treno lo trovarono caotico come sempre, pieno di ragazzi in divisa che si trascinavano dietro bauli e gabbie contenenti gufi di ogni specie.
Come ogni anno sentirono un’imponente e poderosa voce gridare:
Hg -Primo anno! Primo anno da questa parte!- era il mezzo gigante Rubeus Hagrid che raccoglieva i primini per la tradizionale attraversata del lago.
I Serpeverde non lo degnarono di un’occhiata, e mentre Neville e la sua banda lo salutavano, salirono su una delle carrozze, che tutti loro sapevano, erano trainate dagli invisibili thestral.
Una volta arrivati ad Hogwarts, si sottoposero pazientemente ai controlli di routine, che Gazza era stato incaricato di fare per controllare che gli studenti non portassero a scuola nessun manufatto oscuro, naturalmente il custode se la godeva un mondo ad indispettire gli studenti, soprattutto quelli che in genere gli giocavano qualche scherzo, per i quali i controlli stranamente erano molto più lunghi e fastidiosi del normale.
Harry, Rowena, Draco, Cassandra e Blaise sedettero al loro tavolo nei posti che occupavano da ormai ben sette anni, al centro con le spalle al muro, con le gemelle ai lati di Harry e Draco e Blaise ai lati delle gemelle.
Mentre salutano i compagni che non avevano sentito per un’estate intera e chiacchieravano a bassa voce, il Cappello Parlante si esibì nell’ennesima canzone sulle qualità delle quattro case e sull’importanza di rimanere uniti con una guerra in corso.
Poi ebbe luogo lo smistamento e Silente si alzo per fare il suo tradizionale discorso di inizio anno.
Sl -Ai nostri vecchi studenti bentornati, a quelli nuovi benvenuti. Eccoci qui per un nuovo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Solo poche cose prima che il nostro delizioso banchetto ci offuschi la mente. Ricordo agli studenti dei primi anni e anche ad alcuni di quelli degli ultimi che l’accesso alla foresta nel territorio della scuola è proibito. Diversi genitori hanno espresso preoccupazione così col consiglio della scuola, si è deciso che le famiglie, potranno venire a trovare i figli una volta al mese. A questo proposito consiglierei a coloro a cui piace infrangere le regole della scuola di fare più attenzione del solito, se non vogliono che gli insegnanti riferiscano mensilmente le loro malefatte- disse divertito mentre molti Grifondoro sbiancavano e i Serpeverde ridacchiavano, tutti tranne uno -come ultima cosa, informo gli studenti del settimo anno che quest’anno verranno degli esperti dei vari settori per tenere delle conferenze sui loro lavori in modo che i nostri studenti possano scegliere meglio i loro futuri impieghi. È tutto, buon appetito- finì risedendosi mentre le portate del banchetto apparivano sui 5 tavoli.
Mentre si servivano delle deliziose pietanze cucinate dagli elfi domestici, i ragazzi chiacchieravano delle novità.
Alla fine della cena, Silente congedò gli studenti, e mentre i prefetti del quinto anno radunavano i primini, Harry e il suo gruppo si diressero verso la loro sala comune.
B -Ehi ragazzi, che ne pensate dell’ultima trovata del vecchiaccio? Personalmente la ritengo una scocciatura, è già dura con tutti quei mezzo-sangue e babbanofili senza che i miei genitori vengono a controllare che tenga alto il nome della casata-
D -Io non credo che avrò problemi, infondo io sono un Malfoy, e i Malfoy sono sempre perfetti in ogni circostanza- affermò con superbia.
C -Anche per noi non sarà un problema- disse mentre scendevano le scale che portano ai sotterranei.
R -Sì, nostro padre è un uomo molto impegnato, non credo che avrà tempo di venirci a trovare prima delle vacanze di natale-
H –La fate facile voi, io invece durante le ‘visite’ dei miei, dovrò fare attenzione a come mi comporto se non voglio fargli prendere un infarto o pensare che sono posseduto-
D -Cos’è, per loro sarebbe troppo affrontare il principe di smeraldo di Serpeverde?-
H -Non lo so Draco, ma immagino che lo scopriremo presto- mentre arrivavano di fronte alla parete di pietra che nascondeva la loro sala comune.
R -Infatti, Serpente di lava!- e la parete si aprì facendoli entrare.
 
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CAT_IMG Posted on 24/6/2011, 18:52
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Capitolo 10

Regole, compagne moleste & lezioni



I 5 si disposero al centro della loro elegante Sala Comune mentre ragazzi di vari anni incominciavano ad arrivare.
Pochi minuti dopo, arrivarono i Prefetti del quinto con i primini al seguito.
I nuovi Serpeverde si guardavano attorno con discrezione, anche se non riuscivano a nascondere la meraviglia per quel luogo, nel quale molti di loro, sapevano sarebbero arrivati, fin da quando i loro genitori avevano cominciato a raccogli le favole.
Harry attirò la loro attenzione facendo un passo in avanti per poi squadrare attentamente la decina di undicenni.
H -Ascoltatemi bene, se voi foste stati indirizzati in qualsiasi altra Casa, in questo momento stareste entrante nei vostri dormitori, ma voi siete stati destinati alla nobile Casata di Salazar Serpeverde, e noi abbiamo delle regole...- mentre parlava i prefetti avevano distribuito dei libri di piccolo spessore ai primini -...la più importante è che le faccende di Serpeverde non escono da questo sotterraneo-
B -Se avete bisogno di aiuto rivolgetevi ad un compagno più grande o ad un Prefetto o ad un Caposcuola di Serpeverde, se il problema dovesse essere particolarmente complicato da risolvere potete anche chiedere al professor Piton, il nostro Capocasa-
H -Il motivo è che tutto non è come alcuni dei vostri genitori vi hanno raccontato. Così come il Mondo Magico è diviso tra gente che pratica la magia bianca e gente che pratica la magia oscura così Hogwarts è divisa tra Serpeverde e tutti gli altri-
R -Non cercheremo di indorarvi la pillola, se dovesse succedere qualcosa come uno scherzo o un incidente, è sicuro che la maggior parte delle persone presenti che non appartengono alla vostra Casa vi indicheranno come probabili colpevoli solo perché siete Serpeverde e non perché sono invidiosi della nostra superiorità, ma perché una cosa che Loro imparano insieme a cos’è la magia è che noi siamo infidi e sleali e capaci di ogni scorrettezza e bassezza per ottenere quello che vogliamo- disse con tono estremamente serio.
H -Io, in qualità di Caposcuola di Serpeverde, mi aspetto che voi teniate alto il nome della nostra casata e quando le circostanze lo permettono, che vi aiutate tra di voi. I libri che vi hanno distribuito pochi minuti fa sono una raccolta completa delle regole della nostra Casa con annesse le punizioni nel caso voi le infrangiate, studiatele per bene o incorrerete in una punizione particolarmente severa. È tutto, potete andare nei vostri dormitori- li congedò, quando se ne furono andati:
B -Certo che i primini li fanno sempre più piccoli...- commentò.
D -No, sei tu che diventi sempre più grosso. Buona notte ragazzi- disse per poi dirigersi verso la sua stanza seguito a ruota da Blaise.
C -Buona notte- salutò dirigendosi verso l’ala femminile del dormitorio.
R -Buona notte- disse posando un bacio sulla guancia di Harry prima di seguire la sorella.

La mattina del suo primo giorno di scuola, Harry si svegliò fresco e riposato nella sua lussuosa camera da Caposcuola.
Si alzò stiracchiandosi come un gatto nel suo leggero pigiama di seta nera semi trasparente, per poi dirigersi verso l’armadio per prendere un cambio di biancheria da indossare dopo aver fatto la doccia come ogni mattina.
H -Daphne, esci subito da lì, e togliti l’incantesimo di disillusione- ingiunse in tono casuale, mentre apriva un cassetto, pochi secondi dopo, una ragazza bionda dall’aria sofisticata uscì dalla porta del bagno privato con aria contrariata.
Da -Come facevi a sapere che ero li dentro?- Harry si appoggio alla parete con le braccia incrociate e un sopraciglio inarcato, il suo viso impassibile non dava altri appigli per determinare la sua reazione a quell’intrusione improvvisa.
H -La domanda giusta sarebbe, che cosa ci fai tu nel mio bagno all'ora in cui di solito mi faccio la doccia?-
Da -...-
H -Cos’è questa? La quinta volta in sei mesi? Sto per perdere la pazienza Daphne, la prossima volta che ti pesco nei miei alloggi senza un mio esplicito invito dovrai passare qualche ora nella Stanza- Daphne sbianco per poi dirigersi velocemente verso la porta.
Da -Non succederà più- disse uscendo e chiudendosi dietro la porta con discrezione.
H -“Mi domando cosa abbia nella testa quella ragazza, se non fosse che appartiene a un’antica famiglia purosangue, in momenti come questi potrei scommettere che sia una Grifondoro. Una ragazza di Serpeverde non dovrebbe introdursi negli alloggi di un ragazzo per spiarlo mentre fa la doccia...”- penso contrariato mentre entrava in bagno.

Quando arrivò in Sala Comune vestito di tutto punto, trovò Draco e Blaise già lì ad aspettarlo, pochi secondi dopo arrivarono anche le gemelle.
H -Ok, possiamo andare- disse scoccando un bacio a stampo a Rowena per poi dirigersi verso l’uscita della Sala Comune.
Chiacchierando a bassa voce, arrivarono all'ingresso della Sala Grande. Di fianco all'entrata, era ferma Ginny Weasley che sembrava aspettare qualcuno.
Appena li vide, Ginny si diresse verso di loro con passo sensuale.
La ragazza non fece in tempo ad arrivare a più di un paio di passi di distanza dai Serpeverde, che Vincent Tiger e Gregory Goyle si interposero tra lei e loro impedendole di avvicinarsi di più.
D -Cosa vuoi Weasley?- chiese sputando l’ultima parola a mo’ di insulto, puntando lo sguardo, che alla vista della ragazza si era indurito così come quello dei compagni, sulla rossa.
Lei non si fece scoraggiare dagli sguardi più che gelidi dei Serpeverde.
Gi -Hey Harry, che ne dici se più tardi ci vediamo in riva al lago?- chiese facendo le fusa come una gatta con un sorriso sensuale sulle labbra.
Harry strinse un pugno talmente forte da piantarsi le unghie nel palmo e far sbiancare le nocche, ma non ebbe altre reazioni visibili.
Un cenno di Draco e Blaise fu tutto quello di cui ebbero bisogno Tiger e Goyle per prendere la rossa di peso e scaricarla il più lontano possibile da loro.
Il resto del percorso verso il tavolo di Serpeverde venne percorso in silenzio.
Troppe orecchie indiscrete avevano assistito all’episodio per poterne parlare come si deve.
Si sedettero ai loro soliti posti e cominciarono a servirsi la colazione.
D -Certo che quella troietta, ha proprio una bella faccia tosta a chiederti una cosa del genere con quello che ha osato farti-
B -Draco ha ragione. Se solo penso a quel periodo del quinto anno mi viene ancora su una rabbia...- disse rimanendo imperscrutabile come al solito.
In quel momento, passò il professor Piton a distribuire gli orari agli studenti.
Harry guardò il suo: due ore di Pozioni, una di Antiche Rune, due di Trasfigurazione e una di Difesa contro le Arti Oscure.
H -Sentite, non ne voglio nemmeno sentire parlare, quindi dateci un taglio- disse con tono piatto, mentre gli altri si zittivano.
Ad un tratto si senti un miagolio provenire dalla zona dove era seduta Cassandra.
La ragazza si chinò, infilò una mano nella borsa e ne tirò fuori una gattina tanto piccola da poter stare su una mano, il suo pelo era bianco con una striscia dorata che partiva da un paio di centimetri dietro il capo del gatto e terminava alla fine della coda, i suoi occhi erano azzurri, si aveva l’impressione che capisse tutto quello che succedeva, al suo collo era legato un collarino di velluto verde scuro con attaccata una medaglietta d’argento.
C -Scusami Diana, eravamo così presi dalla conversazione che mi ero dimenticata di tirarti fuori di li- disse accarezzando la gattina che emise un miagolio comprensivo in risposta per poi saltare sulla spalla di Harry e strusciarsi contro di lui.
H -Sto bene piccola, non ti preoccupare- disse lasciandosi scappare un piccolo sorriso affettuoso all’indirizzo della gattina, che fece sospirare più di una ragazza.
Il moretto prese delicatamente Diana con una mano e le offrì delle sardine affumicate che la gattina mangiò di gusto.
Subito dopo la ripasso alla sua padrona che la coccolo con affetto, ben attenta a non farsi vedere dai membri delle altre Case.
B -Meglio se ci avviamo per andare a lezione ragazzi- consigliò mentre si alzava in piedi seguito subito dopo da tutti gli altri.
Arrivarono nei sotterranei poco dopo e si sistemarono in prima fila come al solito.
Appena il professor Piton entrò in aula le chiacchiere smisero all’improvviso, il professore fece hai ragazzi un discorso sui MAGO che somigliava sospettosamente a quello sui GUFO che aveva fatto loro quando erano al quinto anno.
Con un colpo di bacchetta fece apparire delle istruzioni sulla lavagna e mise al lavoro i ragazzi.
Harry gli diede a mala pena un’occhiata per vedere di che pozione si trattava, poi abbozzo un sorrisino e si mise al lavoro senza guardare più la lavagna.
Un’ora e mezza dopo appoggio gli strumenti sul banco e si mise ad aspettare comodamente che anche gli altri finissero di preparare la pozione Deleo costantia.
Questa particolare pozione, annientava la forza di volontà di chi la beveva, era una pozione molto difficile da preparare, il più piccolo errore significava il fallimento della pozione.
Notando che aveva smesso di lavorare, il professor Piton si diresse verso di lui.
P -Ha finito, signor Potter?- anche se nei primi anni era stato molto ostile verso quel particolare alunno, tenendolo d’occhio, aveva capito che il suo atteggiamento non era minimamente paragonabile a quello del padre, e con il tempo, aveva cominciato ad apprezzare il Serpeverde pieno di talento che era il ragazzo.
H -Si signore- da parte sua, il moretto rispettava profondamente il suo Capo Casa.
P -Bene, 20 punti a Serpeverde- disse dopo aver constatato che la pozione era perfetta.
Il professore ricominciò a girare tra i banchi assegnando e togliendo punti a seconda di chi si ritrovava davanti. Mezz’ora dopo, gli studenti si alzarono per andare alla prossima lezione. Durante il percorso per l’aula di Antiche Rune, i ragazzi ripresero a chiacchierare.
B -Secondo voi Severus ha fatto apposta a farci fare quella pozione proprio il primo giorno di lezione?-
D -Scherzi? Ormai dovresti essere abituato al suo senso dell’umorismo-
R -È vero, Harry è la persona con la più grande forza di volontà che io conosca-
C -E quindi lui ci ha fatto preparare, alla prima occasione, una pozione per annientare la forza di volontà-
H -Che ne dite di continuare di parlare di me dopo Antiche Rune? Sta per iniziare la lezione- disse mentre la professoressa entrava nell’aula.

Dopo la fine della lezione avevano un’ora buca, quindi si avviarono con calma verso la Sala Comune.
Sulla strada si scontrarono con Josh, che stava andando verso la sua prossima lezione.
Js -Hei Harry! Mi accompagni all’aula di Trasfigurazione? Mi sono attardato a lezione di Difesa e ho perso i miei compagni-
H -Va bene. Però cerca di imparare in fretta la collocazione delle aule, non ti chiedo di imparare la planimetria della scuola perché è un’impresa impossibile. Non puoi sempre chiedere a qualcuno di accompagnarti dove devi andare come un primino- lo sgridò bonariamente mentre si avviavano verso l’aula della professoressa McGranitt.
Js -Si signore! Si sa mai che infanghi la reputazione del mio fratellone- lo prese in giro allegramente.
Gli studenti a portata di orecchio trattennero il respiro, da anni, anche nelle altre Case, nessuno osava prendersi gioco del Principe di smeraldo di Serpeverde, pena, una visitina a Madama Chips.
H -Ti consiglio di abbassare la cresta ragazzino- gli disse tirandogli uno scappellotto, sotto gli occhi increduli degli altri ragazzi, che subito tornarono a farsi gli affari propri, in fondo, la famiglia è la famiglia! -piuttosto, come sta andando il tuo primo giorno? Qualcuno ti sta infastidendo?- disse abbassando il tono di voce per non farsi sentire.
Js -No, tutto a posto. Ne riparliamo stasera, ok?- chiese quando erano ormai sulla porta dell’aula.
H -Ok Josh. A stasera- detto questo se ne andò verso la sua Sala Comune.



Capitolo 11

Annuncio & il Club dei Duellanti



Quella sera, a cena, il preside si alzò per fare degli annunci.
Sl -In questo anno pieno di sorprese mi ritrovo a dover fare degli ulteriori annunci. Fra un paio di settimane, arriverà uno psicomago del San Mungo che terrà una conferenza per gli studenti del settimo anno e dietro autorizzazione, potranno partecipare anche un certo numero di studenti del quinto anno, in modo che possano scegliere meglio che materie seguire l'anno prossimo. Ricordo agli studenti dal secondo al settimo anno che stasera riprenderà il Club dei Duellanti. É tutto- disse agli eccitati ragazzi, che non vedevano l'ora sia di poter assistere all'interessante conferenza, sia di tornare a frequentare il loro Club preferito.
Anche Harry era molto curioso di assistere alla conferenza, la psicomagia lo aveva sempre affascinato, e duellare gli piaceva parecchio, anche se raramente riusciva a trovare qualcuno che gli desse del filo da torcere.
Alla fine della cena si diressero tutti nei loro dormitori per mettersi le loro divise da duello, che per i Serpeverde consisteva in: aderenti pantaloni sportivi a tre quarti grigi bordati di verde, maglietta verde scuro con il simbolo della loro casata ricamato sul davanti, giacchetta grigia con ricamato un serpente verde attorno al nome dello studente.
Quando era arrivato il momento di decidere come sarebbero dovute essere le divise da duello, il preside aveva concesso che gli studenti di ogni Casa le scegliesse in autonomia con il proprio Capocasa.
I Grifondoro avevano optato per un informe tuta rosso pomodoro con un leone color senape sulla schiena.
E per la serie originalità zero, i Corvonero e i Tassorosso li avevano seguiti a ruota cambiando solo i colori e il simbolo della Casa.
Naturalmente, quando avevano visto le uniformi di Serpeverde, gli studenti delle altre Case erano arrossiti tutti di vergogna ed invidia.
Inutile dire che le serpi ancora li sfottevano.
Come al solito, Harry fu il primo ad arrivare nella sala comune ad aspettare gli altri.
Pochi minuti dopo, si unirono a lui anche Draco e Blaise seguiti a pochi secondi di distanza dalle gemelle che avevano legato i loro lunghi capelli in una treccia.
In quel momento con la divisa e la stessa pettinatura erano identiche fino all'ultimo capello.
Insieme ai loro compagni, andarono nell'aula di duello dove li attendevano gli insegnanti insieme a qualche membro delle altre Case.
Piano, piano, arrivarono tutti.
L’aula che il preside aveva allestito e riservato per questo Club era divisa in 7 stanze, quella principale che assomigliava molto ad una Sala Comune, e quelle delle varie sezioni, che contenevano i testi contenenti gli incantesimi e gli strumenti che sarebbero serviti per i duelli veri e propri.
MG -Siamo contenti di vedervi così numerosi anche quest’anno al nostro Club dei Duellanti. Come avrete notato, un nuovo studente si è aggiunto al quinto anno- le teste di tutti si voltarono verso Josh -pertanto, dovrà sostenere una prova per individuare il livello più consono alle sue capacità. Nel frattempo, c’è qualcuno che vuole provare a sostenere la prova per salire di livello?- chiese alla fine del discorso che faceva ogni anno da quando il preside aveva introdotto il Club.
H -Noi- disse mentre lui e i suoi amici si facevano avanti sotto gli occhi sorpresi degli altri studenti e di alcuni degli insegnanti, non era mai successo che tanti studenti dichiarassero contemporaneamente di essere pronti per il livello Professionista.
MG -Se ne siete sicuri, fra un momento il professor Piton vi sottoporrà alla prova- i ragazzi assentirono.
P -Bene, ci vorranno solo pochi minuti. Gli altri studenti sono pregati di mettersi a ridosso dei muri se non vogliono essere coinvolti accidentalmente- disse con il sul miglior ghigno a sott’intendere che non gli sarebbe dispiaciuto che qualche studente venisse ‘accidentalmente’ colpito da un incantesimo.
Gli studenti di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero sbiancarono tutti d’un colpo mentre i Serpeverde impallidirono leggermente per poi allinearsi contro il muro in linee ordinate seguiti a ruota dal resto della scuola che però si limitò ad avvicinarsi al muro.
Quando si trattava di esaminare dei gruppi, ormai la procedura la conoscevano tutti.
I cinque ragazzi si tolsero le giacchette della tuta e la affidarono ad alcuni compagni, poi si allinearono di fronte al professore e si esibirono nel tradizionale inchino di apertura.
Si posizionarono pronti a scattare da un momento all’altro pur rimando in apparenza calmi e rilassati con le bacchette strette in pugno.
Il professore attacco senza il minimo preavviso, un secondo prima stava squadrando i suoi studenti, un secondo dopo stava scagliando in rapida successione una serie di incantesimi al limite del livello Praticante Forte.
Harry parò gli incantesimi che andavano nella sua direzione senza aprire bocca, Draco, Cass e Row schivarono spostandosi di lato, formando un semicerchio, e Blaise venne colpito di striscio, perché anche se era veloce, l’incantesimo era stato più veloce di lui.
Da quel momento gli incantesimi e le fatture si susseguirono in una pioggia sempre più fitta, fino a quando i ragazzi non riuscirono a circondare e disarmare il professore.
Alla fine, Draco e Blaise avevano riportato vari lividi ed escoriazioni per gli incantesimi da cui erano stati colpiti, Row e Cass erano solo leggermente sudate, invece Harry era quello che ne era uscito meglio, sebbene fosse stato colpito da qualche incantesimo piuttosto forte, dal suo aspetto sembrava che il duello dovesse ancora iniziare.
P -Vi potete considerare ammessi a pieni voti al livello Professionista del Club dei Duellanti- annunciò con ironia mentre recuperava la sua bacchetta e la stanza esplodeva in applausi fragorosi.
A confronto della prova dei 5 Serpeverde, quella di Joshua risulto quasi banale.
Il ragazzo venne ammesso direttamente al livello Praticante Medio.
Mentre si dirigevano verso la stanza del livello Professionista, i ragazzi presero a conversare sottovoce.
H -Non so voi ragazzi, ma erano anni che volevo poter sostenere la prova per il livello Professionista senza che alunni e professori mi guardassero come un marziano-
R -In effetti, gli incantesimi fino Praticante Forte non sono molto difficili-
C -E se per noi non sono molto difficili per il nostro principe di smeraldo saranno stati una bazzecola-
D -Certo ragazze che il vostro talento per sottolineare l’ovvio è così incredibile che forse riesciuscite a battere anche qualche Grifondoro- frecciò irritato per la poca considerazione data alle sue capacità.
C -Guarda che non c’è nessun bisogno di essere volgari- disse con espressione schifata.
B -Scusatelo ragazze, lo sapete che al nostro principe d’argento rode essere il numero due- disse con aria saggia mentre si accomodavano nella nuova aula pronti per la prossima sfida alla continua ricerca dei limiti delle proprie capacità.

Due settimane dopo
Li -Muoviti James! Silente ci aspetta nel suo ufficio entro due minuti. Non vorrai fare tardi proprio oggi che dobbiamo andare a trovare i nostri figli!- disse mentre aspettava insieme a Sirius e Remus che suo marito fosse pronto.
Jm -Arrivo tesoro!- disse mentre entrava in salotto in scivolata per poi fermarsi davanti a sua moglie.
Sr -Esibizionista di un cervo- borbotto.
Jm -Hai detto qualcosa Felpato?-
Sr -Cosa? Ramoso, te lo sarai immaginato- rispose con espressione angelica.
Rm -Discuterete più tardi. Su che Silente ci aspetta- li rimprovero pacatamente.
Jm -Ok Lunastorta, a dopo- detto questo afferrò una manciata di Polvere Volante e sparì nel camino seguito a ruota da Sirius.
Li -Bambini. Sono circondata da bambini- borbotto sconsolata mentre seguiva quella pesti di suo marito e del suo amico insieme a Remus che era l’unico ad avere un po’ di buon senso in quel gruppo di ragazzini troppo cresciuti.
 
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CAT_IMG Posted on 27/6/2011, 14:25
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Capitolo 12

Visite & Quidditch



Uscirono dal camino mentre la pendola del preside batteva le 10 del mattino.
Sl -Benvenuti, non siete mai stati così puntuali nemmeno per gli esami dei MAGO- osservò.
Jm -Tutta colpa di Lily- assicurò mentre sua moglie lo fulminava con lo sguardo.
Rm -Merito di Lily che li tiene a stecchetto- disse guadagnandosi due occhiatacce dai suoi amici.
Sl -Bene, Josh dovrebbe essere nella sua Sala Comune, mentre Harry, al momento si trova sul campo da Quidditch. Vi consiglio di andare ad assistere all’allenamento, credo che lo troverete molto interessante- disse mentre gli occhi dei due uomini mori si illuminavano per poi rivolgersi con espressione implorante verso Lily che acconsentì, impaziente di vedere i suoi figli.
Durante la strada per il Campo da Quidditch di Hogwarts, James non faceva altro che straparlare delle sue doti di cercatore e di come suo figlio fosse il migliore per merito suo mentre Sirius lo prendeva in giro e si vantava delle mosse vincenti che sosteneva di aver insegnato al figlioccio.
Quando i quattro Auror arrivarono al campo restarono ammutoliti.
Sul campo c’erano quattordici ragazzi con la divisa verde-argento: due stavano alle porte, sei si contendevano a mezz’aria la pluffa in quella che era evidentemente una partita di allenamento, quattro erano a terra con le scope di fianco e le mazze davanti e facevano delle flessioni, uno inseguiva un boccino e l’ultimo dirigeva l’allenamento stando seduto a mezz’aria sulla sua scopa con voce forte e limpida.
H -...state facendo delle flessioni o prendendo il thè? Metteteci più grinta! Squadra T più precisione nei passaggi! Squadra R li avete studiati gli schemi che vi ho assegnato la settimana scorsa? Cercate di metterli in pratica con precisione e velocità senza variarli troppo! Benissimo Greengrass, (tranquilli, non è Daphne, è sua sorella minore AstoriaNdA) continua a seguire quel boccino, non lasciartelo sfuggire. McNiccol, e poi ti chiedi perché sei ancora una riserva? Quel tiro l’avrebbe parato persino Weasley!...- con precisione, correggeva i giocatori anche criticandoli più o meno pesantemente a seconda dei bisogni di ognuno di loro o elogiandoli quando se lo meritavano.
Lily aveva l’impressione di assistere ad un addestramento militare con suo figlio come generale.
James, Sirius, Remus e Lily erano disorientati da quell’aspetto del carattere di Harry che non conoscevano.
Nel frattempo, il moretto era perfettamente cosciente degli spettatori all’allenamento della sua squadra, ma aveva deliberatamente deciso di fare finta di niente per non variare i ritmi di gioco ed evitare che i ragazzi pensassero di prendersela comoda.
H -Pausa! Scendete sul campo e fate stretching. Il boccino lo recupero io- disse per poi partire velocissimo, dieci secondo dopo aveva acchiappato la sfuggente pallina dorata.
A quel punto, James non poté evitare di farsi un esame di coscienza ed ammettere, almeno con se stesso, che a confronto con il figlio lui era stato un cercatore alquanto mediocre: lui non aveva mai preso un boccino con così tanta disarmante facilità e velocità.
Sembrava che Harry e la sua scopa fossero due elementi dello stesso essere.
Il moretto scese al suolo e mise via il boccino mentre i giocatori della sua squadra stavano cominciando a fare gli esercizi.
H -Piaciuto lo spettacolo?- per un attimo sembrò che si stesse riferendo ai quattro Auror, ma da dietro ad un angolo venne fuori un uomo che riconobbero subito: Ludovic Bagman, ex battitore di successo ed ex impiegato del Ministero al dipartimento per gli sport magici.
Ludo sorrise e si avvicinò a Harry.
Ld -È incredibile come voi ragazzi vi accorgiate sempre di me, i giocatori delle altre squadre non mi notano mai-
H -Aspetta un secondo, Ludo. Mamma, papà, Sirius, Remus, potete anche unirvi a noi, non mordiamo mica- chiamò divertito il diciassettenne.
I quattro Auror si avvicinarono, a metà strada, Lily si riprese, e corse ad abbracciare il figlio in stile Molly Weasley.
Li -Oh Harry, come stai?-
H -Piano mamma, non ci vediamo da due settimane, non da due mesi- disse divertito, un occhio ai suoi interlocutori e uno a controllare i ragazzi.
Appena arrivato, James batte una mano sulla spalla del figlio.
Jm -Che ci fai qui, Ludo? E come mai sei così in confidenza con mio figlio?-
Ld -Non lo sai? Adesso faccio lo scopritore di talenti per la lega del Quidditch. Ogni anno vengo qui ad Hogwarts ad osservare gli allenamenti e le partite, e do i nomi dei giocatori migliori dell'ultimo anno alla lega con tutti le informazione sulle loro prestazioni. Poi, a maggio, le squadre spediscono delle lettere dove invitano i giocatori per dei colloqui e dei provini. Per quanto riguarda Harry... È Capitano da quando aveva quattordici anni, e ogni anno, immancabilmente mi scopre...-
Sr -Dicci, Ludo- chiese in tono cospiratore -ci sono buone prospettive per il nostro Harry?-
Loro avevano sempre dato per scontato che Harry, dopo essersi diplomato, avrebbe fatto l'Auror come loro, ma la prospettiva che facesse il giocare di Quidditch professionista li entusiasmava.
Ld -Come, non ve l'ha detto?- chiese stupito.
Rm -Detto cosa?- Confuso.
Ld -Vostro figlio è il giocare più promettente degli ultimi cinquant’anni, le squadre migliori del mondo gli fanno la corte da parecchio. Ha attirato la nostra attenzione sin da quando è diventato il giocatore più giovane del secolo. A me è bastata una partita per decidere che aveva la stoffa per diventare un campione. Sono anni che le varie squadre cercano di strappargli l'esclusiva per il primo ingaggio- spiegò.
Jm&Sr -Cosa?! E perché non ce l'hai detto?- esclamarono quasi urlando mentre i ragazzi sul campo si fermavano per assistere allo spettacolo ridendosela silenziosamente.
H -Siete ancora in vacanza? Chi vi ha detto di fermarvi?- ripresero tutti all'istante gli esercizi come se li avessero fulminati mentre Harry si girava verso i suoi interlocutori sollevando un sopracciglio -a cosa sarebbe servito? Tutte le volte che le parole: Serpeverde, io, Quidditch, e squadra stavano nella stessa frase, papà e Sir digrignavano i denti, e poi... Volevo vedere le vostre facce quando le lettere avessero cominciato ad arrivare, soprattutto quelle dove diranno che vogliono essere i primi con i quali io sostenga un colloquio...-
Ld - A proposito, non è che ripenseresti a quell'offerta?...- chiese speranzoso.
H -No Ludo, non firmerò niente prima di esserne totalmente sicuro. Neanche se ti hanno promesso tutti quei galeoni per farmi firmare con loro- disse mentre genitori e padrini digerivano le sue parole.
Ld -E tu come lo sai?- chiese stralunato.
H -Ormai dovresti saperlo che ho le mie fonti- disse beffardo facendo trasparire il divertimento dal tono della voce per poi girarsi verso la squadra -si preparino i battitori!- non fece in tempo a chiudere la bocca che i quattro giocatori avevano cominciato a fare esercizi specifici per le braccia -scusatemi qualche minuto- disse ai suoi interlocutori, per poi tornare in campo.
Con un colpo di bacchetta fece apparire dei bersagli a mezz’aria per poi incantarli in modo che si muovessero di continuo.
Diede indicazioni ai battitori per poi incantare i bolidi –tutti gli altri facciano cinque giri di campo di corsa e poi abbiamo finito- disse mentre i ragazzi andavano a fare l’ultimo esercizio della giornata.
Harry tornò dagli adulti, Ludo ormai era abituato al suo stile di allenamento e non fece commenti, degli altri il primo a parlare fu Remus.
Rm -Non ti sembra di aver esagerato? Quei poveri ragazzi saranno distrutti- disse pacatamente.
H -A dire il vero no. È stato un allenamento abbastanza leggero, dopo tre mesi di inattività devo dargli il tempo di riprendere i vecchi ritmi. Ma penso che già dalla prossima settimana potremmo cominciare a fare sul serio. Con solo quattro ore di allenamento non saremo mai pronti per la prima partita...- disse pensieroso.
Pochi minuti dopo, i ragazzi si diressero verso gli spogliatoi.
H -Scusate, ma adesso devo andare a cambiarmi- disse seguendoli.
Dopo che Harry si fu allontanato, Ludo salutò e se ne andò.
I quattro Auror erano ancora confusi, e mentre aspettavano che Harry uscisse dagli spogliatoi, discutevano di quello che avevano appena visto e sentito.
Quindici minuti dopo assistettero allo spettacolo della squadra di Serpeverde perfettamente cambiata ed in ordine con la sacca da Quidditch in spalla, che sfilava davanti a loro senza degnarli di un’occhiata, finché non rimasero solo Harry, Draco, Blaise, Cassandra e Rowena.
Jm -Fate tutti parte della squadra?- chiese prima di potersi trattenere mentre i ragazzi lo guardavano neutri.
H -Si, sono tutti giocatori titolari, Draco, Cass e Crow sono i Cacciatori e Blaise il Portiere. Che ne dite di avviarci verso il castello?- disse avviandosi insieme ai ragazzi e subito seguito dagli adulti.
Mentre tornarono al castello, gli Auror presero coraggio e provarono a fare conversazione con gli amici del figlio.
Rm -Harry è sempre così severo durante gli allenamenti?-
B -Certo che no, oggi è stato così perché la squadra si era un po’ infiacchita e doveva riscaldarsi i muscoli per poter fare un allenamento decente. Però ho la sensazione che dalla settimana prossima potremo ricominciare a lavorare sul serio. Normalmente tanti errori non vengono lasciati impuniti- rispose con tono di fredda cortesia.
Mentre Blaise rispondeva al maldestro tentativo di Remus di fare conversazione, Rowena si era avvicinata ad Harry per dirgli una cosa senza farsi sentire dagli elementi estranei al loro gruppo.
R -Stamattina mi è arrivata una lettera da mio padre. Vuole conoscerti, mi ha chiesto di invitarti a casa nostra per natale, non è fantastico?- sussurrò entusiasta.
H -Certo che è fantastico... solo che non credo che i miei genitori mi lasceranno venire- disse mentre Rowena abbassava lo sguardo e Draco alle sue spalle scuoteva la testa esasperato.
D -Row, ti dispiace se te lo rubo per un secondo? Devo discutere con lui di una faccenda molto importante- disse assottigliando lo sguardo.
R -Certo che no, vado ad aiutare Blaise- disse rimanendo indietro mentre Harry e Draco cominciavano a scendere le scale per i sotterranei.
D -Harry, prima o poi dovrai affrontarla questa cosa. Sai benissimo che adesso che sei maggiorenne potresti infischiartene di quello che pensano i tuoi genitori ed andare a passare il natale addirittura a casa mia senza chiedergli il permesso. È vero, il modo e il motivo per cui tu e la piattola vi siete lasciti lascerebbe il segno a chiunque, ma tu devi capire che se continui così perderai Row-
H -Non capisco di cosa stai parlando- disse con espressione di impassibile noncuranza.
D -Puoi darla a bere a chiunque ma non a me. Sei il fratello che non ho mai avuto e nonostante sia una cosa troppo sentimentale da dire per i miei gusti, non posso sopportare che mio fratello si rovini così perché quella cosa ha osato...-
H -Apprezzo quello che stai cercando di dire Draco, ma un’altra parola e passerai un’ora nella Stanza dell’Oblio- disse freddo mentre si fermava davanti al muro che nascondeva l’ingresso della Comune per aspettare gli altri.
H -Dominor Serpens!-




Capitolo 13

Guardiana e la Sala Comune di Serpeverde



Quando, nonostante Harry avesse detto la parola d'ordine il muro non si aprì, il ragazzo e il suo amico biondo si scambiarono un’occhiata mentre arrivavano gli altri.
Sr -Cosa succede? Avete dimenticato la vostra parola d’ordine?- chiese malandrino.
H -Certo che no Sir, la parola d’ordine è giusta, il problema è un altro-
Rm -E quale sarebbe?- chiese curioso.
B -Sarebbe che il Guardiano si rifiuta di far entrare tanti ex Grifondoro-
Jm -Come si rifiuta? Non si è mai sentito che il guardiano di una Sala Comune non facesse entrare qualcuno che ha la parola d’ordine-
D -In questo caso il Guardiano è una donna, e lei non gradisce che passino membri di altre Case, nemmeno se sono anni che non frequentano più Hogwarts- spiegò con il suo solito tono strascicato.
Li -E allora come entriamo?-
H -Dovremo convincerla a farvi passare. Lasciate fare a me, e cercate di farvi notare il meno possibile. La potreste insultare senza neanche accorgervene, e in quel caso, se la prende male, nemmeno Silente in persona potrebbe convincerla a lasciarvi passare- una volta che i quattro Auror ebbero assentito, Harry e Draco posarono il palmo della mano sinistra su due punti specifici del muro di pietra che chiudeva l’entrata della Casa di Salazar.
Una luce si sprigionò dalla parete alla loro destra, in quel punto si aprì un’apertura dentro la quale videro la statua di una donna bellissima.
All’improvviso la statua prese vita e uscì con un portamento altero e fiero che gridava Serpeverde.
Gu -Chi osa disturbare la Guardiana della nobile Casa di Salazar Serpeverde?- disse regale mentre scrutava le persone di fronte a lei -Smeraldo, Argento- disse facendo una riverenza ad Harry e Draco.
H&D -Guardiana- risposero facendole un profondo inchino.
H -Ci dispiace doverti disturbare, ma è importante che tu faccia passare queste persone- chiese educatamente.
Gu -E per quale motivo dovrei far passare dei Grifoni?- domandò riducendo gli occhi a due fessure.
H -Ti ricordi che il preside ha acconsentito a far venire in visita periodicamente i familiari degli studenti?-
Gu -Si, non mi sarei aspettata che acconsentisse ad una cosa del genere senza consultarmi- disse storcendo il naso indispettita.
H -Hai assolutamente ragione, ma però adesso potresti far passare queste persone, per piacere? Fanno parte della mia famiglia, e vorrebbero visitare il posto dove passo 10 mesi l’anno- chiese garbato con espressione seria.
Lei li scruto tutti attentamente, poi si voltò e tornò al suo posto.
Gu -Lascio al vostro giudizio il compito di decidere- disse prima di che il muro si richiudesse sulla statua ora immobile.
Gli Auror stavano già per proporre al figlio di andare a cercare Josh alla torre di Grifondoro, quando improvvisamente l’entrata della Sala Comune di Serpeverde si aprì.
H -Vi do il benvenuto a Serpeverde- disse facendosi da parte per far passare gli altri.
La Sala Comune di Serpeverde era un elegante armonia di verde, argento e nero.
Lily, James, Sirius e Remus erano abituati a considerare una Sala Comune come un ambiente caldo, caotico, chiassoso e pieno di disordine, e quindi l’ordinata ed elegante Stanza che si trovavano davanti occupata da tanti ragazzi impegnati a parlare tra loro sommessamente, gli sembrava un ambiente molto freddo.
Avevano appena avuto il tempo di giudicare la Sala Comune, che l’ingresso poco distante dal punto in cui si erano fermati si aprì, e ne entrò una ragazzina del primo anno in lacrime.
H -Ci penso io, tu intrattienili- disse al suo secondo mentre raggiungeva la ragazzina.
D -Ricevuto- disse serio.
Rm -Cosa succede?-
D -Niente di importante, succede piuttosto spesso in questo periodo dell’anno. Mentre aspettiamo che abbia finito, volete visitare la stanza degli annuari?- li distrasse.
Li -Cos’è la stanza degli annuari?-
B -Fin dai tempi di Salazar in persona, ogni anno facciamo un annuario con tutti i componenti della nostra casa. L’annuario è diviso in 10 sezioni, le prime sette sono per gli studenti, una per anno, poi ce ne è una per la squadra di Quidditch e una per la classifica dei più meritevoli- disse sorvolando volontariamente sull’ultima -prima che inventassero la macchina fotografica commissionavamo dei piccoli ritratti che poi venivano inseriti insieme ai dati dello studente- disse con fredda cortesia aprendo una porta che non avevano notato.
Quella stanza era piena di alti scaffali colmi di volumi con le copertine verde scuro con l’anno scritto sul dorso in argento.
Cassandra si diresse con sicurezza verso uno scaffale e prese il sesto volumetto dal lato destro dello scaffale, poi lo aprì e lo sfogliò fino ad arrivare ad una pagina in particolare per poi passarlo agli Auror.
Quando Lily vide il suo primogenito sulla pagina a cui era aperto si mise ad esaminare l’annuario con maggiore attenzione, nella pagina in cui c’era Harry, in alto a sinistra, c’era la scritta: ‘Primo anno’, di fianco alla foto c’era scritto:

Harry James Potter
Anni: 11
Data di nascita: 31 Luglio
Meriti scolastici: Da O a E in tutte le materie
Meriti sportivi: È il cercatore più giovane dell’ultimo secolo
Elementi del gruppo: Draco Malfoy, Blaise Zabini e Cassandra e Rowena Butterbeer
Punizioni speciali: Una per scherzo azzardato di livello 3


Jm -Cosa significa Punizioni Speciali? E cosa vuol dire scherzo azzardato di livello tre?- disse dimentico di con chi stava parlando perché interessato alle malandrinate del figlio.
D -Vede signor Potter, noi abbiamo delle regole, chi le infrange, a maggior ragione se ne è consapevole, va incontro ad una punizione speciale decisa da chi è al comando in quell’anno nella nostra Casa. Uno scherzo azzardato di livello tre ha un alta probabilità di essere scoperto durante la sua esecuzione, non è pericoloso come uno di quelli che architettano i Grifondoro, ma per i nostri standard è anche troppo- spiegò.
Sr -Pericoloso? E da quando qualcuno di voi Serpi farebbe qualcosa di pericoloso?- li derise dimentico di trovarsi in pieno territorio Serpeverde.
C -Qui si parla del pericolo di essere beccati e di far perdere punti alla nostra Casa, noi disapproviamo certi rischi senza un motivo che possiamo giudicare compensi i rischi, ma Harry si rifiutò di dare spiegazioni, e quindi dovette prendere la punizione- disse con tono di voce che a Sirius ricordava molto Bellatrix.
Sr -Non è che nel tuo albero genealogico ci sono dei Black? Quel tono mi ricorda molto un membro della mia famiglia- disse con disgusto malcelato.
Rw -Signor Black lei ci sorprende!- disse con lo stesso tono della sorella.
C -È vero, non sa che nostra madre era Kendra Black?-
Sr -Cosa? Kendra? La gemella di Bellatrix?- chiese sconvolto, lui era molto affezionato a sua cugina Kendra, ma quando lei aveva rifiutato di venire con lui la notte che era scappato di casa avevano perso i contatti.
In quel momento Harry li raggiunse seguito dalla ragazzina di poco prima, che sembrava non fosse mai scoppiata a piangere.
D -Tutto a posto?- chiese con noncuranza, come se non fosse nulla di più di una domanda di routine.
Harry passo hai suoi amici un pezzo di pergamena che loro lessero con sguardo imperscrutabile.
B -L’organizzo subito- disse uscendo velocemente dalla stanza seguito dalla primina.
H -Bene, cosa stavate facendo prima che il mio arrivo vi interrompesse?-
Rm -Ci stavano mostrando l’annuario del vostro primo anno-
H -Perché invece non date un’occhiata a quello dell’anno scorso?- disse prendendo l’ultimo volumetto a destra dallo scaffale da cui poco prima Cassandra aveva estratto quello del primo anno e passandolo a Lily mentre Rowena metteva a posto l’altro.
Gli Auror lo sfogliarono interessati fino a che non arrivarono nella pagina dove c’era Harry, nella sezione del sesto anno.
In quella pagina c’erano solo Harry e il suo gruppo, tutti in espressioni e pose degne di Salazar Serpeverde.
Stavolta la parte scritta di fianco alla foto del moretto recitava:

Harry James Potter
Età: 16 anni
Data di nascita: 31 luglio
Meriti scolastici: E in tutte le materie
Meriti sportivi:Capitano e cercatore più giovane del secolo
Elementi del gruppo: Draco Malfoy, Blaise Zabini e Cassandra e Rowena Butterbeer
Punizioni speciali: Nessuna
Posizione sociale: Principe di smeraldo e guida riconosciuta


Rm -Cosa vuol dire principe...?- non fece in tempo a finire che, dalla porta, entrò un ragazzo con la spilla da Prefetto appuntata sulla divisa.
Senza una parola, il ragazzo consegno una pergamena ad Harry per poi andarsene.
Il moro principe delle serpi lesse velocemente la pergamena per poi passarla a Draco.
D -Me ne devo occupare io?-
H -No, è compito mio. Scusatemi, c’è bisogno di me in un altro posto- disse andandosene di nuovo.
Rm -Che cosa vuol dire principe di smeraldo e guida riconosciuta?- completò la domanda che prima era stata interrotta.
I tre ragazzi si scambiarono un’occhiata.
Rw -Se Harry non avesse voluto che glielo spiegassimo non avrebbe permesso loro di vederlo- disse interpretando i pensieri nella testa del suo amico biondo.
D -Hai ragione- riconobbe per poi girarsi verso i quattro adulti impazienti -vedete, noi Serpeverde abbiamo delle regole diverse da quelle in vigore nelle altre Case, fin da quando Salazar lasciò la scuola, una di esse prevede che all’interno degli studenti ce ne sia uno, che in genere è tra i più responsabili, che guidi tutti gli altri, la storia che c’è dietro a questa cosa è molto lunga, e scommetto che ci sono per voi molte attività più interessanti di una lezione di storia Serpeverde. Comunque sia, quando la Guida di turno raggiunge la fine del settimo anno nomina fra gli studenti degli anni inferiori la prossima Guida che deve ottenere di farsi accettare da tutta la Casa. Principe è il titolo che diamo a chi raggiunge i massimi gradini della nostra scala sociale. Io e Harry siamo principi dal nostro quarto anno e Harry è diventato la nostra Guida all’inizio del quinto- spiegò stringatamente guadagnandosi due identiche occhiate di disapprovazione dalle cugine.
C -Come pretendi che capiscano se la spiegazione è degna di una di quelle di Hagrid?-
Rw -Ha ragione Cass, se Harry fosse qui ti metterebbe in punizione speciale-
Li -Ragazzi? Potete dirci cosa comporta essere la Guida?- chiese curiosa dato che non ci aveva capito molto.
L’unica cosa che aveva capito era che era una posizione di responsabilità.
C –Si signora. Essere la Guida procura molte responsabilità, spesso noi altri, quando abbiamo un problema serio che non riusciamo a risolvere per conto nostro, andiamo da Harry, tutti quanti. Lui arbitra le discussioni e i litigi, trova soluzioni per i compiti che non si riesce a svolgere o alle ansie da esame dei più nervosi, rimprovera chi si comporta male e punisce chi infrange le regole. C’è chi va da lui anche per i piccoli problemi, come quando un ragazzino non sa come chiedere ad un ragazza di uscire o una coppia litiga. Credo Che questo sia tutto quello di cui abbiate bisogno per capire-
Jm -Ma come può un ragazzo farsi carico di tante responsabilità? La maggior parte di queste mansioni non spetterebbero al vostro Capo Casa?-
Rw -Può darsi, il professor Piton capisce le nostre necessità come Casa, ma Harry è uno di noi e può capire le nostre necessità come individui. Una cosa che non vi abbiamo detto è che per avere questo ruolo bisogna essere dei perfetti Serpeverde- alle sue parole i due uomini mori cominciarono boccheggiare increduli, ma quando Harry entrò con passo elegante e un’espressione fredda ed imperscrutabile in viso non ce la fecero più e svennero sul freddo pavimento dei sotterranei.
 
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CAT_IMG Posted on 28/6/2011, 22:40
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Capitolo 14

Chiarimenti e punizioni



Quando Harry vide il padre e il padrino accasciarsi al suolo scoccò un’occhiata interrogativa ai 3 ragazzi.
H -Cos’è successo?- chiese, mentre Lily si precipitava preoccupata verso il marito.
C -Forse abbiamo esagerato con le informazioni-
H -Forse...- tirò fuori da una tasca una scatola di pelle che una volta aperta rivelò tutta una serie di fialette senza etichetta contenti liquidi di vari colori e sfumature.
Ne prese una e la osservò il contro luce, poi fece cadere alcune gocce del suo contenuto su un fazzoletto e lo mise sotto il naso dei due svenuti che ripresero conoscenza entro qualche secondo.
Mentre si riprendevano, Harry mise via fazzoletto e fialette.
Jm -Lily? Credo di aver appena avuto un incubo. C’era Harry ed era la reincarnazione di Salazar Serpeverde- disse ancora intontito.
Sr -Allora Ramoso, credo abbiamo fatto lo stesso sogno- disse nello stesso stato dell’amico mentre si teneva la testa.
Quando ripresero contatto con la realtà sgranarono gli occhi e si affrettarono a chiedere scusa ad Harry, convinti di averlo ferito, ed avevano anche ragione, ma non per il motivo che credevano loro.
H -Non c’è bisogno che vi scusiate. Anche se avete definisco un incubo quello che avete scoperto, considero un complimento che mi definiate la reincarnazione del fondatore della mia Casa- disse con un sorriso strano -Ragazzi, perché non andate a vedere perché Blaise ci sta mettendo tanto?- disse rivolgendo loro un’occhiata significativa.
Sr -Contento che tu sia contento- borbottò.
Rw -Ok Harry, torniamo fra poco- disse fermandosi un secondo per stringergli brevemente la mano per poi guidando la sorella e il cugino fuori dalla stanza.
H -State bene?-
Sr -Credo di si-
Li -Harry, come mai sei così diverso? È da quando siamo arrivati che ti comporti in modo strano- chiese preoccupata.
H -È per parlarvi di questo che ho mandato via i miei amici- disse serio -la verità è che vi ho nascosto una parte di me per troppo tempo, non mi sto comportando in maniera strana adesso, mi comporto in maniera strana quando sono a casa o a Grimmauld Place- ammise.
Rm -Perché Harry? Sembra quasi che tu abbia una doppia personalità-
H -Credete che sia facile essere la pecora nera di famiglia? Anche se in questo caso sarebbe meglio dire il serpente... Credete che mi sia piaciuto decidere alla veneranda età di 11 anni di nascondere una grossa parte di me alla mi famiglia?- disse con rabbia mentre per un attimo la sua maschera cadeva e lasciava trasparire il dolore.
Jm -Perché figlio mio? Perché ti sei voluto nascondere da noi?- chiese, mentre sua moglie con le lacrime agli occhi abbracciava Harry.
H -Per non perdervi- ammise con un filo di voce -Avevo paura che tutti voi non avreste accettato che ho un diverso modo di pensare e vedere le cose, e così, mano a mano che il mio essere Serpeverde diventava più pronunciato, quando non ero qui ho cominciato a reprimere una parte sempre più grande di me stesso- disse rispondendo all’abbraccio della madre.
Li -Oh Harry, come hai potuto pensare una cosa del genere? E come mai tutto ad un tratto hai deciso smettere?-
H -Non ce la facevo più a nascondermi, le mie uniche alternative a questo punto erano dirvi tutto o scappare a casa di Draco. E di certo le qualità della mia Casa non mi hanno aiutato a fare la scelta più coraggiosa- scherzò facendo un piccolo sorriso.
Jm -Figliolo, sei così maturo che a volte ti dimentichi tu stesso di essere solo un ragazzo di diciassette anni. E noi col nostro lavoro siamo sempre stati troppo occupati per accorgerci che ti stavi allontanando da noi- disse abbracciandolo a sua volta.
Sr -Ehi! Voglio partecipare anch’io a questo abbraccio di famiglia!- disse trascinandosi dietro Remus -sai Harry, capisco come ti sei sentito, anch’io a mio tempo sono stato la pecora nera di famiglia- disse accantonando la sua facciata da malandrino per un secondo -ma non ero maturo ne coraggioso quanto te, e così ho preferito scappare a casa di James- ridacchio.
Jm -È vero, tu sei stato molto coraggioso a scegliere di mostrarti e di parlare con noi. Dentro di te hai più qualità Grifondoro di quanto pensi- disse battendo una mano sulla spalla del figlio -Sai, sono molto contento che tu non abbia deciso di scappare a casa del piccolo Malfoy come fece Sirius a suo tempo-
Rm -Si, ci hai evitato di mobilitare tutto il dipartimento Auror e tutto l’Ordine per fare irruzione a palazzo Malfoy come avrebbero certamente cercato di fare questi due- disse tirando fuori il suo lato malandrino.
Jm&Sr -Lunastorta!- esclamarono fintamente indignati -come puoi dire una cosa del genere?-
Li -Perché vi conosce cari i miei sbruffoni- li prese in giro ridacchiando.
In quel momento tornarono Rowena, Cassandra e Draco.
H -Credo che per oggi abbiate esplorato anche troppo. Che ne dite di andare a trovare Josh, adesso? Ci rivedremo a pranzo- propose.
Li -Non vieni con noi?- chiese delusa.
H -Certo che no- disse risoluto -dovreste saperlo che noi serpi non siamo gradite in territorio rosso-oro- finì con ironia.
D -Forse solo Prescelto Paciock potrebbe far entrare una serpe in quel dormitorio senza che i grifoni insorgano, e quella serpe comunque non potrebbe essere una di noi. È impossibile che accettino uno qualunque di noi anche se fosse solo di passaggio-
Rw -Questo sempre se trovate un Serpeverde disposto a venirci-
C -E poi dobbiamo metterci avanti con lo studio visto che oggi pomeriggio vogliamo andare a quella conferenza-
Jm -Va bene, andiamo a cercare la McGranitt per farci dire la parola d’ordine di Grifondoro- disse felice di uscire dai sotterranei.
Dopo che ebbero accompagnato i familiari di Harry fuori dai sotterranei, i ragazzi tornarono in Sala Comune dove si sedettero su un divano.
H -Allora, quanto gli avete raccontato?-
D -Niente di che. Abbiamo fatto un accenno al fatto che abbiamo regole diverse e a quali sono alcuni dei doveri di una Guida-
H -ottimo lavoro- disse soddisfatto.
C -Come è andata a te?-
H -Una meraviglia... hanno detto che ho più qualità Grifondoro di quanto penso- rispose disgustato.
Rw -Non te la prendere, probabilmente non ricordano che per noi quello equivale ad un insulto. In fondo hanno lasciato Hogwarts da quasi vent’anni- lo consolo dandogli un bacio.
Quando Harry si stacco, Row mise su un’espressione contrariata.
Rw -Non avevo ancora finito- disse riprendendo a baciarlo, stavolta più profondamente.
Quando si stacco di sua iniziativa qualche minuto minuto più tardi Harry le sorrise.
H -I Serpeverde si prendono sempre quello che vogliono, eh?-
Rw -Esatto- confermò sorridendo maliziosa.
C -Che problema c’era prima?-
H -Vincent e Gregory facevano a botte, di nuovo-
D -Un’altra volta? Possibile che non possano fare a meno di darsele minimo una volta alla settimana?-
C -Sembrerebbe di no...-
H -Direi che hanno bisogno di un aiuto per smettere- disse con sguardo pericoloso -Tiger! Goyle!- chiamo ad alta voce facendo scendere il silenzio in Sala Comune.
I due grossi ragazzi vennero fuori dal corridoio in cui stavano aspettando e camminarono a testa basta fino a trovarsi di fronte al divano dove i principi stavano seduti.
H -Sapete perché siete qui?- chiese gelido come il ghiaccio.
V -Sì, mio principe, perché oggi ci siamo picchiati-
H -Non è esatto, siete qui perché vi siete picchiati una o più volte alla settimana da quando la scuola è ricominciata. Ne io ne gli altri può e deve farvi da balia continuamente. Quindi ho deciso che passerete due ore nella Stanza del Nulla Assoluto- sentenziò con tono che non ammetteva repliche sotto gli occhi concordi di tutta la casata.
Harry si alzò, andò davanti ad un grande arazzo nero su cui era rappresentato un serpente verde-argento, appoggiò il palmo di una mano sul capo del serpente che sibilò per poi scostarsi mentre sull’arazzo compariva una porta che si aprì rivelando il nulla, anche se qualcuno avesse provato a guardarci dentro, avrebbe visto un vuoto assoluto e senza fine.
G -Ricorriamo al diritto di accompagnamento-
H -Avete guadagnato questo diritto. Concesso. Seguitemi- disse precedendoli nella stanza senza fare una piega.
Nel frattempo era arrivato Blaise con la ragazzina del primo anno che chiese:
? -Scusatemi per il disturbo. È permesso chiedere cosa sia il diritto di accompagnamento?-
D -Sì, Illionor, ti è permesso. Come tu sai, o dovresti sapere, la Stanza dell’Oblio o del Nulla Assoluto, venne creata da Salazar Serpeverde in persona per punire le infrazioni alle nostre regole. In quella Stanza, le leggi del tempo e dello spazio non valgono, puoi entrarci con una decina di persone e vagare per giorni senza intravederne neanche una per poi scoprire che sono passate solo poche ore. Il diritto a cui hanno fatto ricorso Vincent e Gregory consiste nel chiedere alla Guida, l’unica persona che possa assegnarti una punizione lì dentro, di accompagnarti in quanto essa, essendo legata alla stanza dal suo ruolo, non può perdersi nell’Oblio e sarà sempre un punto di riferimento per lo sfortunato. Questa non è una cosa a cui tutti possono ricorrere, è un diritto che bisogna guadagnare. E ti garantisco che non è affatto facile- spiegò pacatamente.
I -Ti ringrazio mio principe per aver risposto alle mia domanda-
D -Non c’è problema, ricorda che però non bisogna attenersi alle regole solo per paura di finire nella Stanza, bisogna farlo perché quelle regole sono importanti per il nostro stile di vita e la nostra cultura-
I -Sì mio principe, ho capito- disse la ragazzina per poi salutare cortesemente ed andarsene.
Nelle due ore successive, i ragazzi aggiornarono Blaise su quanto accaduto in sua assenza e poi si misero a studiare lì, sui divani.
Quando Harry uscì dalla Stanza seguito da Tiger e Goyle, si diresse tranquillamente verso i suoi amici per poi risedersi al fianco della sua ragazza mentre i due ragazzi andarono nella loro stanza.
H -Allora, Blaise? A chi hai affidato la spedizione punitiva contro quei Tassorosso?-
B -Ho pensato che fosse l’occasione giusta per battezzare quelli del terzo anno-
H –Va bene, ottimo lavoro. Adesso sarà meglio andare a pranzo- disse porgendo la mano a Rowena per aiutarla ad alzarsi dal divano subito imitato da Blaise con Cassandra.
Si incamminarono fuori dalla loro Sala Comune, per una strana coincidenza, appena ebbero salito la scalinata che porta fuori dai sotterranei, videro la famiglia di Harry scendere la scalinata che portava al primo piano.
Camminando raggiunsero le porte della Sala Grande, subito raggiunti di corsa dagli ex Grifondoro con Josh al seguito.
Js -Ciao Harry, non so te ma io ho una fame da lupi- disse allegro come al solito.
H -Ciao Josh, anche noi abbiamo un discreto appetito. Giusto ragazzi?-
B -Giusto. Che ne dite di invitare la famiglia di Harry al nostro tavolo?- domandò divertito.
Li -Direi che non è il caso. Ci rivediamo alla fine del pranzo per la conferenza?-
H -Ok mamma, a dopo- disse salutando per poi andare al suo tavolo.




Capitolo 15

La conferenza



Alle 3 di quel pomeriggio ebbe inizio la conferenza sulla Psicomagia.
Il preside l’aveva organizzata in modo che nella prima metà del pomeriggio gli studenti partecipanti sarebbero stati quelli di Grifondoro e Serpeverde, e nella seconda quelli di Corvonero e Tassorosso.
Erano presenti tutti gli studenti del settimo anno di entrambe le Case e la maggior parte di quelli del quinto anno di Serpeverde, del quinto anno di Grifondoro invece, c’erano solo una manciata di ragazzi, tra cui Joshua.
Lungo i muri della Sala Grande erano state posizionate diverse file di banchi nei quali si posizionarono gli studenti, Grifondoro da una parte e Serpeverde dall’altra.
I due Psicomaghi erano un uomo ed una donna di pari statura.
La donna, era mora, aveva I capelli lunghi legati dietro il capo in un chignon stretto quasi quanto quello della professoressa McGranitt, l'uomo era castano ed aveva i capelli corti.
Per circa mezz'ora, i due spiegarono i concetti base della Psicomagia proiettando nell'aria tramite un apposito incantesimo i concetti principali e degli schemi.
M1 -...Ora passiamo alla risoluzione di conflitti interpersonali. E visto che la metà di voi si sta addormentando, che ne dite di una dimostrazione pratica?- chiese la donna guardando divertita alcuni studenti semi appisolati che si raddrizzavano di scatto con aria imbarazzata.
M2 -Volete proporci due studenti con un rapporto particolarmente burrascoso?- alla sua domanda, una mano dal lato Grifondoro della Sala si alzò.
M2 -Signorina...?-
G -Weasley, signore. Vorrei proporvi di risolvere il conflitto tra mio fratello Ron- disse indicando il rosso affianco a lei -e Harry Potter- indicando il moro dall'altra parte della stanza in tempo per ricevere un'occhiata talmente gelida da far rabbrividire i ragazzi intorno a lei -sono convinta che questo conflitto sia solo un malinteso. Soprattutto perché erano molto amici quando erano piccoli- finì alzando coraggiosamente il capo e fissando negli occhi Harry.
Rn -Neanche per idea! Noi ci detestiamo e basta!- ribatte con rabbia ed indignazione.
H -"Coraggiosa e stupida"- pensò abbassando ancora di più la temperatura del suo sguardo finché la rossa non distolse il suo -cos’è Weasley, hai paura?- lo derise ad alta voce -oppure hai la coda di paglia?- gli chiese guardandolo negli occhi.
Rn -Certo che no! E te lo dimostro subito!- mentre le orecchie gli diventavano rosse.
C -Lei sa- affermò a bassa voce scrutando la rossa di fianco a Ron.
B -Come è possibile?- chiese accigliandosi.
H -Glielo dissi io quando stavamo insieme- li interruppe in un sussurro.
D -Questo dimostra ancora una volta quanto i Grifondoro siano poco degli di fiducia-
H -Concordo- mormorò mentre raggiungeva il palco rialzato dove stavano gli Psicomaghi insieme al sesto figlio di casa Weasley.
La donna fece apparire due sedie e ci fece accomodare i ragazzi.
M1 -Sapete, i casi come il vostro, dove un forte legame d'affetto si trasforma in continui scontri, sono quelli che preferisco. È interessante come reagisce la psiche umana a quello che ritiene essere un grave torto nei suoi confronti- disse mentre preparava due bicchieri in cui versò alcune gocce di due pozioni differenti -ecco, bevete questo- porse i bicchieri ai ragazzi che ne bevvero il contenuto.
I due Psicomaghi mormorarono un incantesimo che fece apparire una sfera sulla testa di entrambi i ragazzi, ed al loro interno, cominciarono a pulsare macchie di colori che passavano tutti gradi e le sfumature possibili ed immaginabili.
In quella di Ron, i colori erano caotici, ingarbugliati e pulsavano violentemente, mentre in quella di Harry erano più ordinati e sembravano seguire un percorso preciso anche se pulsavano in modo altrettanto violento.
M2 -Come potete vedere, in queste sfere al di sopra della testa dei vostri compagni sono rappresentate le loro emozioni. A livello emozionale, la violenza della pulsazione dei colori ci dice che conoscendosi bene andrebbero molto d’accordo anche perché tendenzialmente avrebbero le stesse reazioni. Solo che il signor Potter è in grado di controllare le sue reazioni e le sue emozioni quasi alla perfezione- disse osservando le sfere sotto gli occhi metà sorpresi e metà indifferenti degli studenti.
Rn -Come è possibile?- proruppe incredulo mentre Harry storceva le labbra.
M1 -Imponendosi una certa disciplina e conoscendo sufficientemente se stessi e le proprie emozioni. Si può dire, signor Weasley che il suo compagno non mente mai a se stesso- sorrise.
M2 -Andiamo avanti, concentratevi intensamente sul periodo in cui eravate amici. Se vi concentrate a sufficienza, i colori nelle sfere cominceranno a vorticare velocemente-
Quando i ragazzi eseguirono, i colori nelle sfere cominciarono a vorticare, poi le sfere si unirono e mostrarono un filmato, un ricordo, non era come quando si vedeva un ricordo in un pensatoio, le immagini dei due protagonisti erano circondate dai colori delle emozioni provate in quei momenti.

Un bambino moro di non più di 10 anni stava correndo inseguito da un bambino coi capelli rossi.
Il rosso spiccò un salto e placcò il moro, una volta toccato il terreno, i due bambini cominciarono a rotolare ridendo finché non si fermarono col moretto seduto sul rossino.
H -Ho vinto io!- si vantò con gli occhi che brillavano.
Rn -Solo fortuna, se non fossimo stati in pendenza non avremmo rotolato e avrei vinto io- borbottò imbronciato.
H -Si, certo- lo assecondò ridacchiando mentre si alzava -Ron?- chiese con una certa esitazione mentre si stendeva accanto all'amico.
Rn -Cosa c'è?-
H -Domani vengono i miei per portarmi a comprare la roba per Hogwarts-
Rn -Fantastico vero? Non vedo l'ora di poter fare una vera magia!-
Entusiasmo.
H -Si, anch’io. Però...- esitazione.
Rn -Cosa c'è fratello? E non dire niente, so che c'è qualcosa, ci giri intorno da una settimana-
H -è che... ho paura- ammise.
Preoccupazione.
Rn -Di cosa?- chiese aggrottando le sopracciglia.
H -Di andare a Hogwarts, ho paura che cambieranno troppe cose, che ti farai amici più interessanti e non sarai più il mio migliore amico- rispose guardando dall’altra parte. Vergogna.
Rn -Questo non succederà!- affermò il rossino deciso mentre Harry si girava verso di lui.
H -Anche se finiremo in Case diverse?-
Rn -Anche se finiremo in Case diverse. Amici per sempre. Ricordi?- disse sorridendo mentre si alzava una manica per mettere in mostra un braccialetto.
H -Per sempre- confermò mettendo in mostra un braccialetto identico a quello dell’amico.


I presenti non ebbero nemmeno il tempo di metabolizzare quello che avevano visto che il filmato cambiò.
Erano passanti uno o due mesi al massimo dal precedente ricordo.

Ron indossava la divisa di Grifondoro e camminava in uno dei corridoi di Hogwarts con la fronte corrucciata.
H -Ron!- disse mentre correva verso il rosso, che si fermò al richiamo.
Harry si fermò con il fiatone di fianco all'amico allentandosi con una mano la cravatta verde-argento.
H -Dov'eri finito? È tutta la mattina che ti cerco, come ti sei trovato ieri sera nel dormitorio di Grifondoro?- chiese -Ron?- ritentò vedendo che l'amico non rispondeva.
Rn -I Serpeverde sono cattivi- cominciò ignorando i tentativi di Harry di interromperlo -se il Cappello Parlante ti ha messo ha Serpeverde significa che ha visto in te qualcosa che non va-
dispiacere.
H -Questo cosa vuol dire?- Paura.
Rn -La nostra amicizia finisce qui- Dispiacere.
H -Ma avevi detto...- Dolore.
Rn -Non importa cosa avevo detto! Non posso essere amico di uno sporco Serpeverde!- disse voltando letteralmente le spalle al suo ex migliore amico. Rabbia.
H -Bene- disse con voce tanto atona da indurre Ron a girarsi.
Sul suo viso il rosso scorse il gelo e nei suoi occhi la rabbia.
H -se le cose stanno così allora non ho più bisogno di questo- disse sfilandosi dal braccio il braccialetto e buttandolo ai piedi del rosso come se fosse spazzatura, ma era cenere.
La cenere di un'amicizia distrutta senza un vero perché.
H -Addio Weasley- disse andandosene.
Le sfere si divisero, quella di Ron ricominciò a mostrare le sue vorticanti emozioni mentre quella di Harry andava avanti.
Appena ebbe girato l'angolo il moretto cominciò a correre velocemente verso la Sala Comune della sua Casa.
H -"Non piangere, non piangere, non piangere..."- si ripeteva come un mantra mentre il dolore lo torturava.
Disprezzo per se stesso. Disprezzo per Ron. Disprezzo per il destino che gli aveva tolto il suo migliore amico.
Nell'attraversare a razzo la Sala Comune, travolse Draco Malfoy, uno dei suoi nuovi compagni di stanza, che stava parlando con le cugine Rowena e Cassandra Butterbeer.
Arrivato nel dormitorio dei ragazzi del primo anno, si buttò sul suo letto senza neanche accorgersi che Blaise Zabini, un altro dei suoi compagni era nella stanza.
D -Potter, che ti succede?-il ragazzino l’aveva seguito dopo essersi rialzato.
H -Niente- disse rimanendo girato dall'altra parte.
Rw -E allora, perché stai piangendo?-
H -Non sto piangendo- disse, ma portandosi una mano agli occhi, capì che aveva ragione la ragazza, stava davvero piangendo.
B -Invece si. Ci racconti perché?-
H -Non ho niente- insistette -semplicemente ho appena scoperto che i veri stronzi sono i Grifondoro-
C -Questa è una lezione che prima o poi va imparata- commentò porgendogli un fazzoletto.
D -Vero, che ne dici di allearci per fargliela pagare?-
H -Va bene- sorridendo –però ad una condizione: diventate miei amici?- propose.
Rw -Certo, è anche quello che ti volevamo chiedere noi in cambio dell’aiuto. Vero ragazzi?-
B -Si-


La sfera tornò al suo flusso ordinato di emozioni.
I due Medimaghi non sembravano far caso all’atmosfera sbalordita che si era creata.
M1 -Gli amici del signor Potter e del signor Weasley vogliono raggiungerli, prego?-
Immediatamente Draco, Rowena, Blaise e Cassandra camminarono compatti fino ad arrivare al fianco di Harry, mentre con esitazione, Hermione, Ginny, Neville, Joshua e Luna - che era venuta nonostante la sua Casa non dovesse partecipare - andavano da Ron anche se Joshua continuò a camminare fino ad arrivare dal fratello.
Js -Spiacente Ron, la famiglia viene prima-
Anche Luna andò da Harry con la sua solita aria svagata.
Lu -Harry mi piace di più- si limitò a dire sorridendo al moretto.
Hm -Ron, come hai potuto fare una cosa del genere ad un amico? E per un motivo così stupido oltretutto. Scommetto che non gli hai neanche mai chiesto scusa...- disse con una posa che ricordava quella di Molly Weasley mentre sgrida i figli.
H -Calmati Granger. Ormai, dopo tutto questo tempo le scuse sono inutili. Anche perché non potremo mai più essere amici- la interruppe.
N -Ma adesso potete chiarire tutto...- obbiettò.
B -Il punto Paciock, è che per Harry non c’è niente da chiarire. Un tipo così è meglio perderlo che trovarlo- spiega indicando Ron con un cenno del capo.
Rw -Sai, Weasley? Devo ringraziarti. Se tu non avessi allontanato Harry, noi non saremmo mai diventati amici, “noi non ci saremmo mai fidanzati e i Serpeverde avrebbero perso il loro principe e la loro Guida”-
C -E questo è l’unico motivo per cui lui non è mai finito in infermeria a causa nostra- disse indicando il rosso con un cenno.
M2 -Direi che adesso la conferenza può andare avanti. Potete tornare ai vostri posti- disse lo Psicomago congedandoli.
 
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CAT_IMG Posted on 11/7/2011, 09:17
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Capitolo 16

Stress & l'ora del thé



Il resto della conferenza scorse senza intoppi, anche perché i due Psicomaghi trattarono argomenti che affascinarono la maggior parte dei ragazzi, e nessuno che non era direttamente coinvolto parlò di quello che quel pomeriggio avevano scoperto sui rapporti tra Harry e Ron.
Nessuno voleva rischiare di finire in infermeria perché non era stato capace di trattenersi dal discutere qualcosa che non lo riguardava.
Quella sera, all’ora di cena, prima che i Potter se ne andassero, sull’edizione serale della Gazzetta del Profeta uscì la notizia di un attacco dei Mangiamorte ai danni di una cittadina nei pressi di Londra, prontamente sventato da una squadra di Auror.
Al tavolo di Grifondoro, quando qualcuno diffuse la notizia, scoppiarono decine di discussioni molto accese, che furono sedate prontamente dagli Auror al tavolo sotto gli occhi sospettosi dei ragazzi al tavolo dei Serpeverde che, dalla loro posizione all’altro capo della sala, non riuscivano a sentire cosa stessero dicendo Lily, James, Remus e Sirius.
Quella notte, dopo essere andato a letto, Harry apparve come tutte le notti nella stanza in cui era solito incontrarsi con Tom.
Appena arrivato andò a sedersi sulla sua solita poltrona.
H -Ciao Tom- salutò pulendosi gli occhiali su un fazzoletto.
T -Ciao Harry, è successo qualcosa di particolare oggi? Ti sento turbato- disse posando un libro sul tavolino accanto a se.
H -I miei genitori sono venuti a farmi visita con Remus e Sirius- rispose sfogliando l’ultimo volume su cui aveva studiato la sera prima.
T -Capisco. Com’è andata la conferenza?- scrutandolo.
H -Bene, se non si considera la parte in cui la Piattola ha incastrato me e il fratello perché i due Psicomaghi risolvessero il ‘malinteso’ che ci ha divisi sei anni fa- disse con espressione disgustata.
T -Quella ragazza non ti vuole proprio lasciare in pace, eh?- chiese divertito.
H -Non me ne parlare. L’altro giorno ha avuto persino la faccia tosta di propormi di tornare insieme-
T -E tu cosa le hai risposto?- gli domandò curioso.
H -Tralasciando il fatto che io una ragazza ce l'ho già, l'ho incenerita con un'occhiata- trovando la pagina che cercava.
T -Non è solo questo che ti turba. Hai qualche problema con Rowena?- incrociando lo sguardo del più giovane.
H -Sai che mi sembra ancora strano, anche dopo tutti questi anni, parlare in questo modo con te? Ti conosco da quasi metà della mia vita, ed è come avere un secondo padre in testa che ti legge come un libro aperto- ridacchiò.
T -Piantala con le sviolinate e non cercare di cambiare discorso- lo rimproverò bonariamente con un sorrisetto stampato sulle labbra.
H -Ok, Row mi ha invitato a casa sua per natale- spiegò -e io le ho risposto che i miei genitori non mi avrebbero mai lasciato andare-
T -La frequenti da quasi un anno quella ragazza, cosa provi per lei?-
H -Io...- iniziò a rispondere arrossendo leggermente -...credo di esserne innamorato- ammise infine.
T -E allora dove sta il problema?- domandò alzando un sopracciglio.
H -Il problema è- rispose lentamente rinunciando a leggere il testo appena trovato -che con Ginny mi sono lasciato andare e lei in risposta mi ha tradito e usato per poi gettarmi via alla prima occasione- si sfogò appoggiando stancamente il capo sullo schienale della poltrona e coprendosi gli occhi con un braccio -so che di questo passo Row mi lascerà per qualcuno che riesca a trattarla come merita veramente, ma è estremamente difficile lasciarsi andare di nuovo. Ormai mi resta da scegliere se lasciare che mi lasci, o proporle il Rito per dimostrarle cosa provo-
T -Io non ho consigli da darti su questo. Sta solo a te decidere se lottare o lasciare che lei ti scivoli tra le dita-
H -Lo so, Tom, lo so- sussurrò aprendo gli occhi e ricomponendosi, il momento delle confidenza era finito, era ora di tornare al lavoro.

Nei giorni seguenti Harry non ebbe un attimo di riposo, l’attacco sommato a qualunque cosa avessero detto Lily, James, Remus e Sirius ai grifoni aveva dato come risultato che le altre Case si fossero unite nel tormentare i Serpeverde.
Ogni studente della casa verde-argento dal quarto anno in giù veniva costantemente intimidito, mentre quelli dal quinto in su erano quotidianamente coinvolti in accese discussioni che occasionalmente sfociavano in risse.
Harry in qualità di Guida di Serpeverde era costretto a correre da una parte all’altra del castello varie volte al giorno, ma il tempo non era mai abbastanza, sempre più spesso era costretto a delegare alcuni dei propri compiti ai suoi amici.
Rowena, Cassandra, Draco e Blaise cercavano di aiutarlo come potevano, ma c’erano cose che solo la Guida in carica poteva fare.
Il moro Serpeverde era così impegnato che spesso poteva concedersi a malapena un paio d’ore di sonno a notte per riuscire anche a fare i sempre maggiori compiti che i professori assegnavano ai ragazzi dell’ultimo anno in vista dei MAGO.
Dopo un po’, le cose si calmarono a sufficienza da consentire ad Harry di prendersi il primo pomeriggio libero in tre settimane delegando i problemi minori ai Prefetti.
Draco, Rowena, Harry, Cassandra e Blaise stavano oziando sul divano della loro Sala Comune, davanti al camino, quando un primino entrò e porse ad Harry un foglio di pergamena su cui spiccava il suo nome, scritto con una familiare grafia obliqua.
H -È del preside- informò dopo che si fu allontanato il primino.
D -Cosa vuole?-
H -Vuole che noi ci troviamo tra 20 minuti al settimo piano davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo. Come se non sapessimo che li c’è la Stanza delle Necessità- commentò leggendo il messaggio.
B -Ci vuoi andare?-
H -Dobbiamo. C’è scritto che ci dobbiamo essere tutti e cinque-
C -Non mi sento tranquilla, secondo me è il caso di arrivare in anticipo. Harry, ci vogliono fare un qualche brutto tiro?- chiese.
Harry si concentrò e la sua vista si appannò per un istante.
H -Cass ha ragione, meglio che ci prepariamo a quello che hanno in serbo per noi-
R -Allora è meglio andare- disse alzandosi dal divano, seguita dagli altri.
Grazie agli innumerevoli passaggi segreti di Hogwarts, arrivarono al settimo piano in pochi minuti, la porta della Stanza delle Necessità era socchiusa, i Serpeverde si avvicinarono per sentire cosa dicevano all’interno.
Rn -...ma professor Silente! è impossibile che quelli passino dalla nostra parte-
Sl -Che abbiano legato tanto con Harry è la prova che in loro c’è del buono. E sono convinto che tu, Neville, riuscirai a farlo emergere e a fargli aprire gli occhi sui loro genitori. Come vi ho già spiegato, come ogni figlio, sono troppo accecati dall’amore per i loro genitori per vedere il male che fanno, o in alternativa, non sanno come fare a sottrarsi al mondo in cui sono cresciuti...- dice in uno dei suoi soliti sermoni, ora lo scopo di quell’invito sembrava evidente a tutti e cinque i Serpeverde.
Si scambiarono un’occhiata e poi bussarono alla porta, immediatamente la conversazione all’interno della stanza si zitti.
Sl -Venite ragazzi- li invitò.
La stanza assomigliava molto alla Sala Comune di Grifondoro, solo che aveva colori più neutri, nella stanza c’erano cinque poltrone rosse e una blu occupate da Ron, Ginny, Neville, Hermione, Joshua e Luna, una poltrona viola occupata dal preside e cinque poltrone verdi vuote.
Le poltrone erano posizionate a semicerchio intorno ad un caminetto acceso, ed al centro c’era un tavolino con sopra un vassoio da thé completo di teiera fumante, zuccheriera, tazzine, piatto dei biscotti e caraffa del latte.
I cinque Serpeverde entrarono senza che le loro espressioni mostrassero che avevano sentito l’intento del preside.
D -Buona sera professor Silente, a cosa dobbiamo questo invito inaspettato?-
Sl -Ho pensato di invitarvi per una tazza di thé- risponde sereno -accomodatevi- indicando le cinque poltrone verdi, libere davanti a lui.
I ragazzi si accomodarono con eleganza senza commentare, mentre il preside versava il thé nelle tazze per poi chiedere ai grifoni di portargliele.
Ginny ne portò una a Harry, Hermione a Cassandra, Neville a Blaise, Josh a Rowena e Ron a Draco.
D -Trovato la tua vocazione Weasel?- lo sbeffeggiò ricevendo in cambio un’occhiataccia.
Sl -Scusate ragazzi, mi sono appena ricordato che c'è una faccenda di cui mi devo assolutamente occupare. Tornerò entro un'ora- disse alzandosi ed uscendo dalla porta prima che uno qualsiasi dei ragazzi potesse dire qualcosa.
Non appena il preside ebbe chiuso la porta, essa scomparve.
B -A quanto pare, siamo bloccati tutti qui dentro per la prossima ora- commentò.
In attesa che i grifoni dicessero qualcosa, i Serpeverde sorseggiarono i loro thé in silenzio.
Dopo un paio di sorsi, Harry si accorse che in quel thé c'era qualcosa che non andava.
La sua espressione si fece concentrata, ed all'improvviso sbarrò gli occhi.
Lu -Harry ha capito- commentò.
H -Smettete di bere, hanno aggiunto qualche goccia di Deleo Costantia al thé!- ma ormai era troppo tardi, la maggior parte dell'autocontrollo dei cinque Serpeverde era stato momentaneamente soppresso dalla pozione, le loro espressioni si erano fatte più aperte e le emozioni erano diventate leggibili sui loro visi.
Rn -Adesso siamo ad armi pari-
H -Complimenti Weasel, una mossa decisamente Serpeverde- disse con astio.
Le orecchie di Ron diventarono rosse di rabbia in seguito all'insulto.
Hm -Calmatevi ragazzi, non cominciate- disse trattenendo il rosso per un braccio -perché, già che siamo bloccati qui non cerchiamo di conoscerci meglio?- propose, ad Harry non era sfuggito che non aveva obbiettato sulla scorrettezza di usare una pozione del genere.
Rw -Perché dovremmo fare una cosa del genere Granger?- chiese mentre si alzava dalla poltrona per poi andarsi a sedere in braccio al suo ragazzo.
H -Stavi scomoda per caso?- le chiese a bassa voce alzando ironicamente un sopracciglio mentre un piccolo sorriso si forma sulle sue labbra.
Rw -Indovinato- gli sussurra mentre Hermione risponde.
Hm -Conoscendoci meglio, magari potremmo smettere di litigare. Potremmo fare il gioco della verità, per esempio-
C -E perché no? Però dovete tenere conto che in questo momento non siamo in grado di trattenere insulti e reazioni rabbiose di qualsiasi genere. Quindi si può giocare a vostro rischio e pericolo- si intromise all'improvviso con un luccichio pericoloso negli occhi.
Rn -Correremo il rischio- ribatté, sicuro di avere l’occasione per prendersi una rivincita.
H -“Povero idiota” e allora giochiamo-




Capitolo 17

Il gioco della verità



C -Solo un secondo- disse tirando fuori la bacchetta, senza far caso a Ron che si era irrigidito, spostò le due poltrone vuote dal cerchio e fece apparire un vassoio d'argento carico di biscotti sul tavolino -non ho intenzione di mangiare o bere più niente in vostra compagnia, dopo lo scherzetto della Deleo Costantia, nei biscotti potrebbe esserci del veritaserum- disse guardando sospettosa i Grifondoro.
D -Ottima idea cugina- approvò prendendo uno dei biscotti appena apparsi per poi mangiarlo con gusto -sono quei biscotti che avete fatto ieri?-
Rw -Sì, ne sono avanzati tanti-
H -Ragazzi! Si può cominciare o volete continuare a far salotto?- li richiamò alzando gli occhi al cielo e facendoli zittire -bene, Granger, cos'hai in mente?-
Lo scambio aveva lasciato perplessa la grifondoro, ma al richiamo di Harry si riscosse.
Hm -Potremmo sederci in cerchio alternando uno di voi a uno di noi...-
Rw -Non se ne parla proprio, per quanto mi riguarda non ho la minima intenzione di sedermi da qualche altra parte- disse prima di potersi trattenere.
Sui visi delle gemelle apparvero due identiche espressioni stupefatte.
B -Quella pozione funziona davvero, erano anni che non sbottavi in questo modo- osservò ridacchiando.
H -Dai, Row, comportati bene- le sussurrò ad un orecchio.
Rw -E va bene, su, Granger, continua- sbuffò.
Hm -Stavo dicendo: dopo esserci messi in cerchio, uno di noi parte a fare una domanda a cui dobbiamo rispondere tutti o una persona nello specifico, chi non vuole rispondere si prende una penitenza decisa dagli altri-
H -Ok, però per scegliere chi comincia il giro delle domande, facciamo così, mettiamo dei biglietti con i nostri nomi dentro un contenitore, e sorteggiamo il nome di chi fa la prima domanda- propose.
Il suo gruppo assentì immediatamente, mentre quello dei grifoni lo fece di malavoglia.
La Stanza fece apparire dei fogli di pergamena, delle penne, dell’inchiostro e un piccolo vaso.
Harry divise le pergamene in undici pezzi tutti uguali e ci scrisse i nomi dei ragazzi presenti, li piegò e li infilò dentro al vaso per poi mescolarli e passare il vaso ad Hermione.
H -Vuoi pescarlo tu il biglietto? “Così almeno non potranno accusarci di aver barato”- chiese cortese sorprendendo i grifoni che tutto si aspettavano, tranne che fosse gentile con una nata babbana.
Hm -Certo- rispose con un sorriso, infilò la mano nel vaso e tirò fuori un biglietto -Il primo è... Blaise Zabini- annunciò.
Lu -Aspettate- li bloccò per poi tirare fuori la bacchetta e trasfigurare le poltrone in dei grossi cuscini che spostò fino a che tutti non furono in posizione –ecco fatto-
C -Un momento! Come possiamo essere sicuri che se qualcuno- disse guardando i grifoni -non se la sente di rispondere non menta e basta?- a rispondere all’obbiezione della ragazza ci pensò la Stanza delle Necessità.
In mezzo ai ragazzi apparve un basso bacile d’argento pieno di uno strano liquido opaco con sul bordo esattamente undici placche delle dimensioni di una mano messe parallele al liquido.
H -interessante- commentò il moro principe delle serpi con uno strano luccichio negli occhi.
Rn -Che roba è?- domandò dando voce all’interrogativo di parte dei presenti.
Hm -Ron! Ma è possibile che tu non apra mai un libro?- lo rimproverò la riccia.
D -Sono costernato. Weasley, mi meraviglio di te! Come può un Purosangue, per quando indegno come te, saperne meno di una nata babbana sulle antiche tradizioni del mondo magico?- disse beffardo.
H -È un Mendacium Aperio, un rivelatore di menzogne, veniva usato anticamente durante i processi per le testimonianze rese da accusati e persone che volevano discolpare o accusare qualcuno- li interruppe, annoiato dai loro battibecchi -basta posizionare la mano su una di quelle piastre- spiegò mentre faceva quello che aveva appena detto -se dici una cosa vera come ad esempio: penso che Ronald Weasley dovrebbe darsi una svegliata, il liquido si colora di verde -mentre parlava, la pozione all’interno del bacile si colorò di un bel verde smeraldo -se però si dice una menzogna come ad esempio: sono innamorato di Ginevra Weasley, la pozione diventa rossa e comincia a sobbollire finche non si dice la verità: detesto Ginevra Weasley- i presenti videro il liquido fare esattamente quello che aveva detto il moro.
B -Ok, cominciamo con qualcosa di facile. Dite quante relazioni avete avuto, di qualsiasi genere- disse guardando la piccola di casa Weasley.
N -Solo quella con Ginny, stiamo insieme da due settimane- rispose arrossendo appoggiando la mano sulla placca davanti a lui, insieme agli altri, mentre il liquido diventava verde.
D -Circa una mezza dozzina, ma niente di serio. Attualmente non ho nessuna ragazza-
Hm -Due, una al quarto anno e l’altra l’anno scorso, entrambe concluse-
C -Solo una quest’estate-
Rn -Ho avuto una relazione l’anno scorso con Lavanda Brown-
Rw -La mia unica relazione è ancora in corso. Sto con Harry da circa undici mesi-
Js -Ho avuto un paio di ragazze quando andavo alla scuola babbana, ma niente di che-
H -Come ha detto Rowena, sto con lei da undici mesi, prima di lei ho avuto un'unica relazione, al quinto anno, la ragazza si è rivelata indegna anche solo di essere nominata- disse fissando Ginny senza farsi notare mentre il liquido diventava verde per l’ennesima volta.
Rn -Cos’ha fatto? Ha difeso un nato babbano?- chiese beffardo.
H -No Weasley, qualcosa di molto peggio. Solo che non sono affari tuoi- lo rimbeccò.
Lu -Nessun ragazzo ha mai voluto stare con me-
G -Io faccio penitenza- disse la rossa staccando velocemente la mano dalla sua placca e sorprendendo il suo gruppo.
D -Abbiamo la coda di paglia a quanto vedo. Se è vero che Paciock sta con te, di sicuro non avrà problemi a farsi baciare dalla sua ragazza-
N -Non ho nessun problema infatti- disse arrossendo mentre Ginny gli si avvicinava -ma che senso ha una penitenza del genere?-
H -Semplice, ci riesce difficile credere che tu stia con lei “ma a quanto pare sei più ingenuo di quanto pensassimo”-
Neville corrugò la fronte perplesso per poi lasciarsi baciare dalla sua ragazza.
B -Per quanto mi riguarda, la risposta che ha dato Draco vale anche per me-
N -Tocca a me fare una domanda. Harry, davvero non vorresti tornare amico di Ron anche se ti chiedesse scusa?- chiese curioso corrugando la fronte.
H -“ingenuo ma non stupido, anch’io avrei usato il condizionale” No, certo che no. Perché dovrei? Se avesse voluto salvare la nostra amicizia mi avrebbe chiesto scusa entro la fine di quell’anno o al massimo all’inizio di quello dopo. Ma non è successo, sono stato male all’inizio, ma l’ho superato. Come ho già detto, adesso Weasley non mi fa ne caldo ne freddo- affermò risoluto e a testa alta mentre la sua ragazza lo guardava con orgoglio.
D -Tocca a me- disse con un ghigno bastardo stampato in faccia –Chi di voi è ancora vergine?- alla domanda il suo gruppo sbuffò divertito -che c’è?-
B -Solo tu puoi fare una domanda del genere in una situazione come questa- commentò scuotendo la testa.
D -Per quanto mi riguarda, solo un bigotto imbranato ha paura di rispondere ad una domanda del genere con a portata di orecchio solo dei suoi coetanei- liquidò la faccenda con una scrollata di spalle -allora?-
Hm -Si, lo sono- rispose arrossendo e distogliendo lo sguardo.
C -Per quanto mi riguarda non lo sono più da agosto- disse con uno strano sguardo.
Rn -Come Herm- il suo sguardo era puntato sul pavimento e le sue orecchie erano diventate di un rosso così intenso da eguagliare quello dei suoi capelli.
Rw -No, non lo sono più dall’anno scorso- ridacchiò senza la minima traccia di imbarazzo.
Js -Non guardate me. Sono il più piccolo della compagnia, il mio massimo è stato qualche bacio-
H -Ho avuto la mia prima volta quando avevo l’età di Josh con una ragazza molto più esperta di me-
Lu -Come l’altra domanda- rispose svagata come se parlasse del tempo.
G -Ho avuto qualche esperienza- ammise senza guardare il fratello che di sicuro le avrebbe fatto una scenata entro breve.
B -Diciamo che ho fatto le mie esperienze- con un ghigno malizioso.
N -Come Herm e Ron- rispose con lo sguardo basso.
D -Non lo sono più da tempo- chiuse il giro il biondo.
I Serpeverde non avevano commentato le risposte dei Grifoni, cosa di cui i ragazzi rosso-oro erano sia grati che sorpresi.
Hm -Direi di passare a qualcosa di più serio. Quali sono i valori in cui credete?- chiese seria, cominciando ad attuare quello che Harry immaginava essere il piano del vecchio.
In fondo, come avrebbe potuto quel manipolo di Grifoni a farli ‘rinsavire’ se non avevano un’idea precisa in quello in cui le Serpi credevano?
C -“Ma questi Grifoni hanno una vaga idea di cosa voglia dire il termine astuzia?” Nei valori dei Purosangue e nella famiglia, questo credo. Tutto il resto è spazzatura- sentenziò, spiazzando il gruppo avversario con la sua risolutezza.
Rn -Io credo nel bene, nella causa di Silente. L’anno prossimo frequenterò il corso per diventare Auror- ribatté.
Rw -“E poi accusano noi di ripete a pappagallo i credo dei nostri genitori?” I valori di mia sorella sono anche i miei- rispose battendo il cinque a Cassandra.
Js -Io... credo in ciò che è giusto. Ma non credo che possa essere altrimenti con degli Auror sia come genitori che come padrini- ridacchiò guardando il fratello che in risposta gli diede un leggero scappellotto sotto gli occhi confusi dei presenti.
H -Scusate, è un nostro vecchio scherzo di quando eravamo piccoli. Io personalmente credo nella mia famiglia, nei miei amici e in quello che io decido essere giusto dopo averci riflettuto su attentamente- i Grifoni, che si aspettavano una risposta simile a quella di Joshua sembravano sconcertati.
Lu -Io credo nel Prescelto “quello vero”- rispose semplicemente con una breve occhiata ad Harry.
G -Io credo nelle stesse cose di mio fratello- disse facendo il verso a Rowena.
B -A questo punto, si può dire che noi Serpeverde crediamo tutti nella stessa cosa- commentò sorridendo.
N -Io credo che il preside rappresenti il leader delle forze del bene e che voi sapete chi comandi quelle del male e che è importante contribuire alla sua sconfitta- rispose timido ma determinato.
D -“Gli hanno fatto il lavaggio del cervello completo per fargli dire una cosa simile in modo così sicuro...” quello che ha detto Blaise- disse distrattamente ad evidenziare quanto quella domanda gli sembrasse stupida.
Hm -Io credo nel professor Silente e che non c’è risposta che non si possa trovare in un libro-
C -Granger, non ti senti mai un po’ a disagio? Paciock, gli Weasley e la Lovegood sono tutti dei Purosangue, il piccolo Potter come il nostro Harry, ha solo la madre che è cresciuta tra i babbani, mentre tu sei una nata babbana- domandò sinceramente curiosa.
Hm -No- rispose senza esitazioni mentre il liquido del bacile si colorava di rosso e cominciava a sobbollire -forse un po’ quando parlano delle loro famiglie o raccontano qualche aneddoto interessante- ammise infine arrossendo mentre il liquido si colorava nuovamente di verde per poi tornare al suo normale colore opaco e semitrasparente.
Rn -Adesso tocca a me!- esclamò con aria trionfale -Potter! Per quale motivo detesti tanto mia sorella? Lei non ti ha mai fatto niente di male-
H -“Oh Weasley... non sai quanto la tua affermazione sia sbagliata...”-
 
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CAT_IMG Posted on 12/7/2011, 15:50
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Capitolo 18

La cattiveria di Ginny & Sorpresa



Rn -Potter? Allora, rispondi o ti prendi una penitenza?-
H -Sta calmo Weasley, sto solo pensando a come risponderti- lo liquidò distrattamente, mentre una serie di immagini affollavano la sua mente, alcune bella altre brutte.
Rn -È una domanda semplicissima, non capisco cosa ci sia da pensare...- borbottò il rosso venendo ignorato da tutti.
H -A quanto pare è arrivato il momento che la verità venga a galla, non è vero Ginevra?- domandò ironico puntando lo sguardo verso la piccola di casa Weasley -È cominciato tutto circa due anni fa, quando frequentavo il quinto anno, per farla breve, io e la piccola Ginny siamo stati insieme qualche mese-
Rn -Cosa? Come hai osato anche solo sfiorare mia sorella! Brutto...- iniziò balzando in piedi col volto rosso di rabbia.
G -Ron! Io sono libera di fare quello che voglio e di stare con chi più mi aggrada! Non tollero che tu ti impicci degli affari miei-
N -Ehm... ragazzi? Potete lasciar finire Harry? Non credo che questo discorso gli piaccia molto, quindi potreste almeno lasciarlo finire senza interromperlo- li interruppe timidamente.
H -Ben detto, Paciock. Weasley prendi appunti, quelle erano buone maniere. Comunque, stavo dicendo...- disse facendo finta di aver perso il filo del discorso -Ah, sì, la mia relazione con la piccola Weasley. È stata lei a farsi avanti all’inizio, io ho pensato: perché no? Mia madre sarebbe stata contenta di sapere una cosa del genere, e come bonus c’era che avrei potuto far imbestialire Weasley senza che lui ci potesse fare niente- inizio ha raccontare senza guardare nessuno in particolare -Ammetto che in quel periodo la Weasley mi piaceva, era decisa, tenace, allegra e onesta...- l’ultima parola venne detta con amarezza -o almeno così credevo. Ci eravamo messi insieme a settembre, a dicembre stavo per chiederle se a natale le andava che dicessimo alle nostre famiglie della nostra relazione...- adesso aveva il tono e l’espressione di chi non credeva di aver pensato una cosa tanto stupida -...quando l’ho beccata che si sbaciucchiava e si strusciava contro Zacharias Smith di Tassorosso. L’ho affrontata quella sera stessa, e sapete cosa mi ha risposto la vostra amichetta quando le ho chiesto spiegazioni?- chiese retoricamente mentre le sue iridi color smeraldo si infiammavano di rabbia -Uno, mi ha chiesto come mi permettevo di spiarla, due, che non erano affari miei e tre, che essendo un Serpeverde non doveva importarmi, perché nella mia Casa sicuramente non c’è una coppia in cui i partner siano fedeli l’uno con l’altro. Inutile dire che se non fossi dotato di un autocontrollo più che eccezionale lei sarebbe finita al San Mungo- continuò dominando la rabbia -e Zacharias... beh... lui in infermeria ce l’ho mandato davvero...- aggiunse come in un ripensamento.
Ora, nella stanza regnava un silenzio assoluto, rotto solo dai Serpeverde che sgranocchiavano i biscotti delle gemelle composti come sempre, loro quella storia già la conoscevano, ma siccome riguardava solo la loro Guida e Ginny, loro non si potevano intromettere.
Rn -Non ci credo! Tu, viscida serpe! Non puoi venire qui a raccontare certe menzogne su mia sorella pretendendo che ti crediamo! Sicuramente lei ti ha mollato perché si era accorta che errore madornale avesse fatto a mettersi con uno come te. Vero Ginny?-
H -Sì, Ginevra, visto che il tuo beneamato fratello non crede al responso del Mendacium Apĕrio, dicci tu se è vero quello che ho raccontato- disse beffardo inchiodando la rossa con un’occhiata che imponeva sincerità.
Il silenzio di Ginny fu molto eloquente.
Hm -C...come puoi aver fatto una cosa del genere, Ginny? Lo conosci da una vita, praticamente tu, lui, tuo fratello e Josh siete cresciuti insieme. Come possiamo noi Grifondoro pretendere di essere meglio di loro se poi ci comportiamo in una maniera simile? Ci credo che Harry a momenti si rifiuta di avere a che fare con noi in qualunque modo se viene trattato in questo modo da persone a cui ha voluto bene...- disse rimproverando la sua amica rossa e un po’ anche il fratello di lei.
Le cinque serpi nel frattempo si godevano lo spettacolo della Granger che ne diceva di tutti i colori ai due Weasley senza dar loro il tempo di controbattere a neanche una delle sue asserzioni.
D -Direi che è ora di darci un taglio- la interruppe dopo diversi minuti.
B -È vero Granger, Harry non è un delicato Grifondoro. Ha superato la storia con la Weasley-
N -E allora perché sembra che lui ce l’abbia ancora con lei?-
Lu -Perché i Serpeverde non perdonano un comportamento così basso a nessuno. Vero?- disse con ovvietà mentre guardava un punto imprecisato della stanza.
H -Giusto- concordo il moro.
Rw -Direi che per stasera è meglio finirla qui prima che scoppi la rissa- osservò.
Hm -Ma non abbiamo finito il giro...-
D -Granger dacci un taglio, sappiamo bene quanto te che è stata tutta un’idea del preside questo patetico tentativo di avvicinarci a voi. All’inizio vi abbiamo assecondati perché ci divertiva l’idea, ma adesso ne abbiamo abbastanza...- l’invettiva del biondo venne interrotta da un colpo di tosse simultaneo dei suoi due amici mori.
B -Dra, possibile che non riesci mai a mettere un freno a quel tuo caratteraccio?- gli chiese esasperato.
Rw&C -È vero, sei sempre stato tu il più impulsivo tra noi- commentarono all’unisono le gemelle mentre i grifoni le fissavano stralunati, un pensiero comune: Malfoy il più impulsivo?
H -E su questa nota pietosa direi che è arrivato il momento per noi di andare prima che ci possa sfuggire qualcos'altro che vi sconvolga più di quanto non abbiamo già fatto fin’ora- osservò alzandosi e dirigendosi con decisione verso la porta. Una volta arrivato davanti ad essa si concentro ma il muro rimase ostinatamente privo di uscite.
H -A quanto pare il caro preside ha pensato bene di dire alla stanza di non far ricomparire la porta fino al suo ritorno...- commentò dirigendosi verso il muro opposto -...non ci resta che usare l’uscita posteriore- disse concentrandosi -andiamo ragazzi, dovrei avere una quantità sufficiente di antidoto per tutti noi giù nei sotterranei- mentre parlava, un apertura si aprì sul muro della Stanza delle Necessità mostrando uno scivolo che scendeva a spirale verso i sotterranei del castello.
I ragazzi di Serpeverde ci saltarono dentro con eleganza uno alla volta sotto gli occhi sbalorditi di quattro Grifondoro. Harry scese per ultimo facendo un cenno di saluto mentre un sorriso beffardo ornava le sue labbra.

Dopo quel pomeriggio, il trio dorato di Grifondoro sembrò seriamente turbato, Ginny cercava di mostrarsi mortificata per quello che era successo due anni prima con il suo ex ragazzo, mentre Josh e Luna continuarono a comportarsi come al solito sebbene Harry avesse notato come il fratello avesse preso le distanze dalla perfida rossa e cercasse di ignorarla il più possibile.
Per i cinque Serpeverde la vita era continuata come se nulla fosse successo. L’unica cosa strana sembrava il numero dei misteriosi scherzi a Ron e Ginny che pareva aumentato visibilmente, sebbene nessuno fu mai ritenuto colpevole di tali atti.
Le cose cambiarono un sabato durante una partita di Quidditch Grifondoro-Serpeverde.
Le due squadre erano in gioco da circa un’ora, come sempre, i Serpeverde, capitanati da Harry, davano prova di tutta la loro abilità contro il loro eterno avversario.
Harry sorvolava pigramente il campo alla ricerca della pallina dorata da 150 punti mentre Cassandra, Draco e Rowena si passavano la pluffa dando mostra di tutta la loro abilità e superiorità come cacciatori titolari della Casa di Salazar quando all’improvviso, Cassandra impallidì e mancò di poco un passaggio subito intercettato dai loro antichi rivali. I grifoni partirono immediatamente all’attacco degli anelli difesi da Blaise. Rowena e Draco si fermarono un secondo a guardare Cass, ma ripartirono non appena lei ebbe fatto loro cenno di stare bene. Harry, che aveva visto tutto, si avvicinò alla sua cacciatrice lasciando perdere temporaneamente la ricerca del boccino.
H -Cass che succede?-
C -Niente capitano- rispose ancora pallida.
H -Non mentire-
C -Davvero, non è niente. Probabilmente mi sto solo prendendo l’influenza-
H -Ho capito. Se non ce la fai dimmelo che ti sostituisco. Non vale la pena di prendersi qualcosa di serio per una partita del genere- le disse guardandola negli occhi.
C -Lo so Harry. Non ti preoccupare, ce la faccio- lo rassicurò.
Harry fece un cenno di assenso e tornò alla ricerca del boccino, deciso a mettere fine alla partita il più presto possibile, era arrivato il momento di smettere di giocare.
Qualche minuto dopo, aveva individuato il boccino e si stava per gettare all’inseguimento quando per un presentimento, si girò verso il punto in cui il gioco si concentrava in tempo per vedere Cassandra scivolare dalla scopa e precipitare nel vuoto.
-Cass!- esclamarono allarmate quattro voci da differenti punti del campo una frazione di secondo prima che tutti e quattro si precipitassero in soccorso dell’amica priva di sensi afferrandola al volo per poi posarla delicatamente al suolo.
Subito si fece avanti Madama Chips allontanando i preoccupati amici della ragazza per fare un esame preliminare delle sue condizioni, dopo un paio di incantesimi di controllo, l’infermiera fece apparire una barella, ci caricò su la studentessa e si diresse verso l’infermeria. Harry, con espressione impassibile, fece un gesto secco con il braccio in risposta al quale cinque riserve della squadra di Serpeverde entrarono in campo sostituendo i ragazzi mentre loro seguivano a poca distanza Madama Chips.
Quando arrivarono davanti all’infermeria, trovarono le porte chiuse, segno che l’infermiera stava visitando la sua paziente. Draco, Blaise, Rowena ed Harry si disposero ad aspettare.
Dopo circa trenta minuti, che ai ragazzi parvero un’eternità, Madama Chips aprì le porte facendo entrare gli amici della sua paziente, che irrequieti andarono subito a circondare il letto di Cassandra, pur rimanendo perfettamente composti d’aspetto.
Cass era sveglia, aveva un aspetto sano e l’aria serena.
C -Vada pure, Madama Chips, voglio informarli io- disse cortese all’infermiera.
MC -Come preferisci. Se hai bisogno di me sono nel mio studio- le rispose gentile l’infermiera.
Rw -Cos'è successo Cassie?- chiese preoccupata alla sua gemella.
C -Non ti preoccupare sorellina, sto bene-
D -Non tenerci sulla spine. Dicci la verità-
C -Sono incinta-




Capitolo 19

Racconti & decisioni



D -Incinta?- ripeté stralunato.
B -Come? Quando?- chiese anche lui nelle stesse condizioni dell'amico.
C -Non dirmi che avete davvero bisogno di spiegazioni sul come? Succede quando un uomo ed una donna...-
Rw -La vuoi smettere di prenderti gioco di noi? Ora andiamo con ordine, da quanto tempo aspetti un bambino?-
C -Da tre mesi, ma ne sono a conoscenza da due e mezzo-
H -Perché non ci hai detto niente in tutto questo tempo?-
Rw -Aspetta un secondo Cass. Tre mesi. Non mi dirai che...?- chiede con uno sguardo significativo.
C -Si-
Rw -Con...?-
C -Proprio lui-
Rw -Lui...?-
C -No-
D -Ragazze? La volete smettere? Lo sapete che quando parlate gemellese noi non capiamo niente- dice interrompendo lo scambio con tono leggermente irritato.
C -Ok, vi ricordate che quest'estate siamo state in vacanza in Italia?-
D -Certo-
C -Bene, lì ho conosciuto un giovane mago Purosangue con un paio d'anni più di me. Si chiamava Andrea. Poco dopo esserci conosciuti, Andrea ha cominciato a corteggiarmi. Fiori, cioccolatini, regali, il solito. Ho accettato di uscire con lui. Era affascinante, particolare e spiritoso. Una sera, qualche giorno prima del nostro rientro in Inghilterra, ha organizzato una cena romantica nella mia Suite. Fuori pioveva, il caminetto era acceso, candele accese e petali di rose spandevano il loro profumo per tutta la stanza. Dopo cena ci siamo seduti nel salottino a parlare. Sapete come vanno queste cose, una tira l'altra e ci siamo ritrovati a fare l'amore. Il giorno dopo, accanto a me, al posto di Andrea c'era un bigliettino con scritto che era stato richiamato al maniero di famiglia per un'emergenza e che non sapeva quando sarebbe potuto tornare. Non ho più avuto sue notizie...-
Mentre Cass parlava a bassa voce, Madama Chips era uscita dal suo studio ed era andata ad un armadietto per prendere delle pozioni.
MC -Vista la situazione, ho detto al preside e al vostro Capocasa di venire qui, arriveranno a momenti- li informò l'infermiera.
C -Ottima idea Madama Chips, non è una cosa su cui è il caso di tenerli all'oscuro- rispose con un sorriso ampio quanto falso sulle labbra.
Non notando quando poco in realtà fosse piaciuta la sua iniziativa, la donna rispose al sorriso. Pochi minuti dopo, le porte si aprirono per lasciar passare Severus Piton ed Albus Silente, nessuno dei due sembrava essere già informato dell'accaduto.
I due professori si avvicinarono al letto circondato dai giovani Serpeverde.
Sl -Poppy, qual è il motivo che ti ha spinto a convocarci qui entrambi? La caduta ha provocato conseguenze gravi nella signorina Butterbeer?- chiese serenamente.
MC -No, il malore della pazienza è stato causato dalla combinazione dello stress scolastico-sportivo a cui è sottoposta con la sua gravidanza- alle sue parole l'espressione neutra del professore di pozioni mutò in una di fredda delusione mentre il vecchio preside era imperturbabile come al solito.
Sv -Signorina Butterbeer, sono costernato dal fatto che una ragazza intelligente e giudiziosa come lei sia stata tanto sciocca da finire in una simile situazione. Per sua fortuna esistono pozioni che garantiscono l'interruzione di gravidanze indesiderate estremamente sicure che non le faranno correre alcun rischio. Adesso lei ci dirà il nome dello studente...- mentre il professore la rimproverava, Cassandra sedeva pazientemente aspettando che finisse la tirata.
MC -Professor Piton, è troppo tardi per usare una di quelle pozioni. La ragazza è al terzo mese di gravidanza, il periodo in cui si assestano i flussi magici del bambino, è come lei sa, l'aborto a questo punto, per motivi non naturali, è illegale ed è considerato omicidio- lo interruppe professionale l'infermiera.
Sl -Non credete che ha questo punto dovremmo sentire cosa pensa la signorina Butterbeer di tutta questa faccenda?-
C -Grazie professor Silente, ora se permettete, vorrei mettere in chiaro alcune cose: non era mia intenzione rimanere incinta, ma adesso che lo sono non ho alcuna intenzione di rinunciare al mio bambino...-
Sl -Signorina Butterbeer, sia ragionevole. È troppo giovane per prendersi una simile responsabilità-
C -Sono maggiorenne ed ho tutto il diritto di farlo. E non sono poi così giovane, molte ragazze Purosangue si sposano appena finita la scuola per poi avere un figlio nel giro di pochi mesi. Io ho solo anticipato le mie compagne di un anno-
Sv -Da quello che dice Madama Chips il bambino dovrebbe nascere a maggio. Come pensa di poter affrontare i suoi MAGO?-
C -Dopo che ho scoperto di essere incinta ho scritto una lettera a mio padre, sta preparando i documenti per ritirarmi da scuola prima del parto in modo da poter sostenere i MAGO da privatista dopo di esso-
Sv -Ciò non toglie che lei ci deve dire quale studente è il padre-
C -No, non devo. Il padre non è uno studente di questa scuola e non ho alcuna intenzione di dirvi chi sia-
Il professor Piton dava l’impressione di voler dire qualcosa di caustico ad uno studente della sua Casa per la prima volta a memoria d’uomo, ma venne fermato dal preside che prese la parola.
Sl -Da quanto tempo sa della sua condizione?-
C -Più di due mesi- rispose pacata.
Sl -Perché non ha informato nessuno?-
C -Avevo bisogno di tempo per riflettere sulla cosa. Ho scritto sia a mio padre sia a quello del bambino pensando di informare voi e i miei amici dopo le loro risposte. Ma il padre di mio figlio non ha mai risposto e nel frattempo sono passati i mesi- chiunque al suo posto sarebbe stata come minimo seccata ma lei rimaneva serena ed imperturbabile nonostante tutto.
Sl –Molto bene signorina Butterbeer, dovrà venire qui in infermeria una volta al mese per fare dei controlli- anche se il preside aveva usato il suo solito tono gentile, guardandolo negli occhi si capiva che il suo era un ordine, e che non avrebbe accettato obbiezioni.
C –Certo professor Silente, non potrei fare altrimenti-

Passò una settimana, nessuno al di fuori delle mura del dormitorio dei Serpeverde aveva saputo niente sullo stato di Cass, anche se parte degli studenti aveva capito che era successo qualcosa di speciale.
Per festeggiare l’evento, Rowena, con l’assistenza delle ragazze del suo anno, aveva organizzato una festa, molto esclusiva, in onore della sorella.
Essendo quasi impossibile mantenere un segreto a Hogwarts, presto, la voce della festa si diffuse tra gli studenti, anche se nessuno ne conosceva il motivo.
Cominciò così la caccia all’invito, poiché era risaputo che quando i Serpeverde organizzavano feste a numero chiuso, c’era davvero da divertirsi. Persino i Grifondoro erano ansiosi di procurarsi l’invito contenente il luogo della festa, la data, l’ora e il tipo di abbigliamento richiesto. Più di una volta vennero visti membri delle varie Case avvicinare dei ragazzi di Serpeverde a cui solo la settimana prima avrebbero mandato volentieri un malocchio, con lo scopo di scoprire come procurarsi uno dei tanto desiderati inviti.
La sera della festa arrivò il un lampo. La maggior parte delle ragazze dell’ultimo anno erano già andate al luogo designato per controllare che le ultime cose fossero a posto mentre l’ospite d’onore e i suoi amici finivano di prepararsi.
Per l’occasione, Draco aveva messo un completa giacca-pantalone grigio fumo con una camicia di seta azzurra di cui erano lasciati slacciati alcuni bottoni, il completo di Blaise era blu notte con una cravatta appena più chiara lasciata lenta intorno al collo, mentre Harry aveva optato per un paio di pantaloni neri ed una camicia del colore dei suoi occhi, Rowena sfoggiava un lungo vestito verde come la camicia del suo cavaliere con una profonda scollatura sulla schiena ed un ampio spacco laterale per agevolare la camminata, Cassandra portava un delizioso vestito nero con in vita una cinta tempestata di brillanti.
Stavano per uscire dalla Sala Comune quando Cassandra li fermò.
C –Harry, Row, aspettate un momento, vi devo chiedere una cosa- disse con serietà.
H –Dicci-
C –Ho riflettuto a lungo negli ultimi mesi, e visto l’epoca di guerra in cui viviamo ho deciso che voglio che nel caso mi succeda qualcosa voi siate i tutori del mio bambino- disse seria facendo apparire dei documenti con un colpo di bacchetta –li ho fatti preparare da papà. Lo sto chiedendo a voi perché tu, Row sei mia sorella ed Harry in quanto tuo ragazzo fa praticamente parte della famiglia-
Rw –Ne sei sicura Cass? Mancano ancora molti mesi al parto, e non è detto che ti debba succedere qualcosa-
C –Sì, ne ho bisogno almeno per sentirmi tranquilla sul futuro di mio figlio- rispose quietamente accarezzandosi il ventre.
H –Va bene, puoi contare su di me-
Rw –Ci mancherebbe altro che non mi prendessi cura di mio nipote!-
C –Grazie ragazzi-

<< piccola dolce Cassandra, tu che sei fredda eppure calorosa, tu che ci sei sempre per coloro a cui vuoi bene e non ti lamenti mai, tu che sai essere dolce come lo zucchero filato e dura come il diamante. Davvero sei così serena o ti tieni tutto dentro da troppo tempo?>>
 
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CAT_IMG Posted on 12/7/2011, 19:03




mi sto appassionando XD
 
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CAT_IMG Posted on 20/7/2011, 16:29
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Grazie mille Boss. Ne sono felice *_*


Capitolo 20

Libro, firme e visite 2



Uno dei motivi per cui i ragazzi ad Hogwarts, in genere, cercavano di non andarci troppo pesante coi Serpeverde è che, da decenni, loro organizzavano le feste migliori di tutta Hogwarts. E in un'era di guerra come quella in cui vivevano, in cui ogni giorno si poteva scoprire morto un proprio caro, ogni distrazione era importante.
Le feste dei Serpeverde, oltre ad essere le migliori, erano anche le più esclusive.
Coloro che si dovevano occupare della lista degli invitati lo facevano usando il segreto meglio custodito dagli studenti da sempre: il Libro della Popolarità, frutto del lavoro di generazioni di brillanti studenti, il Libro si auto aggiornava continuamente dando modo a coloro che arrivavano a conquistarsi l’occasione di usarlo di poter lavorare al meglio.
Al pari della Camera dei Segreti, il Libro della Popolarità era considerato una leggenda.
Originariamente era tenuto in una stanza segreta cui potevano accedere solamente un numero molto limitato di studenti con la parola d’ordine, ma poi, in un epoca in cui i Grifondoro erano, per dirla alla Serpeverde, una razza di cavalieri tutto muscoli e onesta ma senza un grammo di cervello, ad Hogwarts si formarono diverse fazioni con linee di pensiero ben distinte sull’uso del Libro. Una fazione sosteneva che mantenere quel segreto con professori, genitori, ecc. fosse sbagliato e che bisognasse confessare tutto, la seconda sosteneva che fosse ingiusto che solo una manciata di persone potesse accedere al Libro, e che la cosa giusta da fare era duplicare l’incantesimo del Libro in modo che almeno in ogni Sala Comune ce ne fosse uno, la terza ed ultima fazione, invece, sosteneva che le cose andavano bene così com’erano e che non ci fosse bisogno di nessun cambiamento.
La lotta interna tra gli studenti assunse dimensioni titaniche, fu in quel periodo che il conflitto tra Grifondoro, a capo della fazione che voleva dire tutto, e Serpeverde, a capo di quella più conservatrice, si rese più pronunciato, come non ce ne furono di eguali ne in passato, ne in futuro ad Hogwarts. Il conflitto si concluse per un soffio a favore della fazione più conservatrice. Da allora i Serpeverde, di fatto, avevano la principale custodia del Libro, pur lasciando che anche alcuni membri delle altre Case ci potessero accedere.
Per chi non aveva idea di come funzionasse, il Libro era vuoto, bianco, ma i pochi che potevano usarlo sapevano come bisognava fare: lo studente si sedeva davanti al libro e lo apriva, poi scriveva con la sua penna il genere di invitati di cui aveva bisogno più una parola di controllo, escogitata nel caso un qualche studente distratto avesse fatto finire il Libro nelle mani di un’insegnante, se la parola era giusta rispetto alla richiesta, il testo scritto dallo studente scompariva ed al suo posto appariva, in ordine di popolarità, una lista di studenti di base che veniva copiata e poi sfoltita o ampliata a seconda della necessità del momento.
E così avevano fatto anche quella volta per selezionare i pochi fortunati appartenenti alle altre tre Case che avrebbero partecipato alla festa di quella sera.
Inutile dire che la festa fu un successo tale che gli studenti più festaioli presenti dichiararono che era la festa migliore mai organizzata quell’anno.

H –Dove dobbiamo firmare?-
C –Qui, qui… e qui- indicò.
Rw –Ok, fatto- disse posando la penna.
C –Bene, siete ufficialmente i tutori di mio figlio- annunciò sorridendo mentre prendeva i documenti appena firmati –non resta altro da fare che spedirli a papà perché li inoltri al Ministero-
H –Bene. Sentite ragazze, visto che ormai faccio parte della famiglia, non credete che sia arrivato il momento per me, di conoscerlo vostro padre?-
Rw –Vuoi dire che…?-
H –Sì, Row, verrò a casa vostra per Natale. Ho deciso di accettare l’invito, a meno che non sia più valido, ovviamente-
C –Ma certo che è ancora valido! Piuttosto, ai tuoi che dirai?-
H –Si arrangeranno, sono abbastanza grandi per fare a meno della balia. Adesso io sono maggiorenne. Posso fare quello che voglio. Se non lo accettano… vorrà dire che finalmente potrò accettare l’invito dei signori Malfoy a passare parte dell’estate a casa loro- rispose scuotendo le spalle.
Rw –Sono contenta. Quasi non ci speravo più. Cosa ti ha fatto cambiare idea?-
H –Il DNA Grifondoro che mi scorre nelle vene immagino. Una volta ogni tanto deve pur servire a qualcosa, o no?- scherzò con mezzo sorriso mentre Rowena gli si sedeva a cavalcioni.
Rw –Già, in questo caso è stato utilissimo- sussurrò baciandolo.

Harry era sul divano della Sala Comune seduto tra Cassandra e Rowena, Draco e Blaise erano sul divano di fronte con a dividerli un tavolino coperto di libri e pergamene.
I ragazzi stavano sfruttando la momentanea quiete post festa per finire i compiti ad un orario decente quando il personaggio di uno dei quadri richiamò la loro attenzione.
? –Scusatemi cortesi signori e gentili dame, l’attuale Capocasa ha mandato a dire che quattro grifoni adulti e un cucciolo parente vostro chiedon di poter umilmente entrare nella sacra dimora dei discepoli di Salazar- riferì con un inchino.
H –Se sono i grifoni che penso io, umilmente non è la parola adatta. Grazie Dichter, ci pensiamo noi-
Rw –A quanto pare sono tornati. Secondo voi, stavolta forniranno qualche pozione per metterci in difficoltà alle altre Case o si accontenteranno di aizzarli contro di noi come l’altra volta?-
C –Row non essere acida, ricordati che stai parlando dei tuoi quasi-suoceri- ricordò alla sorella.
H –Via il dente, via il dolore- commentò passandosi stancamente una mano sugli occhi al di sotto degli occhiali -Guardiana- dopo aver chiamato con voce cortese, una statua della Sala Comune si animò per poi voltarsi verso di loro.
Gu –Smeraldo, perché mi hai svegliata?-
H –Ti prego di scusarmi per il disturbo, ma stanno arrivando dei grifoni per vedermi, e vorrei chiederti di farli entrare-
Gu –E sia. Ricorda però che così ti rendi responsabile per loro- la statua tornò immobile al suo posto.
Pochi secondi dopo, l’entrata si aprì facendo entrare Severus Piton seguito da Lily, James, Remus, Sirius e Josh. Harry posò sul tavolino il libro che aveva in mano, si alzò, ed andò incontro ai visitatori, seguito a pochi secondi distanza dai suoi amici.
H –Mamma, papà, Sir, Rem, Josh, sono contento di vedervi, ma… che ci fate qui?-
Js –Io volevo vedere la tua Sala Comune, nessuno dei miei amici era in grado di dirmi anche solo dov’era-
Sv –Gli adulti sono qui per la loro visita mensile, e a quanto ho capito hanno voluto portarsi dietro anche il cucciolo-
Jm –Ehy Mocciosus, non azzardarti mai più a dire qualcosa su mio figlio!- sbottò l’ex Grifondoro scaldandosi subito.
Prima che il professore di pozioni potesse stuzzicare James ulteriormente, Harry si inserì nella discussione.
H –Ok, abbiamo capito tutti che vi detestate. Posso osare chiedervi di scannarvi in privato?-
Jm –Come mai così scorbutico oggi? Notte in bianco?- chiese con fare malizioso l’ex malandrino.
H –Quasi- ignorando la battuta.
Sr –Come mai?-
H –Perché, la notte, è quasi l’unico momento in cui posso fare i compiti visto che qualche genio a avuto la brillante idea di aizzare la scuola contro di noi- leggermente acido.
L’entrata si aprì facendo passare un ragazzino del secondo anno e un ragazzo del sesto che si diressero senza esitazione verso Harry.
H –Scusatemi un minuto- disse facendo segno ai due di seguirlo mentre si allontanava fuori portata uditiva.
Li –Che succede?- domandò preoccupata.
Rw –Ricordate che il mese scorso vi abbiamo accennato alle responsabilità di Harry?- chiese mentre la sorella prendeva un sorso da una fialetta di pozione.
Rm –Si, ma cosa centra…?-
Sv –Cosa avete fatto?- chiese in tono pacato fulminando i ragazzi con un’occhiata.
Li –Severus, che problema c’è? I ragazzi ci hanno solamente spiegato qualcosa sul loro mondo… il vostro mondo-
C –È stata una decisione di Harry- si intromise chiedendo con lo sguardo al professore di parlarne in seguito.
Nel frattempo, Harry aveva parlato con i due ragazzi, poi aveva tirato fuori un blocchetto di fogli verde smeraldo, aveva recuperato una penna dal tavolino dove poco prima stava facendo i compiti con i suoi amici e aveva scritto qualcosa sul primo foglio per poi staccarlo dal blocchetto e consegnarlo al ragazzo più grande. Si avvicinò al gruppo appena in tempo per notare lo sguardo di Cass e sentire l’ultima frase da lei pronunciata.
Js –Ehy fratellone, cosa intendevi prima dicendo che la notte è praticamente l’unico momento in cui puoi fare i compiti?-
Jm –Giusto, cosa volevi dire?-
H –Vi ricordate quali sono i compiti di una Guida?- domandò pazientemente.
Li –Certo, è un mare di responsabilità per un ragazzo giovane come te-
H –Bene, tenendo a mente i miei compiti, chi credete che venga chiamato quando all’improvviso i ragazzi degli anni inferiori cominciano a diventare vittime di bullismo da parte di ragazzi di altre Case? Oppure quando i ragazzi degli anni superiori vengono coinvolti in risse in cui non hanno alte probabilità di uscire vincitori?- domandò ancora con l’aria di uno che cerca di insegnare che l’acqua è bagnata.
Li –Severus?-
Jm&Sr –Mocciosus?-
Rm –Il preside?-
H –Sbagliato. Devo risolvere io. Organizzo spedizioni punitive per i bulli, preparo pozioni curative e molto altro ancora. Anche con l’aiuto dei miei amici e dei prefetti non faccio in tempo a stare dietro a tutto. Per fortuna nella settimana seguente ad una festa organizzata da noi quelli là si danno una calmata-
Js –Ultimamente me ne sono accorto anch’io che i miei compagni stavano esagerando… però non credevo che la cosa avesse ripercussioni su di te. Mi dispiace Harry-
D –Hai partecipato alla cosa?-
Js –No…-
B –Allora non hai nulla di cui scusarti-
Js –Avrei almeno dovuto dirgli di smetterla- obbiettò.
H –I Grifondoro e le loro paranoie- disse colpendo il fratello sul coppino –tu non centri. Caso chiuso. Se proprio vuoi alleviarti un senso di colpa che non ha motivo di esistere, puoi strappare ai terribili quattro- propose indicando Lily, James, Remus e Sirius – durante le vacanze di natale, la promessa di tenere la bocca chiusa con i tuoi compagni durante la loro prossima visita-
Sr –Perché non ci provi tu?-
H –Perché io durante queste vacanze non sarò con voi. Ho deciso di andare a casa delle gemelle. Il padre di Row le ha giustamente detto di voler conoscere il suo ragazzo, e io ho accettato l’invito a trascorrere da loro le vacanze-
Jm –Come hai accettato? Senza neanche dirci niente? Se Sirius non ti avesse fatto quella domanda avremmo dovuto scoprirlo alla stazione vedendoti andare via con degli sconosciuti?-
H –Ve lo sto dicendo adesso. E se non vi sta bene, farò quello che ha fatto Sir a 16 anni: andrò a stare a casa del mio migliore amico. I signori Malfoy saranno felici che accetti il loro invito dopo tanti rifiuti non dipesi da me...-
Li –Come puoi farci questo?-
H –Non vi sto facendo niente. È davvero così difficile per voi capire che una volta nella vita desideri passare le vacanze circondato da amici?-




Capitolo 21

La crepa, l’anniversario & la rivelazione



H –Che per una volta voglio essere l’adolescente e non l’adulto?-
Rm –Di quest’ultima domanda non ho capito il senso. E non credo di essere l’unico- commentò vedendo le espressioni perplesse sui visi degli Auror presenti mentre su quello di Joshua affiorava la comprensione.
H –Significa, che è una vita che cammino sul filo del rasoio tra il desiderio di rendervi fieri di me e quello di essere me stesso, e significa anche che sono stanco di essere l’unico a fare uno sforzo per tenere insieme questa famiglia. E pensare che dopo tutti questi anni mi sono scoperto ancora tanto ingenuo da credere che facendovi sapere qualcosa del mio mondo avreste capito…- spiegò piatto, la voce pervasa da una traccia di amarezza tale da colpire al cuore -quando vi sentirete pronti a cercare di accettare che il mio mondo è questo mandatemi un gufo. Spero che qualunque cosa decidiate non sia la stessa scelta che ha portato mamma ad escludere il professor Piton dalla sua vita- detto questo, il moro si girò e, seguito dai suoi amici, tornò a fare i compiti come se James, Lily, Sirius e Remus non fossero mai passati.

Harry aveva quasi sempre dato mostra di accettare, anche se con qualche protesta, l’atteggiamento della sua famiglia nei confronti dei suoi amici sebbene non lo digerisse. Ma prima o poi la speranza svanisce e la pazienza si esaurisce, dopo di che tocca agli altri fare una mossa per risolvere la situazione. Quello che aveva detto ad alcune delle persone a cui voleva più bene al mondo, quel pomeriggio, faceva soffrire Harry, ma lo faceva sentire anche più leggero.
La famiglia Potter di questa generazione era sempre rimasta unita nonostante gli ovvi sentimenti di ostilità dei genitori riguardo alla Casa del figlio maggiore e il senso di solitudine di esso provocato da quell’ostilità. Il loro equilibrio familiare era da anni paragonabile ad una passerella di cristallo tra due mondi opposti, ma la decisione di Harry aveva provocato una crepa, una crepa piccola e sottile ma chiaramente percepibile.
Con l’approssimarsi di dicembre, lo stato di Cassandra cominciò a farsi evidente, almeno tra i Serpeverde. Un pomeriggio lei e la sorella se ne stavano nella loro camera a chiacchierare quando di punto in bianco Cassandra chiese:
C –Allora, come festeggerete l’evento?-
Rw –Di cosa parli sorella?- domandò aggrottando la fronte.
C –Ma del vostro anniversario, ovvio. Domani è un anno che state insieme, giusto?- chiese a sua volta alzando un sopracciglio.
Rw –Certo, però non so niente. Harry ha detto di volermi fare una sorpresa-
C –Vedrò di estorcergli qualche dettaglio. Nell’ultima settimana è stato piuttosto misterioso…-
Rw –…e tu adori svelare i misteri- concluse al posto della gemella con un mezzo sorriso.
C –Secondo te centra qualcosa la festa di domani sera? È in programma da mesi ed inoltre mi è stato detto che non ci saranno invitati esterni- ipotizzò pensierosa.
Rw –Lo conosci, una cosa del genere lo porterebbe a stare al centro dell’attenzione per tutto il corso della festa e non è una cosa che Harry ama granché…-
In quel momento qualcuno bussò discretamente alla porta.
Rw –Avanti- la porta si aprì e da essa entrò il moro principe di smeraldo di Serpeverde –si parla del diavolo…-
C -…e spuntano le corna- completò diventando seria all’improvviso.
H –Stavate per caso parlando di me?-
Rw –Certo, ci chiedevamo cosa stai preparando per domani-
C –Harry, posso chiederti una cosa?- l’espressione della ragazza era indecifrabile, fissava il volto dell’amico e contemporaneamente si accarezzava con delicatezza il ventre leggermente gonfio, segno dell’avanzare della gravidanza.
H –Certo Cass, lo sai che puoi chiedermi qualsiasi cosa- rispose facendosi attento allo strano comportamento dell’amica.
C –Puoi vedere se tra cinque mesi starà ancora bene?- chiese indicandosi il ventre.
H –Ci posso provare, ma lo sai che questa mia capacità è molto approssimativa, raramente vedo qualcosa di chiaro o di così distante e spesso sono più sensazioni che altro- detto questo, gli occhi del ragazzo si velarono come se una patina bianca li ricoprisse, lo sguardo era lontano, assente, come concentrato su qualcosa di troppo distante per le sue due coetanee e la sua fronte si imperlò di minuscole gocce di sudore. Dopo alcuni interminabili minuti, la patina si dissolse ed Harry tornò al presente.
H –Nascerà, sarà sano- alle parole del ragazzo la maschera indecifrabile di Cassandra si frantumo e lei getto le braccia al collo dell’amico con le lacrime che le rigavano le pallide guance.
C –Grazie Harry. Non sai quanto è stressante e difficile per me tutta questa situazione. Passo dal desiderare che Andrea sia qui per aiutarmi e sostenermi al darmi dell’idiota per essermi fidata così tanto di qualcuno che è sparito senza darmi più notizie. Mi sento così sola- confessò mentre le forti braccia di Harry si stringevano intorno al suo corpo.
H –Tu non sarai mai sola, mi hai capito? Noi ci saremo sempre per te, per te e per il piccolo. È una promessa- promise, serio come non mai.
C –Perché Harry? Perché tutto questo non poteva succedermi con un ragazzo come te?-
Rw –Perché lui è unico ed è mio. Qualcosa in contrario?- chiese strappando una risatina alla sorella che si stacco da Harry e si asciugò le lacrime con un fazzoletto.
C –Scusatemi ragazzi, è colpa della gravidanza che mi scombina tutti gli ormoni e le emozioni-
Rw –Nessun problema Cass, non c’è nessun problema-

Rw – Cass, hai visto il mio ciondolo?-
C –Se parli di quel ciondolo non l’ho visto da nessuna parte oggi. Sicura di non averlo lasciato nella camera del tuo ragazzo stanotte?-
Rw –è possibile, vado a chiedere ad Harry se l’ha visto- disse uscendo.
Arrivata davanti alla porta di Harry bussò senza ottenere però alcuna risposta.
In seguito Harry fu molto sfuggente, entrava in aula all’ultimo istante, si sedeva leggermente discostato dai suoi amici, e non appena la campanella suonava, spariva fuori dall’aula per poi ricomparire all’ultimo istante alla lezione successiva, senza neanche presentarsi ai pasti. Incuriositi, dopo il termine delle lezioni, Rowena, Draco, Cassandra e Blaise andarono in camera sua per individuarlo sulla Mappa del Malandrino, ma Harry era stato più furbo di loro e se la era portata dietro insieme col Mantello dell’Invisibilità. Blaise ipotizzò che Joshua, in quanto fratello di Harry, potesse sapere qualcosa. Seguendo l'intuizione del moro, intercettarono il Grifondoro mentre rientrava da una lezione di Erbologia e lo presero da parte chiedendogli notizie del fratello.
Js -Mi dispiace ragazzi, e da oggi a pranzo che non ho notizie di mio fratello-
D -È già qualcosa, noi è da ieri sera che non riusciamo a parlargli. Per caso ti ha detto qualcosa?- Chiese.
L'espressione malandrina del ragazzo di quinta era più esplicativa di mille parole.
Js -Harry ha detto che se foste venuti a chiedermi di lui avrei dovuto dirvi: 'Bel tentativo. Non preoccupatevi. Verrò a prendere Row stasera.' È tutto-
Rw -Tu sai dov'è e cosa sta facendo, vero?- chiese sospettosa.
Js -Non sono autorizzato a divulgare questa informazione- di nuovo, l'espressione del ragazzo valeva mille parole.
B - I Grifondoro e la loro mania per le sorprese- imprecò -senza offesa-
Js -Nessuna offesa. Alla prossima ragazzi- rispose tornando dai suoi amici impassibile al disappunto dei Serpeverde.
C –Torniamo in Sala Comune-
D –Ma Cass…-
C –L’hai sentito il messaggio, non c’è bisogno di continuare questo inutile nascondino- sentenziò avviandosi verso i sotterranei.

La festa stava avendo successo.
Per tutta la Sala Comune di Serpeverde c'erano adolescenti in abiti da discoteca impegnati a ballare al ritmo dell'ultimo successo delle Sorelle Stravagarie o a bere Burrobirra in compagnia. Tra questi ultimi c'erano anche Draco, Row, Blaise e Cass, i quattro erano seduti su un divanetto ed ascoltavano la musica parlando quietamente tra loro.
Ad un tratto i ragazzi si accorsero che, musica a parte, era calato il silenzio sulla sala, e che tutti i ragazzi avevano lo sguardo puntato sull’entrata. Voltandosi verso di essa, ne videro il motivo: Harry, fermo sull’entrata, avvolto in un mantello nero, che guardava intensamente la sua ragazza. Il ragazzo tese una mano verso di lei. Rowena si alzò, lo raggiunse e congiunse la sua mano a quella di lui che se la portò alle labbra per posarvi un bacio leggero.
H –Vieni con me- mormorò suadente il bel moretto.
Rowena annuì e si fece condurre fuori dalla Sala Comune.
Poco dopo, mentre la festa riprendeva, Cass si alzò.
C –Muovetevi, alzatevi da quel divano- disse impaziente.
D –Perché dovremmo?- chiese perplesso.
C –Perché dobbiamo raggiungerli razza di idioti. Ad Harry serviremo tra poco-
B –Tu sai dove è sparito tutto il giorno e perché- affermò senza traccia di incertezza.
C –Certo. Mia sorella sarà anche la principessa qua dentro, ma c’è un motivo se sono io la regina, e bambino o no sono ancora in grado di scoprire la maggior parte della cose che succedono in questo castello “soprattutto se il nostro caro re si prende la briga di lasciarmi una traccia da seguire”-
D –Dimmi mia regale cugina, dove dobbiamo andare?- chiese alzandosi insieme all’amico e facendole un ironico inchino.
C –Non c’è tempo, seguitemi, dobbiamo muoverci in fredda se vogliamo arrivare al momento giusto- disse uscendo.

Appena usciti dalla Sala Comune, invece di proseguire verso la loro meta come Rowena si era immaginata, Harry si fermò e tirò fuori una striscia di seta nera.
H –Prima di proseguire ti devo bendare. Non vorrai che la strada che stiamo per fare ti rovini la sorpresa?-
Rw –Va bene, ma se ci becchiamo una punizione o mi fai andare a sbattere da qualche parte te ne farò pentire- lo avvertì scherzando.
H –Ma certo mia signora, da lei non mi potrei aspettare mai niente di meno- rispose in tono finto solenne mentre le legava la benda sugli occhi per poi prenderla per mano e guidarla per i corridoi e per le rampe di scale di Hogwarts. Arrivati al settimo piano Harry aprì una porta situata di fronte all’arazzo di Barnaba il Babbeo e guidò Rowena all’interno della Stanza delle Necessità.

Nel frattempo dall’altra parte del castello, in un aula vuota vicino alla Sala Comune di Grifondoro…
Rn -Perché è stata convocata una riunione? -
Nv -Ho parlato con il preside a proposito del nostro gruppo, e siamo giunti alla conclusione che se vogliamo avere successo come squadra operativa dobbiamo riuscire a creare un'intesa tra tutti i G.F.- disse serio.
G –Mi sembra che tra di noi ci sia sempre stata un’ottima intesa- obbiettò confusa mentre Joshua sbuffava.
Hm –Non è propriamente vero, anche se molto spesso ci fa comodo dimenticarcelo oltre a noi e a Fred, George e Cedric c’è un altro membro nella nostra squadra. E io credo che quello che il preside intendeva dire è che per mandare in porto le missioni che ci assegneranno dovremo essere in grado di lavora come una squadra anche con lui-
Rn –Io mi chiedo come mai Potter faccia parte dei G.F. È uno sporco Serpeverde, ed oltre tutto non si lascia scappare un’occasione per insultarci. Lo sappiamo tutti che il ruolo di vice comandante gli è stato assegnato come contentino per renderlo più collaborativo con noi…- le parole del rosso vennero fermate da Joshua che arrabbiato per gli insulti verso il fratello maggiore gli aveva tirato un pugno nello stomaco facendolo piegare in due dal dolore.
Js –Non ti permetto di parlare di mio fratello in questo modo. Anzi, non lo permetto a nessuno. Harry è vice comandante perché tra di noi è il migliore nel combattimento. Anche di Fred, George e Cedric che pure sono più grandi di tutti noi. Quindi se sperate che io vi aiuti a tenere buono mio fratello solo perché ci assegnino una missione di modo che voi possiate mettervi in mostra e far fare brutta figura a lui perché non ha una buona opinione di voi scordatevelo! Anzi, se è così che stanno le cose ditemelo subito che vado da Silente a dire che me ne lavo le mani di questa squadra!- per tutto il tempo della sfuriata del ragazzo di quinta Hermione, Neville e Ginny erano rimasti ammutoliti mentre Ron era ancora a terra a stringersi lo stomaco dolorante e Luna era intenta a leggere l’ultimo numero del Cavillo.
Hm –Calmati Joshua! È vero, Ron ha esagerato però non c’è motivo di reagire così- lo rimproverò assumendo una posa che la faceva assomigliare in maniera inquietante alla signora Weasley.
Nv –Invece ha ragione Herm. Noi tutti continuiamo a trattare suo fratello come un nemico, e sai bene quanto per i Potter sia importante la famiglia. Francamente mi meraviglio che Josh non sia esploso prima col carattere che si ritrova- obbiettò sorridendo al compagno dai capelli rosso scuro.
Lu –Finalmente qualcuno che dice qualcosa di sensato- cantilenò la biondina con suo solito sorriso sognante alzando gli occhi dal Cavillo.
L’uscita della Corvonero alleggerì la tensione e permise ai ragazzi di concentrarsi sull’argomento principale della loro riunione: come fare perché la squadra funzioni?

Il mattino dopo vide Harry e Rowena entrare in Sala Grande mano nella mano seguiti e affiancati dai loro amici. I cinque Serpeverde sedettero come ogni giorno al loro a tavolo ed iniziarono a fare colazione chiacchierando sommessamente. Con la posta arrivò anche la Gazzetta del Profeta. Cassandra fece appena in tempo a darci un’occhiata che impallidì e il giornale le scivolò di mano.
Rw –Cosa succede Cass?- chiese preoccupata mentre Harry raccoglieva il giornale per vedere cosa aveva turbato tanto la sua amica. In prima pagina c’era una foto di Silente con un ragazzo che a occhio e croce doveva avere poco meno di vent’anni. Sotto di essa l’articolo recitava: Andrew Silente, nipote del preside di Hogwarts, Auror appena diplomato conduce alla vittoria la squadra in un combattimento contro i Mangiamorte.
C –A…Andrea…- balbettò la ragazza sotto choc.
H –Cosa centra lui Cass?- chiese confuso.
C –Andrew Silente… è Andrea-
 
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CAT_IMG Posted on 27/7/2011, 15:25
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Capitolo 22

Malori, nervosismo & scoperte scioccanti



I ragazzi non avevano neanche avuto il tempo di metabolizzare la notizia che Cassandra aveva perso i sensi per lo choc. Draco scattò dalla cugina e la sorresse di modo che lei non potesse farsi male cadendo.
B –Dobbiamo portarla in infermeria ed in fretta- mentre parlava Draco prese in braccio la ragazza priva di sensi.
Rw –Draco stai attento a non farla scuotere troppo. Nelle sue condizioni non sappiamo cosa potrebbe succedere- si raccomandò preoccupata per la sorella.
Harry impartì alcuni secchi ordini ai Prefetti di quell’anno per poi seguire velocemente gli amici diretti in infermeria.
Un’ora e una decina di raccomandazione di Madama Chips dopo, i cinque Serpeverde si stavano dirigendo verso i loro sotterranei.
Rw –Per fortuna che stai bene. Quando ho visto che avevi perso conoscenza mi sono spaventata a morte- disse alla sorella.
C –Mi dispiace Row, ma lo choc è stato troppo forte per me-
D –Lo sapevi che Lui è il nipote del vecchiaccio?- chiese sputando il pronome quasi fosse una parolaccia impronunciabile.
C –No, credevo fosse un mago italiano. Chissà perché mi ha mentito…- disse incupendosi leggermente.
B –Ragazzi, la faccenda è grave. Che al ministero sospettino di vostro padre e abbiano mandato quel tizio sotto copertura per carpirvi informazioni? – ipotizzò il moretto concentrato.
D –Non essere ridicolo, è una cosa troppo scaltra per quei babbei- obbiettò.
H –Ed oltretutto se fosse stato veramente così non sarebbe sparito, come minimo avrebbe cercato il modo di avere accesso alla vostra casa per poterla setacciare- concordò il moro.
C –Non ne ho idea. Anzi, a questo punto non mi importa più. Fra pochi mesi sarò madre e non voglio che mio figlio cresca a contatto con un uomo capace di portarsi a letto una ragazza e metterla incinta per poi disinteressarsene. Certo, se mi capita sotto le grinfie avrà poco di cui non lamentarsi, ma per il momento la cosa più importante e non far sapere la cosa a papà- concluse.
Rw –Perché non vuoi che papà lo scopra?- domandò mentre entravano nella loro Sala Comune.
C –Lo conosci, smuoverebbe mari e monti per fargliela pagare, ed al momento è l’ultima cosa che mi serve. A proposito, sarà meglio andare a preparare i bagagli, domani iniziano le vacanze natalizie-
H –Visto che ne stiamo parlando, qualche consiglio su come rapportarsi con vostro padre?-
Rw –Non ti preoccupare Harry, non devi fare altro che essere te stesso. Ti adorerà. Ne sono sicura-
H –Se lo dite voi…- borbottò a mezza voce dubbioso -già mi pento di aver accettato. Magari durante il viaggio per Londra il treno esplode ed io muoio. Rapido e quasi indolore- meditò ad alta voce facendo sorridere i suoi amici.
Rw -Ok, chi sei tu, e cosa hai fatto al mio ragazzo?- chiese divertita.
H –Ridi, ridi. Ma se io fossi una ragazza ed un giorno presentassi a mio padre il mio ragazzo, lui lo sbatterebbe ad Azkaban nel giro di 24 ore con chissà quale improbabile accusa, 12 se con lui c’è anche zio Sir-
Rw –Per nostra fortuna, tuo padre non è il mio- rispose ridendo dirigendosi verso il dormitorio femminile con la sorella.

Quella notte, poco prima dell’orario a cui solitamente Harry si sveglia…
T –Basta così Harry, per stanotte direi che hai studiato a sufficienza-
H –Aspetta Tom, vorrei finire di leggere questo testo- obbiettò il ragazzo senza staccare gli occhi dal libro che aveva in mano, mordicchiandosi il labbro inferiore.
T –Si può sapere che cosa è successo? È da quando sei arrivato che sei nervoso-
H –è che oggi devo incontrare il padre di Row per la prima volta, e la cosa mi fa agitare un po’- ammise.
T –Tutto qui? Vedrai che non succederà niente di drammatico. E al limite ti ho insegnato a difenderti egregiamente-
H -Speriamo bene. Passando ad altro, qualche tempo fa mi avevi accennato ad un nostro incontro nel mondo reale fra non molto-
T -Non ti preoccupare, ho la sensazione che ci ritroveremo faccia a faccia prima di quanto tu possa immaginare- rispose con un mezzo sorriso che sembrava tanto un sogghigno.

Il giorno dopo, il binario 9 e ¾, in mezzo ai genitori che ogni anno andavano a prendere i propri figli per passare insieme le vacanze di natale ospitava due particolari gruppi l’uno ben distante dall’altro. Il primo era formato dai signori Malfoy e dalla signora Zabini, il secondo invece comprendeva i signori Granger, gli Weasley, i Potter, Sirius e Remus.
I Serpeverde chiacchieravano tranquillamente tra di loro mentre i Grifondoro sembravano impegnati in quella che può essere definita la discussione più temuta da ogni genitore Grifondoro: Cosa-fare-se-tuo-figlio-oltre-a-non-rivolgerti-la-parola-va-a-passare-le-vacanze-a-casa-della-sua-fidanzata-Serpeverde? Inutile dire che le soluzioni pratiche scarseggiavano…
Mentre gli adulti erano ancora impegnati nelle loro discussioni, un rumore piuttosto forte annunciò loro l’imminente arrivo del treno coi loro figli.
Dopo pochi minuti un fiume di adolescenti ciarlieri si riversò sul binario, ognuno diretto verso la propria famiglia. In mezzo a loro vi erano anche Ron, Ginny, Josh ed Hermione che correvano dai loro genitori seguiti a breve distanza da Luna che camminava con calma come se non avesse un problema al mondo ne mete da raggiungere.
Poco distante, Harry, Rowena, Draco, Cassandra e Blaise stavano scendendo con calma dal treno per poi camminare verso i signori Malfoy e la signora Zabini.
C -…papà non è potuto venire ad accoglierci, ha avuto delle complicazioni al lavoro. Quindi lo conoscerai stasera a cena-
H –Bene, così avrò tempo di sistemare le mie cose e di prepararmi psicologicamente-
Lc –Salve ragazzi, avete fato un buon viaggio?-
H –Sì, signor Malfoy-
D –Certo padre. Madre, signora Zabini, siete splendide oggi-
N –Cosa hai combinato?- chiese inaspettatamente la donna senza scomporsi.
D –Come?- chiese il ragazzo mentre i suoi amici osservano in silenzio nascondendo il loro divertimento.
N –Tu fai complimenti solo quando fai qualcosa che non dovresti o quando devi chiederci qualcosa e non sei sicuro che ti daremo una risposta affermativa. Quindi, cosa hai combinato?-
D –Niente, madre, davvero. Mi chiedevo solo se voi mi avreste dato il permesso di trascorrere il Natale con le mie cugine e Harry-
Lc –Vedremo. Ora sarà meglio avviarci, il signor Butterbeer si irrita quando lo si fa aspettare troppo- disse conducendo il gruppo verso la zona Passaporte del binario 9 e ¾.
Da sempre, visto le riserve dei nobili Purosangue a mescolarsi ai babbani, sul binario del treno per Hogwarts è presente la Zona Passaporte presidiata da un impiegato del ministero e da un giovane auror di modo che nessuno si possa appropriare delle Passaporte ed usarle per irrompere nelle case di coloro che usano abitualmente questo mezzo perché tanto ricchi da poterselo permettere.
Le Passaporte prelevate dalle apposite cassette di sicurezza riproducevano gli stemmi delle famiglie appartenenti. Il gruppo si divise, e dopo che i Malfoy e i due Zabini furono spariti, la familiare sensazione di essere strattonati al livello dell’ombelico portò via anche le due ragazze Butterbeer e Harry, che si ritrovarono ad atterrare nell’ingresso di un elegante maniero.
Rw –Benvenuto a casa nostra Harry, finalmente- disse la ragazza felice di poter accogliere il suo ragazzo.
C –Ora, se volete scusarmi io mi ritirerei nel bagno più vicino: Viaggiare via Passaporta non è l’ideale quando il tuo organismo è incline a nausee e sbalzi d’umore- commentò camminando a passo veloce verso un corridoio alla loro sinistra.
Rw –Porta i bauli nelle nostre stanze- ordinò all’elfa domestica che, paziente, attendeva ordini poco distante.
ED –Si padroncina Rowena- rispose lei con un inchino.
La piccola elfa schiocco le dita ed con un sommesso ‘pop’ i bauli scomparvero, sicuramente apparsi ai loro posti nelle stanze del maniero.
Nell’ora seguente Rowena fece fare al suo ragazzo un veloce giro del maniero in seguito al quale lo condusse alla stanza che avrebbe occupato durante quelle due settimane.
Rw –Questa è la tua stanza, la mia è quella affianco mentre quella di Cassandra è di fronte alla mia. Mia sorella a quest’ora sarà sicuramente li dentro a leggere un libro- disse sorridendo.
Harry aprì la porta della sua stanza ed entrò seguito da Rowena per poi dare un’occhiata all’elegante arredamento prima di voltarsi nuovamente verso la ragazza.
H –A che ora è la cena?- chiese attirando la ragazza fra le sue braccia.
Rw –Abbiamo ancora un’ora prima che ci chiamino per quella. Hai qualche idea per occupare questo tempo?- domandò maliziosa avvolgendo le braccia al collo del moro.
H –In effetti si- rispose con lo stesso tono della ragazza mentre la tirava più vicina per coinvolgerla in un bacio.

Harry uscì dalla porta del bagno con i capelli umidi e addosso solo un asciugamano bianco legato in vita. Rowena lo aveva lasciato un quarto d’ora prima per andare a rinfrescarsi nella sua stanza e prepararsi per la cena. Il moretto aprì il suo baule e tirò fuori i vestiti che aveva scelto per la serata: un pantalone nero di taglio elegante, la sua cintura di pelle nera con una testa di serpente argentea come fibbia ed un maglione verde perfettamente intonato al colore dei suoi occhi.
Dieci minuti dopo sentì bussare alla porta, che una volta aperta rivelò Rowena, deliziosa in un sobrio abito blu notte e Cassandra che aveva optato per una semplice gonna marrone ed un raffinato maglioncino di cashmere nero impreziosito da ricami argentei che davano luce all’intera figura della ragazza. I due capi sembravano evidenziare il ventre gonfio di Cassandra che esponeva con orgoglio il suo bambino non ancora nato quasi fosse un trofeo.
H –Ragazze, siete splendide- commentò galante.
Rw –Sì, sì certo. Per te siamo sempre splendide-
C –Naturale sorellina. Lo sai che una donna offesa è peggio di qualsiasi cosa, e visto che siamo quasi due gocce d’acqua se facesse un commento non positivo su una se ne ritroverebbe due di ragazze offese e vendicative con cui destreggiarsi- ridacchiò.
Rw –In effetti è puro istinto di auto conservazione- disse avviandosi versa il luogo in cui sarebbe stata servita la cena.
H –Il fatto che io vi trovi sempre bellissime non è considerato tra le opzioni vero?-
Rw –Vedremo, vado avanti per vedere se nostro padre è già arrivato- disse aumentando il passo e sparendo lungo il corridoio.
H –Lo so che mi avete detto che basterà essere me stesso, ma devo chiedertelo: che tipo è vostro padre?-
C –Come te- rispose la ragazza dopo averci riflettuto alcuni secondi –Ha un gran senso del dovere, è rigido ed autoritario quando serve. È testardo e quando si mette un’idea in testa è molto difficile fargli cambiare idea anche se non impossibile. Come te farebbe qualsiasi cosa per proteggere la sua famiglia e se lo si fa arrabbiare seriamente non si ferma finché non considera colui che gli ha fatto il torto punito a sufficienza. Sì, credo che questo sia tutto quello che ti serve-
H –Non so perché, ma al di la delle qualità che tu dici che abbiamo in comune mi sembra la descrizione di una persona che conosco- disse pensieroso.
C –Ci siamo- disse vedendo la sorella uscire da una porta poco distante.
Rowena aprì la porta e mentre rientrava al fianco di Harry e di Cassandra disse:
Rw –Harry ti presento nostro padre. Padre ti presento Harry, il mio ragazzo- presentò avvicinandosi ad un uomo moro che ha giudicare d’aspetto doveva avere circa 35 anni.
? –Ciao Harry-
Il ragazzo alla vista dell’uomo che evidentemente era il padre delle sue amiche aveva sgranato gli occhi incredulo.
C –Che succede, Harry? Ti senti male?-
H –Tom…-



Capitolo 23

Conoscenze, Riflessione & Decisione



Le gemelle si scambiarono uno sguardo confuso.
Rw –Vi conoscete già?- domandò curiosa: raramente Harry si sorprendeva tanto per qualcosa e il ghigno che era spuntato sulle labbra di suo padre non prometteva niente di buono.
T –Più o meno- rispose criptico –ne discuteremo più tardi. Ora è meglio sedersi a tavola prima che la cena si raffreddi- disse l’uomo avviandosi verso il posto a capotavola del grande tavolo imbandito ignorato fino a quel momento.
Le ragazze senza commentare si sedettero ognuna ad un lato del padre seguite poco dopo da Harry che prese posto accanto a Rowena, la sua espressione era nuovamente imperscrutabile mentre la sua mente lavorava a ritmi serrati per capire cosa stesse succedendo.
L’uomo seduto a poca distanza da lui era Tom, il suo mentore, quello che notte dopo notte per lui era stato un po’ come una seconda figura paterna, ma era anche il padre di Rowena e Cassandra, la sua ragazza e la sua amica. Come era possibile?
Aveva sempre saputo che quello che il mentore gli raccontava della sua vita non era tutto, che c’erano dei buchi neri tra una cosa e l’altra ma non aveva mai insistito, sicuro che prima o poi le cose che non gli quadravano sarebbero andate a posto. Ma ora?
Improvvisamente le riserve dei suoi genitori non gli sembravano più tanto assurde.
H –“Però io mi fido ciecamente di Draco, Blaise e Cass e amo Row. Devo dare un taglio alla paranoia e sospendere ogni forma di giudizio finché non avrò avuto la possibilità di chiedere spiegazioni”- e con questa decisione ben salda in mente prese parte alla sua prima cena di famiglia in casa Butterbeer inconsapevole che le tanto agognate spiegazioni sarebbero state molto più scioccanti di quanto lui potesse immaginare.

La cena era stata piuttosto tranquilla, e la conversazione si era mantenuta leggera nonostante il velo di tensione sembrava aleggiare sulle loro teste. Alla fine della cena, Tom condusse i ragazzi in un confortevole quanto elegante salotto. Harry e Rowena si sedettero l’uno accanto all’altra sul divano, Cassandra si accomodò su di una poltrona dall’aria comoda e Tom prese un’altra poltrona.
T- Credo che sia arrivato il momento di dare qualche spiegazione-
* = * = * = * = * = * = * = * = *
Quel giorno l'alba vide un diciassettenne moro di nostra conoscenza ancora seduto sul divano, lo sguardo perso nel vuoto, la mente ancora ferma al discorso della sera prima mentre frammenti delle parole di Tom gli balenavano in testa senza alcun ordine.
Lord Voldemort... Un'altra linea temporale... Il bambino sopravvissuto... Ho fatto del mio eguale il mio erede... Il mio vero scopo... Tutte quelle informazioni avevano scombussolato Harry, la prospettiva di una linea temporale in cui suo fratello Josh non solo non esisteva, ma in cui lui era il Grifondoro per eccellenza era inconcepibile. Tutta la faccenda lo faceva sentire in qualche modo manipolato, ma non era un Serpeverde per niente, e d’altronde che cos'era qualche disaccordo con la sua famiglia rispetto all'idea di crescere da soli o quasi in una vita di sofferenza combattendo sempre per strappare alla morte un altro giorno? Sì, alla fine poteva dire di essere grato al suo maestro.
Riscuotendosi dalle sue riflessioni vide che appoggiato al camino acceso c'era Tom Riddle che lo fissava inespressivo.
T -Ancora qui, Harry? Le ragazze sono andate a letto ore fa-
H -Avevo bisogno di riflettere- rispose mite il ragazzo.
T –Ti lascio ai tuoi pensieri- disse l’uomo dirigendosi verso l’uscita della stanza.
H –Tom?- lo fermò alzando la mano destra il cui anulare era ornato da un pesante *anello d’oro con lo stemma della famiglia Potter, una testa di leone con un rubino tra le fauci,* fissandolo come a volerne memorizzare ogni millimetro.
T –Sì?-
H –Perché mi hai raccontato tutta questa storia? Avresti potuto inventarti dieci, cento, mille storie assolutamente credibili ed infinitamente meno complesse di quanto sia questa verità ed io ci avrei creduto. Merlino! Già solo il tuo vero obbiettivo da solo basta quasi a convincermi ad accettare la tua proposta- chiese puntando gli occhi sul viso dell’uomo.
T –Perché, Harry, a prescindere da quanto un certo tipo di educazione possa rendere diversa una persona da come sarebbe se gliene fosse stata impartita un’altra, ci sono cose che fanno parte di noi nel profondo, come la lealtà e la volontà di proteggere i propri cari… o l’odio per i segreti e le menzogne su cose che ci riguardano. Ti conosco. Prima o poi avresti scoperto la verità per conto tuo in qualche modo, ed allora non solo ti saresti rivoltato contro di me a prescindere da quelle che sarebbero state le mie intenzioni nel nascondertelo, ma torneresti sulla vecchia strada nonostante tutti i miei sforzi per spingerti su quella nuova. E di certo non rischierei di rovinare un piano lungo diciassette anni per un’inezia del genere- rispose ghignando una luce calcolatrice nello sguardo.
H –Ti rendi conto vero che una persona normale a questo punto non solo si sentirebbe terribilmente usata, ma metterebbe in discussione tutta la propria vita per poi tornare con la coda tra le gambe dalla fazione dei buoni?- osservò il ragazzo alzando un sopracciglio.
T –E tu?-
H –Nonostante la mia attuale natura Serpeverde mi faccia sentire lusingato che il grande Lord Voldemort abbia deciso di imbarcarsi in un piano diciassettennale piuttosto che distruggermi e basta, devo ricordarti che io sono un Potter, ed i Potter sono Grifondoro da generazioni, in più è difficile non sentirsi usati nella mia situazione…-
T –Ho capito Harry, però mi devi dare una risposta entro la fine delle vacanze. Se non puoi accettare la mia proposta dovrò obliviarti. Non posso permettere che le mie figlie siano in pericolo ne che il mio obbiettivo si dissolva in una bolla di sapone- detto questo l’uomo lasciò Harry solo coi suoi pensieri.

Alcune ore dopo, infagottato in un pesante cappotto, Harry uscì dalla villa incamminandosi nel parco coperto di neve. Col sole che si rifletteva sui cristalli di neve il giardino aveva un’atmosfera magica. Camminando immerso nei suoi pensieri, il ragazzo uscì dalla proprietà dei Butterbeer senza accorgersene, almeno finché non sentì una voce chiamarlo.
? –Ciao Harry-
H –Luna? Che ci fai qui?- chiese sorpreso. All’improvviso la sedicenne era spuntata da dietro un albero, originale come sempre con indosso stivali da neve di colori diversi, cappotto a pois e sciarpa a righe.
Lu –Dopo quella fila di alberi c’è un lago sulle cui rive vivono i Gorgosprizzi. Quest’anno io e mio padre ci accampiamo qui a raccogliere materiale per il Cavillo- rispose con aria contenta.
H –Di certo non è il Natale tipo di molta gente…- commentò.
Lu –A noi piace andare insieme ad investigare. È un po’ come avere un mondo tutto nostro- rispose infilandosi una stramba cuffia di lana sui capelli biondo cenere.
H –Ma in questo modo non è come se vi lasciaste alle spalle il mondo in cui vivono tutti gli altri?-
Lu –Certo- sorrise la ragazza –viviamo in un mondo diverso da quello in cui vive la maggior parte della gente. E chi non lo capisce pensa che siamo fuori di testa, ma è meglio così. È più facile riconoscere i veri amici e coloro che lo potrebbero diventare. Quando tutti gli altri ti guardano male vedi subito chi non lo fa-
H –E cosa fai quando all’improvviso ti trovi a dover decidere tra il mondo in cui sei cresciuto e quello a cui vorresti appartenere?-
Lu –Capisco cosa vuoi dire. Mia madre si è trovata davanti un problema come quello. Lei era una così detta ‘persona normale’, un giorno incontrò mio padre, e al contrario di quanto ci si sarebbe aspettato non le dispiacevano tutte le sue ‘stranezze’, anzi, le trovava divertenti. Cominciarono ad uscire insieme. I miei nonni materni e gli amici di mia madre tentarono di farla desistere in ogni modo da quella follia, ma lei era testarda e molto intelligente ed alla fine sposò mio padre. Aveva deciso di non scegliere. Quello stesso anno nacqui io. Noi tre insieme eravamo felici, la mamma si divideva tra il suo lavoro di sperimentazione delle pozioni, i suoi amici e casa nostra dove aiutava mio padre con il suo giornale. Non sembra una bella favola?- mentre raccontava quella storia lo sguardo sognante della ragazza non la faceva più sembrare strana, anzi, sembrava stranamente appropriato –però anche se non lo dava a vedere vivere a metà le sue due vite la stava lacerando, tanto che un giorno commise un errore. Avevo nove anni. La mamma mi aveva portato con se nel suo laboratorio, si dimenticò di lanciare alcuni incantesimi di sicurezza. Un paio d’ore dopo la pozione su cui stava lavorando esplose e lei morì-
H –Mi dispiace tanto Luna-
Lu –Non devi dispiacerti Harry. Non ti ho raccontato questa storia per avere la tua compassione.- rispose seria come il moro non l’aveva mai vista -anche se non sembra io non presto attenzione solo al mio mondo ma anche a quello esterno, ed anche se ho scelto di non viverci so ancora osservare le persone e voglio dirti una cosa. Io vedo le due facce della medaglia della tua vita e so che sei giunto ad un punto di svolta. Pur sapendo molto poco dell’altra faccia conosco molto bene quella che ci vede entrambi membri dei GF e so che se qual’ora tu decidessi di viverci rinunciando per sempre all’altra faccia non saresti mai felice- detto questo così com’era venuta se ne andò lasciando Harry solo a riflettere sulle sue parole e sui suoi due mondi.

Quella sera Harry si presentò nella Sala della sera prima finalmente sereno. Dopo ore di riflessione ed attente valutazioni aveva finalmente risolto il suo dilemma. Aveva scelto la faccia della medaglia a cui sarebbe appartenuto d’ora in avanti.
H –Tom, ho preso la mia decisione. Accetto la tua proposta. Sarò il tuo erede e ti aiuterò a distruggere Silente con tutti i mezzi a mia disposizione- disse, la decisione che gli brillava nello sguardo.
T –Ti rendi conto che per evitare di essere scoperto dovrai prendere le distanze dalla tua famiglia, vero?- chiese inespressivo.
H –Perfettamente. Ma per quanto sia difficile non posso che fare ciò che ritengo giusto-
T –Ben venuto in famiglia Harry- un sorriso orgoglioso ornava adesso il viso dell’uomo mentre Rowena, felice, gettava le braccia al collo del suo ragazzo.


*anelloleonepotter
 
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CAT_IMG Posted on 29/8/2011, 11:11
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Dal libro fantasy più interessante che tu abbia mai letto.

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Capitolo 24

Natale & Capodanno



Dopo la conversazione avuta la sera prima col padre e con Harry entrambe le gemelle erano rimaste frastornate. Sapevano delle attività segrete del padre, e un poco avevano anche iniziato a parteciparvi, ma mai avrebbero immaginato che escogitasse per poi mettere in pratica un piano tanto lungo e complesso, consapevoli che se nel corso degli anni qualcosa fosse andato storto si sarebbe trovato punto e a capo.
Ma la cosa che alle due ragazze premeva di più in quel momento era Harry. Mai il moro principe delle serpi si era trovato davanti una scelta così difficile. Nessuno dovrebbe mai trovarsi a dover scegliere tra la propria famiglia ed i propri ideali personali.
Tra le persone che, nonostante odiassero la sua Casa e qualunque cosa la riguardasse l’avevano cresciuto con amore e l’uomo a capo della fazione opposta che nel tempo per lui era diventato un po’ come un secondo genitore.
Cassandra e Rowena erano terrorizzate dalla prospettiva che avrebbero potuto perdere l’una il suo migliore amico e l’altra il ragazzo che amava.
Avevano varcato le porte del Manor insieme ad Harry il 23 dicembre. Il giorno della vigilia per loro stava diventando il giorno dell’ansia, mentre terminavano i preparativi per la cena di quella sera non potevano smettere di pensare al ragazzo che non avevano visto per tutta la giornata.
Grande infine era stata la loro gioia sentendo la decisione presa dal moretto durante quella lunga giornata; ora sì che quello che si apprestavano a festeggiare era diventato il Natale perfetto.
Quella sera stessa, furono spediti in segreto degli inviti a molti membri del cerchio interno per la sera del 31 dicembre affinché il nuovo anno cominciasse nel migliore dei modi.

Quel giorno, la mattina di Natale aveva qualcosa di magico nell’aria. I ragazzi si svegliarono presto e dopo aver fatto colazione andarono nel salotto preferito delle gemelle dove sotto l’albero li attendeva un non indifferente numero di regali. Tom si sistemò sul comodo divano delle stanza fingendosi immerso nella lettura di un libro mentre osservava di sottecchi i tre adolescenti sedersi sul prezioso tappeto per esaminare i pacchetti colorati con serena allegria. La prima ad aprire i suoi pacchetti fu Cassandra, il primo regalo era da parte di Blaise, un abito pre-maman invernale con le maniche lunghe su toni di grigio e rosa con un bel motivo floreale e un orso di peluche con un grosso fiocco verde smeraldo al collo.
C –Sicuramente qui c’è lo zampino della signora Zabini. Non esiste che Blaise abbia tanto buon gusto nella scelta di un abito femminile- commentò accarezzando il soffice e caldo tessuto.
Rw –Concordo. Però l’orsacchiotto è stato un bel pensiero. Il primo giocattolo del mio nipotino…- sorrise mentre prendeva il suo regalo contrassegnato dallo stemma degli Zabini.
Aprì il biglietto e lesse:

A Rowena,
perché nonostante io sia un disastro con l’abbigliamento femminile
voi possiate continuare ad essere le nostre gemelle identiche.
Blaise


La ragazza alzò un sopracciglio per poi aprire il pacchetto; conteneva un vestito identico a quello che aveva ricevuto Cassandra con l’unica differenza che non era pre-maman.
H -Stavolta ve l'ha fatta- commentò divertito mentre le ragazze assentivano sorridendo all'unisono.
Draco invece aveva puntato sui libri; Cassandra ne aveva ricevuto uno dal titolo: Tutto sulle prime fasi della crescita del vostro bambino. Rowena si era trovata tra le mani un volume intitolato Diventare zie: 100 modi per viziare i propri nipotini. Quello di Harry invece recitava: Cosa fare quando la tua donna si innamora dei bambini e medita di averne uno tutto vostro. Inutile dire che Harry dovette usare ogni briciolo di autocontrollo in suo possesso per evitare di scoppiare a ridere.
Una decina di minuti dopo tutti i regali erano stati scartati e rigorosamente commentati.
Mentre le ragazze chiamavano gli elfi domestici per farli portare in camera e per ripulire il salotto, Tom mise via il suo libro ed infilò una mano in tasca.
T –Harry vieni qui un momento- il ragazzo ubbidì al richiamo. Quando il moretto fu davanti a lui, l’uomo tirò fuori dalla tasca una scatoletta di velluto, molto simile a quelle che usano le gioiellerie per confezionare i loro articoli.
T -Questo oggetto è molto antico. Dato che ormai fai parte della famiglia ora è tuo. Lo metterai l’ultimo dell’anno per l'incontro- mentre parlava vide il giovane aprire la scatola ed osservare l’oggetto al suo interno con una punta di stupore appena percepibile nel suo sguardo.
H –Grazie Tom, lo farò sicuramente- rispose ghignando.

~ 31 Dicembre ~
Gli abitanti del Manor si risvegliarono freschi e riposati per la giornata che li attendeva.
Harry e Rowena passarono la giornata in camera assieme, facendosi portare i pasti dagli elfi domestici e chiacchierando e ridendo piano, almeno finche verso le 10 di sera non arrivò Cassandra che dopo aver velocemente scambiato poche frasi in gemello fitto, fitto con la sorella caccio il ragazzo dalla stanza.
C –Dobbiamo prepararci per stasera. Se tu o nostro padre avrete l’ardire di venire a disturbarci prima delle ventitré e cinquanta ve ne farò pentire amaramente. Chiaro?- minacciò con un sorriso tutto zucchero sulle labbra ed un luccichio pericoloso negli occhi che fece improvvisamente ricordare ad Harry perché si temesse anche solo di pronunciare il nome del padre della dolce fanciulla di fronte a lui.
H –Va bene “già normalmente è stupido cercare di contraddirla, figurati adesso col pargolo in arrivo. Solo un amante del San Mungo ci proverebbe”- pensò prima di salutare le ragazze ed andarsene, avvertì Tom che le gemelle erano Off limits fino a 10 minuti prima di mezzanotte e poi si ritirò nella sua stanza a leggere un libro nell’attesa che arrivasse anche per lui l'ora di prepararsi.
Alle undici, cinquanta minuti e dieci secondi Harry andò a bussare alla porta della camera delle gemelle, quando le ragazze vennero ad aprirgli rimase abbagliato.
Rowena indossava un magnifico vestito viola di alta sartoria fatto su misura tutto ricamato, ai piedi sandali viola con tacco vertiginoso, al polso un braccialetto d’oro con incastonate decine di pietre preziose color pastello a formare dei fiori, ai lobi orecchini pendenti di ametista. I suoi capelli erano stati raccolti in una coda alta il tutto impreziosito dal sorriso della ragazza. Cassandra aveva optato per un abito pre-maman elegante blu notte a manica corta anch’esso d’alta sartoria, un paio di ballerine nere basse impreziosite da decori di diamanti, un bracciale semplice di pietre bianche e azzurre alternate, degli orecchini a bottone di zaffiro e diamanti, al collo un fiore di zaffiro inscritto in una stella di diamanti. I capelli raccolti in un morbido chignon. Entrambe le ragazze erano splendide ed emanavano ricchezza ed eleganza da ogni poro.
H –Mie signore, il vostro umile servo è giunto per scortarvi alla festa dove vi attendono tutti col fiato sospeso al solo pensiero di poter ammirare cotanta bellezza- disse solenne inchinandosi elegantemente davanti alle due ragazze che non poterono fare a meno di ridacchiare.
Rw –Adulatore- disse all’unisono con la sorella prendendo ognuna un braccio del giovane che le scortò fino al salone delle grandi occasioni davanti alla cui porta li attendeva Tom Riddle in una ricca veste da mago nera con cappuccio.
T –Siete pronti?- chiese ai ragazzi passando loro dei mantelli neri che loro prontamente indossarono calandosi poi i cappucci sul viso. Harry fece attenzione a chiuderlo perfettamente mentre le gemelle lo lasciarono aperto sul davanti. I ragazzi assentirono mentre Cassandra si metteva al braccio del padre –bene, andiamo- e le porte della sala si spalancarono verso l’interno.
All'interno della stanza erano già radunate una ventina di persone. Tutte rigorosamente avvolte nei loro mantelli neri e con le maschere sul viso. All'entrata dei quattro i Mangiamorte si inchinarono profondamente.
T -Signori, l'anno che viene segna un nuovo inizio in questa guerra. E Lui- esordì indicando Harry -ne è la chiave. Da oggi, la Luce può ritenersi sconfitta. Miei Mangiamorte vi presento il mio erede e vicecomandante dell'esercito oscuro: Lord Bargund*. Chi dovesse contestare la sua presenza al mio fianco potrà chiarirsi direttamente con lui e la sua bacchetta- i Mangiamorte si inchinarono anche al nuovo venuto seppur con circospezione ed una punta di diffidenza, d'altronde quello accanto al loro signore era uno sconosciuto.
H –Per il momento non pretendo la vostra lealtà. Voi non mi conoscete così come io non conosco voi, ma credo nel nostro obbiettivo e sono determinato a fare in modo che si realizzi. Signori, il futuro ha inizio-

~ Fine prima parte ~



Note dell’Autrice:
*Bargund : Principe della Casata
Da bar =”casa, dimora” e gund (da cund) =”principe” (S)

Rowena: www.polyvore.com/cgi/set?id=25510825&.locale=it
Cassandra: www.polyvore.com/cgi/set?id=25511229&.locale=it




~ Seconda parte ~


Capitolo 25

3 anni dopo



Jm –Quando dovrebbe arrivare Harry?-
Js –Tra dieci minuti più o meno- rispose giocherellando con le dita di una mano di Hermione che stringeva tra le sue.
Sr –Ancora non capisco perché gli hai detto di portarsi dietro quelle…- brontolò seduto sul divano del salotto di casa Potter insieme a Remus e Tonks che tenevano in braccio il piccolo Teddy.
Js –Non sono quelle. Harry e Rowena stanno insieme da più di quattro anni e in tutto questo tempo voi non avete fatto altro che remargli contro- lo rimproverò il diciottenne lasciando andare la mano della ragazza più grande.
Jm –Per quanto mi riguarda è lui che ha deciso di non voler più far parte di questa famiglia…- borbottò corrucciato.
Li –James!-
Js –Non dirmi che ce l’hai ancora con lui perché vi ha restituito questo?- chiese esasperato alzando la mano destra su cui spiccava l’anello con lo stemma di famiglia che il fratello maggiore aveva portato fino a qualche anno prima –papà, solo Merlino sa quanto ha provato ha coinvolgervi nella sua vita. Non avete alcun diritto di lamentarvi solo perché alla fine ci ha rinunciato. Per la vostra considerazione dei Serpeverde ha provato anche troppo-
Rm –Non ha fatto lo stesso anche con te?- chiese pacatamente distogliendo per un attimo l’attenzione dal figlio.
Js –Remus hai frainteso. Io sono presente nella vita di mio fratello. Adesso voglio che anche lui sia presente nella mia. Questo è il primo compleanno che festeggio da quando ho lasciato Hogwarts e Harry e la sua compagna ci saranno- concluse drizzandosi a sedere mentre la madre lo guardava orgogliosa.
Sr –E perché hai invitato anche l’altra?- chiese ora curioso.
Js –Non vorrai che la lasciassero sola con due bambine piccole? E poi anche Cassandra è importante per Harry- spiegò il ragazzo.
In quel momento sentirono il campanello suonare.
Li –Vado io-
Js –Una cosa. Harry ha promesso di essere gentile e di comportarsi bene. Cercate di fare lo stesso per favore- disse prima che la madre aprisse la porta.
Harry portava una camicia candida su un pantalone nero di taglio elegante ed una cravatta . Al dito medio della mano destra era ben visibile un anello nero che rappresentava un teschio stilizzato con due pietre semilavorate a riempire i bulbi oculari, i capelli tagliati corti gli davano un’aria più matura al suo viso da ventenne e gli occhi verdi spiccavano come sempre.
Rowena indossava un vestito rosso lungo fino alle ginocchia stretto in vita da una cintura nera con un serpente argenteo come fibbia, al braccio sinistro spiccavano una serie di bracciali rossi e argentei, i suoi lunghi capelli scuri erano raccolti in una coda alta con un fermaglio a forma di fiore rosso e nero decorato con pietruzze semi-preziose, ai lobi davano bella mostra degli orecchini pendenti d’argento con pietre rosse e al collo si notava un raffinato girocollo in oro bianco con un piccolo rubino al centro.
La ragazza al braccio di Harry sorrideva con gentilezza e compostezza alla quasi suocera mentre questa si scostava per farli entrare subito dopo aver salutato il figlio.
Js –Harry! Sono felice di vederti- sorrise abbracciando il fratello –Cassandra non è venuta?- domandò dispiaciuto.
H –Tranquillo, le bambine facevano i capricci e lei ci ha chiesto di andare avanti. Dovrebbe essere qui all’incirca…- controllò l’orologio –adesso- subito il suono del campanello si levò di nuovo –eccole qui- sorrise alle occhiate stupite dei presenti.
Js –Come lo sapevi?- chiese curioso.
H –Segreto- Sorrise il ragazzo scompigliando i capelli rosso scuro del fratello minore.
In quel momento Lily aprì nuovamente la porta e due bambine sui tre anni corsero subito dentro.
M&A –Zio Harry!- esclamarono saltando al collo del ventenne che si era prontamente abbassato su un ginocchio.
Le bambine, gemelle come la madre e la zia, avevano corti capelli castano scuro, pelle molto chiara e occhi grandi e azzurri. Indossavano una un vestitino rosa e l’altra un vestitino verde.
Am –mamma ha detto che se oggi non siamo tanto, tanto brave non ci porta più a giocare con te- disse imbronciata la bambina vestita di rosa.
M&A –E noi non vogliamo- piagnucolarono insieme mettendo su due musetti adorabili.
H –Su, non è successo niente. Voi sarete bravisse vero?-
M&A –Si zio Harry- promisero.
H –Quindi via quei musetti, non c’è niente di cui preoccuparsi. Ora andate a chiedere scusa alla mamma. Le avete fatto fare brutta figura- le rimproverò gentilmente.
M –Andiamo subito zio Harry- le bambine si staccarono dal collo del moretto e tornarono di corsa verso la madre ancora sulla soglia della porta che le aspettava paziente –scusa mamma-
Am –Non lo faremo mai più-
C –è tutto a posto piccole mie- sorrise tranquillizzante mentre le prendeva in braccio.
Lily si avvicinò in silenzio al marito per poi dargli una lieve spinta insieme ad un'occhiata eloquente prima di tornare in cucina per finire di preparare la cena.
Jm -Figliolo, non ci presenti le tue ospiti?- chiese con un sorriso lievemente forzato.
H –Certamente. Come già sapete loro sono Rowena e Cassandra Butterbeer mentre queste due signorine sono le figlie di Cassandra- presentò per poi spingere avanti le piccole che gli sorrisero prima di presentarsi da sole.
Am –Io mi chiamo Amelia Butterbeer- disse senza nemmeno un errore di pronuncia.
M –E io sono Melany Butterbeer- mentre si presentavano le bambine si erano inchinate a turno come due piccole Lady facendo sorridere la mamma e la zia.
C –Siete state molto brave piccole mie. I miei complimenti-
H –Bene. Bambine, questo è mio fratello Josh, quella di oggi è la sua cena di compleanno- spiegò indicando il ragazzo dai capelli rosso scuro.
Am –Zio Josh- ripeté concentrata mentre lo osservava con curiosità insieme alla sorella.
Js –Zio…?- chiese confuso.
M –Se sei il fratello di zio Harry allora sei anche tu nostro zio- spiegò la piccola tutta seria.
Am –Non vuoi essere nostro zio?- domandò diventando triste.
Js –Non ho detto questo- si affrettò a correggersi, se avesse fatto piangere le bambine Harry lo avrebbe schiantato senza pensarci su due volte poco ma sicuro –è solo che non ci avevo mai pensato. Continua pure Harry- sorrise passandosi nervosamente una mano in mezzo ai capelli in un gesto caratteristico della famiglia Potter.
H –Lei invece è la fidanzata dello zio Josh, Hermione Granger-
M –Possiamo chiamarti Mione?-
Am –Il tuo nome è troppo difficile per noi-
Hm –Non c’è problema- acconsentì sorridendo.
H –Loro sono i genitori miei e di Josh, Lily e James Potter mentre lui è vostro cugino Sirius- continuò.
M –Oh, zia Cissa ci ha parlato del cugino Sirius- ricordò contenta battendo le manine.
Sr –Spero che non vi abbia raccontato cose brutte-
Am –Mmm… secondo te?- chiese cercando di fare la misteriosa.
Sr –Non lo voglio sapere- rinunciò, le occhiate di quelle due mocciose non gli erano piaciute neanche un po’.
H –Loro invece sono Remus Lupin, vostra cugina Tonks e loro figlio Teddy- disse concludendo le presentazioni. Quando era arrivato il turno di Teddy, le bambine si erano semi nascoste dietro i pantaloni di Harry osservandolo fisso con espressioni curiose sui visini. Il piccolo Teddy sentendosi osservato ricambio lo sguardo delle cugine.
Te –Ciao!- salutò cambiando il colore degli occhi nell’esatta tonalità di quelli delle gemelle e i capelli dal rosa cicca adorato dalla madre al castano scuro di Melany e Amelia.
Vedendo per la prima volta un Metamorfumagus cambiare aspetto in vita loro le gemelline lanciarono degli urletti eccitati afferrarono Teddy una per ogni braccio e lo trascinarono dall’altro lato della stanza dimentiche degli adulti.
H –Visto Cass? Lo dicevo che avrebbero adorato Teddy- disse rivolta all’amica.
C –Oh, ma io non scommetto mai contro di te Harry-
Tn –Di cosa state parlando?- chiese curiosa la metamorfumagus osservando i tre bambini che facevano amicizia con la spensieratezza e l’innocenza tipica dell’infanzia.
Rw –Vedi Dora, Amelia e Melany sono molto selettive quando si tratta di scegliere con chi giocare. Se gli vai a genio è tutto a posto, ma se invece non gli piaci puoi essere il figlio del Ministro della Magia quanto un babbano che ti ignorano completamente. Io e Cass eravamo preoccupate che venendo qui in mezzo a tanti adulti che non conoscono si sarebbero sentite spaventate o fuori posto-
C –Ma come al solito Harry aveva ragione. Mi scuso fin da ora per tutto il tempo in cui te lo ‘rapiranno’. Non credo che si stancheranno tanto presto di giocare con lui-
Li –è pronto. Tutti a tavola- sorrise la signora Potter tornando dalla cucina.
La cena trascorse serenamente con gli adulti che parlavano del più e del meno ed i bambini che rallegravano l’atmosfera con le loro voci argentine. Quando anche il momento del dessert passò, si spostarono tutti in salotto per chiacchierare.
Jm –Dimmi figliolo, come va il lavoro?- chiese dopo che sua moglie, non vista, gli ebbe dato una gomitata nel fianco.
H –Piuttosto bene direi… giusto stamattina mi hanno promosso. E ha voi? Ho saputo che ci sono stati molti scontri di recente-
Rm –è vero. Ma forse sarebbe meglio evitare di parlare della guerra. Dopo tutto questa dovrebbe essere un’occasione allegra- rispose saggiamente l’uomo.
Tn –Concordo con Remus. Parlare di certe cose deprime e basta-
Li –Tu di cosa ti occupi Cassandra?- chiese gentilmente mentre con una mano pizzicava il fianco del marito per prevenire eventuali battutine causando però un’occhiataccia dallo stesso.
C –Io? Sono un’artista. O almeno così mi piace definirmi. Dipingo, suono, scolpisco… l’anello di Harry è una mia creazione- rispose con un sorriso gentile mentre usava il suo tovagliolo per pulire la bocca di una delle figlie –è un occupazione che mi permette sia di esprimermi che di occuparmi delle mie figlie-.
Js –Davvero? Mi piacerebbe vedere uno dei tuoi quadri-
C –Detto fatto- rispose la giovane. Tirò fuori la bacchetta ed evocò un pacco spesso meno di 5 cm ma alto e di forma rettangolare –È il tuo regalo di compleanno- spiegò passandogli il pacco avvolto da una bella carta lucida.
Js –Non dovevi disturbarti tanto- disse con gli occhi che brillano per il gesto inaspettato –grazie mille Cassandra-
C –Per così poco?- domandò agitando la mano come a voler scacciare una mosca fastidiosa –ormai fai parte della famiglia. E questa è solo una piccola cosa-
Hm –E gli altri? Che fine hanno fatto Malfoy e Zabini?- chiese giocherellando con la mano di Josh stretta nella sua.
Rw –Blaise si è dato agli affari. Giusto la settimana scorsa si è sposato con Daphne Greengrass…- raccontò mentre osservava i bambini che giocavano beati sul tappeto in mezzo a loro.
Li –In effetti se non ricordo male credo di aver visto un articolo sul loro matrimonio sulla pagina Gossip della Gazzetta del Profeta…- ricordò pensierosa.
C –Bene se hai letto la pagina Gossip devi aver trovato anche un certo numero di articoli su nostro cugino. Da quando Draco ha intrapreso la strada della musica è diventato persino più popolare delle Sorelle Stravagarie- sorrise orgogliosa.
Tn –Rowena quello al tuo dito è davvero un magnifico anello. A quando le nozze?- chiese adocchiando il brillante a forma di cuore al dito della ventenne.
Li –Quando vi siete fidanzati?- chiese infastidita squadrando prima l’anello e poi la ragazza che pretendeva di entrare nella sua famiglia. Gelosa come sarebbe ogni madre con suo figlio.
A quelle domande il viso di Rowena sembrò illuminarsi anche se rimase comunque composta.
Rw –Me lo ha chiesto tre giorni fa dopo avermi portato a cena fuori- era evidente persino a loro la sua felicità, per quanto molto contenuta e discreta.
Hm –Posso vedere l’anello?- chiese la ragazza curiosa.
Rw –Ma certo- rispose allungando la mano sui piccava un anello d’argento con un grosso brillante a forma di cuore al centro e due diamanti più piccoli per lato.
Subito tutte le donne della stanza fecero capannello attorno a Rowena, dimentiche per quel momento degli attriti tra di loro.
Harry sospirò grattandosi distrattamente la piccola cicatrice sulla fronte. A sorpresa Joshua lo abbraccio forte –congratulazioni fratellone!-
H –Scusa Josh, l’avevo avvertita che mettendosi l’anello avrebbe monopolizzato l’attenzione alla tua festa ma non ha voluto sentir ragioni- il ragazzo sorrise scuotendo il capo come a dire che non ce ne era bisogno un sorriso felice sul volto.
Js –è questo che intendeva Cassandra quando ha detto che ormai sono parte della famiglia?-
H –Sì, io avevo programmato di informarvi nei prossimi giorni, prima che il pettegolezzo si diffondesse nell’alta società magica, ma non si può avere tutto- rivelò stringendosi nelle spalle-
Js –Comunque io sono contento di averlo saputo subito-
H –Ti voglio bene fratellino. Non lasciare che nessuno ti cambi- gli sussurrò nell’orecchio di modo che gli altri non potessero sentire.
Js –Te lo prometto Harry- gli rispose lui con la voce piena di affetto.

Harry: www.polyvore.com/harry_lafdm_capitolo_25/set?id=29451292
Rowena: www.polyvore.com/rowena_lafdm_capitolo_25/set?id=29135714
Cassandra: www.polyvore.com/cgi/set?id=29451702&.locale=it
Lily e Tonks: www.polyvore.com/lily_tonks_lafdm_c...set?id=32667263
 
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